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” “Perché i cattolici non hanno partecipato al convegno mondiale dei buddisti ” “tenutosi a Graz” “” “
Una visione del mondo ed una pratica religiosa che suscitano simpatia. Così si presenta il buddismo agli occhi degli europei. Una realtà ormai numerosa (le statistiche parlano di un milione di simpatizzanti), presente in tutti i paesi del continente. Qualche dato: le presenze più numerose si trovano in Francia (350 mila), Germania (170 mila), e Regno Unito (180 mila). Seguono l’Italia con 75 mila buddisti, l’Olanda (33 mila) e la Svizzera (25 mila). In realtà a detta degli stessi buddisti, le cifre dovrebbero essere ridimensionate. Nelle statistiche infatti finiscono anche i simpatizzanti ai quali si aggiungono le dichiarazioni di attori e personaggi del mondo dello sport che concorrono a ingigantire il fenomeno. Si è tenuto a Graz alla fine di ottobre un convegno mondiale buddista al quale ha partecipato anche il Dalai Lama.
E’ stata consacrata a Budda la vecchia Europa? Qualcuno ha voluto interpretare in questo senso il convegno mondiale buddista celebrato a Graz (Austria) alla fine di ottobre nella presenza del Dalai Lama. In realtà si trattava della celebrazione del rito del “Kalachakra”, che i buddisti considerano un contributo alla pace mondiale. Punto saliente del rito: la distruzione del cerchio del “Mandala” composto di sabbia policroma.
Per la città di Graz – che il prossimo anno sarà capitale europea della cultura – si trattava di un contributo alle nuova immagine della capitale stiriana come punto di riferimento per il dialogo interreligioso. Anche per questo le autorità municipali e regionali hanno celebrato l’arrivo e la permanenza del Dalai Lama con i fasti di una visita di Stato. Il vescovo di Graz, mons. Egon Kapellari, vicepresidente della Conferenza episcopale austriaca, già in maggio in una lettera pastorale, aveva invitato i cattolici ad astenersi dal partecipare ai riti buddisti ma nello stesso tempo di praticare l’ospitalità evangelica verso i convegnisti venuti da tutto il mondo (gli organizzatori si aspettavano 15.000 partecipanti, in realtà ne sono arrivati circa 8.000).
Nel dialogo interreligioso spiegava mons. Kapellari – oltre alle buone intenzioni è necessario conoscere a fondo la propria fede e saperla testimoniare davanti ai credenti di altre fedi. E’ una linea stabilita dal Concilio Vaticano II che invita i cristiani a rispettare tutto quello che è “vero e santo” nelle altre religioni ma sprona anche ad annunciare senza esitazioni il Cristo come “via, verità e vita” per tutti gli uomini. Ciò che preme alla Chiesa è evitare ogni rischio di sincretismo. E’ quanto ha ribadito il vescovo di Graz anche in un’intervista ad un settimanale politico molto letto in Austria (“Profil”) dove, fra l’altro, precisava: “La non-partecipazione dei cattolici non costituisce un atto ostile contro i buddisti ma è dovuto alla coerenza della fede cristiana”.