” “” “Il mese di digiuno per i credenti musulmani che vivono nel Regno Unito può diventare ” “un’occasione di dialogo e conoscenza reciproca” “” “
Sunniti, sciiti, ismailiti… tutti celebrano nello stesso periodo il Ramadan, che si rivela un’occasione di dialogo. Con circa 2 milioni di musulmani (concentrati nelle grandi città come Londra, ma anche a Bradford, Leicester e in Scozia) su una popolazione di 60 milioni di abitanti, la Gran Bretagna ha preso da tempo coscienza di questa realtà e il 7 novembre, giorno d’inizio del Ramadan, in moltissimi inclusi i parlamentari di Westminster hanno aderito all’iniziativa del “giorno di digiuno nazionale”.
“Digiuniamo da noi stessi”. “Il Ramadan è un mese di contemplazione, purificazione, ricarica e riconciliazione”, sintetizza Zaki Badawi, direttore del Muslim College a Londra e presidente del Consiglio degli Imam delle Moschee d’Inghilterra, spiegando che “non digiuniamo solo dal cibo ma da noi stessi: ci esercitiamo a comportarci bene”. Badawi utilizza la significativa immagine della maturità per descrivere il Ramadan: è il periodo in cui “si educa la persona a diventare adulta, a passare da una condizione di intolleranza, tipica dell’infanzia, alla maturità, a imparare a sostenere le difficoltà, ad accettare le frustrazioni”. Se il Ramadan è un momento di “educazione dell’anima”, non va trascurato un altro aspetto essenziale che è quello della “comunità”. Tutte le attività organizzate dai gruppi musulmani presenti in Gran Bretagna, come anche altrove, spiega Badawi, devono far trasparire “il senso della comunità per tutte le fedi”.
Il “banchetto di Dio”. Il cibo, ad esempio, continua il direttore del Muslim College, è un elemento attorno al quale è facile riunire le persone. Ecco perché, oltre agli incontri, seminari e dibattiti, in genere aperti a tutti, molti centri islamici si sono organizzati per offrire una cena gratuita al tramonto del sole: anche se in dimensioni limitate, a Londra come nelle vie del Cairo, è imbandito quello che si chiama il “Banchetto di Dio misericordioso”. Alcuni gruppi si sono invece mobilitati per offrire cibo ai poveri e ai barboni in occasione del Ramadan, mentre organizzazioni non governative note a livello internazionale, come la Islamic Relief (la “Caritas” musulmana, se si vuole fare un paragone) intensificano in questo periodo appelli e raccolte di fondi per sconfiggere la fame e le malattie nel Terzo Mondo o per inviare aiuti umanitari in zone di crisi, che hanno sofferto la guerra o calamità naturali, e a forte presenza musulmana, come la Bosnia, la Cecenia e l’Afganistan.
La settimana della “consapevolezza islamica”. Un’iniziativa ormai fortemente diffusa in tutta la Gran Bretagna è la “Islam Awareness Week” (IAW) che fu lanciata dalla “Islamic Society of Britain” (ISB) per la prima volta nel 1994. Ha luogo ogni anno in novembre, e quest’anno ha coinciso con l’inizio del Ramadan. Proprio in questa occasione, il 4 novembre, la ISB ha presentato al parlamento inglese i risultati di una propria inchiesta condotta in Gran Bretagna sull’atteggiamento verso i musulmani britannici. Il 64% ha risposto di non sapere molto sulla comunità musulmana in Gran Bretagna, il 27% ha detto di saperne abbastanza, mentre il 9% ha risposto: nulla. Mentre l’84% del campione ha ammesso che “i non musulmani sono divenuti sospettosi dei musulmani dopo l’11 settembre”, un eguale 84% ha ritenuto possibile una convivenza pacifica dei musulmani in Gran Bretagna con le altre fedi. Shar Kahn, psichiatra e responsabile della Islamic Society of Britain, spiega che l’obiettivo di questa organizzazione è “costruire ponti di speranza e creare un forum per combattere i pregiudizi sull’Islam”; anche il progetto della “Islam Awareness Week” mira ad essere un “ponte” tra le fedi.
Contro la “islamofobia”. Assai attivo nella sensibilizzazione dei musulmani e dell’intera popolazione britannica a vivere il Ramadan con una particolare attenzione ai problemi sociali come la violenza, la povertà, l’esclusione e la discriminazione razziale è il “Forum Against Islamophobia and Racism”, che si trova a Londra. Eventi artistici (mostre, concerti, letture) in occasione del Ramadan sono organizzati per tutto il mese di novembre nella capitale britannica dalla “Iran Heritage Foundation” in collaborazione con un ragguardevole istituto universitario, la “School of African and Oriental Studies” (Soas), mentre la Fondazione Al-Khoei, principalmente sciita ma aperta a tutti, tiene incontri a carattere intellettuale, per approfondire alcune nozioni della religione Islamica, come la legge, la pietà, ecc.