Francia: troppa "dispersione"” “” “

Abbandoni, violenza, disadattamento: sono alcune emergenze della scuola francese contro le quali il governo ha deciso di mettere in campo politiche mirate ” “” “


Dietro un apparente crescita del livello d’istruzione dei francesi, esistono, nell’ambito scolastico, problemi di “dispersione”, di disadattamento professionale e di violenza. Di fronte a quest’insuccesso, l’ultimo consiglio dei ministri reagisce.

I dati del successo. La scuola, tanto pubblica che privata, si trova oggi ad una svolta, con un aumento degli iscritti ed una generalizzazione dell’istruzione secondaria e superiore. Secondo Luc Ferry, ministro dell’educazione, “l’alunno che entra oggi alla scuola materna proseguirà gli studi, in media, per 19 anni, per una durata ben più lunga di quella che corrisponde all’obbligo scolastico legale”. In meno di venti anni, il numero di maturandi è raddoppiato: più del 70% dei giovani che frequentano le superiori ottiene la maturità.

I dati dell’insuccesso
. Quest’apparente riuscita nasconde tuttavia un grave problema di “dispersione scolastica”: 60.000 giovani escono ancora ogni anno dal sistema scolastico francese senza nessun diploma o qualifica. E in 90.000 lasciano la scuola con un “livello” di qualifica ma senza diploma. Il fallimento scolastico si nota sin dai primi anni d’apprendimento: dal 21 al 42% degli studenti, all’inizio delle elementari (alunni di 8 anni), dimostra di non avere una buona padronanza delle competenze di base in lettura, aritmetica o in entrambe le materie. Sono invece tra il 21 e il 35% gli alunni che entrano alle medie (11 anni)  con queste difficoltà.

Le “classi intermedie
“. Quest’insuccesso genera spesso situazioni di violenza all’interno delle scuole che i precedenti governi non hanno saputo risolvere. Nell’urgenza di questo nuovo rientro scolastico, sono state create delle classi intermedie che permettono di accogliere in modo provvisorio gli alunni in difficoltà e ridare loro una motivazione. Durante il consiglio dei ministri del 30 ottobre scorso, Xavier Darcos, ministro delegato dell’istruzione scolastica, ha chiesto di aprire almeno 100 classi intermedie in più per il prossimo anno scolastico. Decisione che porterebbe la cifra a 300 classi di questo tipo. L’istituzione di queste classi intermedie ha avuto una certa influenza sul redindimento degli studenti: l’85% dei giovani ora è più attento alla sua condotta e il 49% ha migliorato i risultati scolastici.
Per quanto riguarda invece la prevenzione e il ripristino dei danni subiti, il ministro ha annunciato una serie di misure: potenziamento della sorveglianza, sviluppo dei percorsi adatti per alunni in difficoltà, approfondimento delle esperienze scolastiche. Da gennaio 2003, un “libretto dell’impegno” sarà distribuito in tutte le scuole e le università, partendo dalle domande concrete che si pongono i giovani.