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Un incoraggiamento ad affermare i valori di ” “solidarietà e di ” “tolleranza nella futura costituzione europea, è il messaggio emerso dal colloquio promosso dalla Fondazione ” “De Gasperi” “” “
“Dopo l’Euro, l’Unione politica” è stato il tema del Colloquio internazionale sul futuro dell’Europa, promosso dalla Fondazione “Alcide De Gasperi” e svoltosi a Roma, presso la Camera dei Deputati, lo scorso 26 novembre. L’incontro è stato un’occasione per fare il punto sul dibattito in seno alla Convenzione per il futuro dell’Europa incaricata di redigere, entro il primo semestre del 2003, il progetto di nuovo trattato costituzionale europeo. Di seguito riportiamo una rapida sintesi di alcuni interventi.
Il ruolo delle religioni. “Cultura, spiritualità e riconciliazione”: sono questi tre passi necessari per la costruzione dell’Europa. Ad affermarlo Lojze Peterle, già primo ministro sloveno e presidente della delegazione dei Paesi candidati alla convenzione europea. Parlando dei valori etici e culturali, fondamento della futura costituzione europea, Peterle ha ricordato “la necessità di inserire nella nuova costituzione europea una formula che ribadisca l’identità culturale e spirituale dell’Europa”. Questa, però, deve passare attraverso “un processo di riconciliazione culturale e spirituale”. Nella costruzione della nuova Europa “tutte le fonti religiose devono avere possibilità di esprimersi, secondo un chiaro principio di tolleranza”. Cultura e cristianesimo, quale una delle fonti religiose a cui attingere, diventano “pilastri dell’Europa poiché promuovono la pace, la solidarietà il rispetto e la cooperazione”. “Un ruolo dominante ha concluso Peterle appartiene ai cittadini chiamati ad accelerare il processo di Unione diventando, sulla scia dei padri fondatori dell’Europa, fratelli e sorelle dell’Unione europea”. Sull’importanza del ruolo delle religioni e più in particolare del cristianesimo nella futura Ue si è espresso anche Elmar Brok, presidente del gruppo del partito popolare europeo (Ppe) alla Convenzione europea. “In questa fase di costruzione ha detto Brok è importante che vengano riaffermati quei valori religiosi e cristiani che sono alla base di uno stato democratico. Bisogna incoraggiare la Chiesa a promuovere i valori di dignità e di rispetto dell’uomo nell’Ue, nel rispetto del pluralismo”. “L’Europa ha concluso non è solo mercato ma anche insieme di valori condivisi anche spiritualmente come l’esperienza ecumenica sta ampiamente dimostrando”.
Il valore della solidarietà. Conciliare il governo dell’economia con la cultura della solidarietà e il rafforzamento della politica estera sono stati altri nodi affrontati dal Colloquio. “Assistiamo ad un affievolirsi del senso e della cultura della solidarietà”, ha precisato mons. Giampaolo Crepaldi, segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace: “Si pensa che la Santa Sede sia interessata al riconoscimento esplicito del valore istituzionale delle Chiese e del fondamento cristiano all’interno della futura costituzione europea. E’ vero ma limitativo. E’ necessario mettere al centro l’uomo e la sua dignità, tutelando la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, riconoscendo come valore comune il principio di sussidiarietà”. Sulla stessa linea si è posto José Maria Gil Robles, presidente del Movimento europeo e già presidente del Parlamento europeo, che ha invitato l’Ue a “farsi comunità di interessi per creare una vera politica estera che non si riassuma solo nella comune lotta al terrorismo internazionale ma promuova delle istituzioni sovranazionali che attuino questa politica”. Concretamente significa “far seguire ad una chiara politica estera quegli strumenti necessari per favorire lo sviluppo sociale, culturale, politico ed economico dei Paesi terzi”. A precisare quanto esposto da Gil Robles è stato Alexandru Herlea, già ministro per l’Europa del governo rumeno per il quale “è importante smantellare le vecchie strutture dei Paesi dell’Est candidati all’Ue con raziocinio, cuore e generosità. Occore combattere la corruzione, migliorare i quadri, preservare l’ambiente e promuovere la solidarietà veicolando quei valori di libertà, democrazia e tolleranza che ci provengono dal Cristianesimo”. Un appello all’Europa perché diventi un soggetto autorevole in politica estera è venuto da Emile Blanc, presidente di EuroDefense France: “L’Ue deve promuovere una politica di sicurezza stabile e dotarsi di tecnologie utili al riguardo per superare una certa incapacità politica mostrata nelle regioni chiave del pianeta”.
Valentina Conte e Daniele Rocchi