” “Diverse comunità cattoliche invitano le comunità islamiche durante il Ramadan o alla sua conclusione per momenti di condivisione, racconta il responsabile per il dialogo della ” “diocesi di Colonia ” “” “
“Tempo di raccoglimento interiore e di riflessione”: così viene definito il Ramadan nel messaggio del Consiglio islamico della Repubblica federale di Germania, diffuso il 6 novembre, alla vigilia dell’inizio del mese del digiuno. In un comunicato, Ali Kizilkaya , presidente dell’organizzazione, ha annunciato: “In questo mese includeremo nelle nostre preghiere anche le persone che in tutto il mondo soffrono la fame, la povertà, il terrore e la guerra”. Tempo di preghiera, ma anche di dialogo: citando la consuetudine di invitare i non islamici all'”Id al-Fitr”, la fine del digiuno, vissuta come festa, il Ramadan viene visto come “opportunità di incontro e di dialogo interreligioso e occasione per una maggiore comprensione reciproca”. Aderendo a questo spirito, il card. Karl Lehmann , presidente della conferenza episcopale tedesca, ha diffuso il 25 novembre un messaggio di saluto in occasione dell’Id al-Fitr, come è ormai consuetudine “da quasi vent’anni”. Ricordando “il dovere comune di cristiani, musulmani ed ebrei verso la pace”, che “scaturisce dalla fede in un unico Dio creatore misericordioso”, Lehmann ha affermato: “Offrendo un esempio di una riuscita convivenza, insieme diamo un contributo importante alla pace tra le religioni”. Abbiamo rivolto alcune domande a Georg Girschek , responsabile per il dialogo interreligioso del vicariato generale dell’arcivescovado di Colonia.
Come si svolge il Ramadan in Germania?
“I musulmani che vivono nel nostro Paese si attengono severamente all’obbligo del digiuno, anche se spesso ciò è difficilmente compatibile con le situazioni di un paese industrializzato. Per spiegare il senso del Ramadan, nelle loro conversazioni molti musulmani fanno riferimento anche alla dimensione ‘salutistica’ del digiuno: Dio non vuole ‘irritare’ l’uomo chiedendo il digiuno ma far qualcosa di buono per la sua salute. Il diritto islamico non considera le mutate esigenze imposte dalla vita nei paesi occidentali; non esistono quindi norme specifiche per i musulmani che vivono in questi Paesi”.
Il mondo del lavoro si è adattato ai ritmi diversi imposti dal Ramadan?
“Non mi risulta. L’industria locale non tiene conto del digiuno osservato dai lavoratori musulmani. Le macchine lavorano ininterrottamente, anche quando i musulmani rompono il digiuno e mangiano e bevono qualcosa. I lavoratori cercano di risolvere il problema aiutandosi tra loro, sostituendo la persona che fa una pausa”.
Il Ramadan come opportunità di condivisione e di dialogo interreligioso: anche in Germania?
“Al fine di curare i contatti e di promuovere lo scambio, le grandi organizzazioni islamiche presenti nel Paese invitano i rappresentanti politici, sociali e delle Chiese ad un’interruzione comune del digiuno. Esistono comunità cattoliche che invitano le comunità islamiche durante il Ramadan o alla sua conclusione, per momenti di condivisione. Ogni anno, l’arcivescovo di Colonia, card. Joachim Meisner, invia un saluto ai musulmani residenti nella zona di Colonia e a rappresentanti, organizzazioni e media di orientamento islamico. Spesso vengono citati temi di attualità (l’anno scorso ad esempio, l’attentato dell’11 settembre). La solidarietà di musulmani e di cristiani è spesso argomento in queste lettere, così come il rispetto nei confronti dell’osservanza del digiuno da parte degli islamici”.
Mercede Succa