” “Chiuderà definitivamente il 30 dicembre il centro di accoglienza per ” “immigrati clandestini a Sangatte, in Francia. ” “Le reazioni della Chiesa inglese e dei volontari” “” “” “
E’ stato raggiunto, lunedì 2 dicembre, un accordo, stipulato dai rispettivi Ministri degli interni, Nicolas Sarkozy e David Blunkett, tra Francia e Gran Bretagna, che prevede il prossimo 30 dicembre la chiusura definitiva del centro di accoglienza di Sangatte (Francia), istituito nel 1999 dalla Croce Rossa nei pressi dell’Eurotunnel, come risposta temporanea all’emergenza degli arrivi di migliaia di richiedenti asilo principalmente afgani e curdi diretti in Gran Bretagna, la cui legislazione in materia di asilo è stata finora tra le meno rigide in Europa. Secondo stime fornite dallo “Home Office”, il Ministero degli interni britannico, a Sangatte sono transitate circa 67mila persone, mentre Eurotunnel ha dichiarato di aver fermato circa 18.500 persone che tentavano di raggiungere illegalmente la Gran Bretagna nella sola prima metà del 2002 e che la maggioranza provenivano dal campo di Sangatte. L’accordo prevede, tra l’altro, il permesso alla Gran Bretagna di estendere i propri controlli di frontiera al di fuori dei propri confini. A sua volta questa si impegna ad accogliere 1200 persone attualmente residenti a Sangatte, tramite “permessi di lavoro” o per ricongiungimento familiare.
“C’è una netta differenza ha affermato il ministro britannico David Blunkett – tra le vie della migrazione economica e il nostro sistema di asilo che vuole proteggere coloro che fuggono le persecuzioni. Stiamo aprendo sempre più strade per permettere di venire qui a lavorare legalmente”. Da ciò l’impegno a prevenire “richieste di asilo infondate” e a combattere l’immigrazione illegale aumentando le misure di “sicurezza” e il lavoro di “intelligence”. La nota dello “Home Office” riferisce che, per Natale, “ogni veicolo in viaggio per l’Inghilterra attraverso Calais sarà perquisito alla ricerca di clandestini” e che il “Regno Unito, con il supporto del governo francese, fornirà altro materiale per ispezioni da utilizzare in altri porti francesi inizialmente Cherbourg e Dunquerque”. Nel documento non viene taciuto l’auspicio che anche altri Paesi europei, principalmente Belgio e Olanda, possano collaborare per controllare le coste lungo la Manica. La ragione è che l’asilo è “una questione europea, che richiede una risposta europea”.
Se la disponibilità all’accoglienza da parte del Governo britannico è vista con favore dalle Chiese e dagli operatori sociali che lavorano con immigrati e rifugiati, il tentativo di estendere la politica di sicurezza è guardato con timore. Secondo il vescovo cattolico di Lancaster, mons. Patrick O’Donoghue, responsabile dell’ufficio rifugiati all’interno del dipartimento Affari Internazionali della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles, la Gran Bretagna ha fatto un gesto “generoso ad accogliere 1200 richiedenti asilo anche se non come rifugiati”. “La decisione di offrire la possibilità di lavorare mi sembra ragionevole e soddisfacente”, ha affermato Louise Pirouet, co-fondatrice del gruppo misto di volontariato Cam-Oak, attivo per il riconoscimento dei diritti degli immigrati. Entrambi condividono, infine, la preoccupazione derivante dal “pericolo di esportare i nostri controlli per l’immigrazione” e il rischio di “impedire ai veri richiedenti asilo di accedere al nostro sistema di protezione”. Il vescovo ritiene poi che molto deve ancora esser fatto per “integrare”, soprattutto a scuola, e per “riconoscere e far fruttare i talenti di queste persone che potrebbero tanto arricchire il nostro paese non solo dal punto di vista economico ma anche culturale”.