unione europea" "
Rispettata fino in fondo la “Agenda per il cambiamento” con la quale la NATO si era prefissata di riformare composizione, capacità e strumenti per far fronte alle nuove sfide del presente e del futuro (cfr. SirEuropa n.42 del 21 novembre 2001). Oltre ad avere “invitato” Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia ad aderire alla NATO, i Capi di Stato e di Governo dell’Alleanza Atlantica riuniti a Praga il 21 e 22 novembre hanno annunciato la creazione di una “Forza di Reazione (NRF) dotata di tecnologie d’avanguardia, che sia flessibile, trasportabile e adatta a condurre operazioni prolungate e che comporta elementi terrestri, marini ed aerei pronti ad essere trasportati dove necessario secondo le decisioni del Consiglio”. La NRF, che dovrebbe integrarsi con i dispositivi dell’Unione Europea in materia di politica di difesa, sarà composta da circa 20 mila unità permanenti e diventerà operativa entro la fine del 2006. Il Vertice ha inoltre provveduto alla riorganizzazione strutturale dei comandi militari. A Praga è stata confermata l’intenzione della NATO di “migliorare le capacità militari soprattutto dei Paesi dell’Unione Europea sviluppandone di nuove per la guerra moderna in un ambiente caratterizzato da un alto livello di minaccia”, in particolare nei settori della difesa contro le armi chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari, dell’acquisizione di informazioni, della sorveglianza aerea e terrestre, dei mezzi di trasporto aerei e marini.