vescovi europei" "

Una "comunità di valori"” “

"Dignità dell’essere umano" e "servizio al bene comune", queste le priorità della nuova costituzione europea secondo gli episcopati ” “” “

L’assemblea plenaria della Comece, la Commissione degli episcopati della comunità europea, ha preceduto i governi e si è già allargata ai vescovi dei nuovi paesi che entreranno a far parte dell’Unione a partire dal 2004. Riunita a Bruxelles il 28 e 29 novembre, la Comece ha espresso viva soddisfazione per l’allargamento dell’Unione da 15 a 25 paesi che sarà sancito dal prossimo Consiglio Europeo, in programma a Copenaghen il 12 e 13 dicembre. In vista di questo appuntamento, i vescovi hanno annunciato anche la pubblicazione di un documento.

Costituzione europea. Al centro della discussione della plenaria della Comece è stata soprattutto la futura costituzione europea, che dovrebbe vedere la luce entro la fine del 2003. “La priorità – hanno affermato i vescovi in un comunicato diffuso al termine dei lavori – è una costituzione che protegga la dignità dell’essere umano e sia al servizio del bene comune”. L’Unione, scrivono ancora i vescovi, è una “comunità di valori” sui quali si fondano i diritti fondamentali dei cittadini. Per tale ragione “sarebbe inimmaginabile non riconoscere il dinamico contributo dell’eredità religiosa europea nella definizione di questi valori”. La Chiesa auspica inoltre la previsione di forme di “dialogo strutturato” con le istituzioni europee per consultarsi sui temi che sono all’ordine del giorno dell’Unione. “Ci preme il ruolo che sarà riconosciuto alle chiese nella futura costituzione europea, ma questo è solo un punto di partenza. Vorremmo che la nuova costituzione europea fosse rispettosa della dignità umana” e attenta a valori della solidarietà. Così il presidente della Comece mons. Joseph Homeyer ha riassunto il dibattito svoltosi nel corso della riunione. Non è solo un problema di “riferimento a Dio” nella costituzione europea che dovrebbe vedere la luce entro la fine del 2003, ha spiegato mons. William Kenney, vescovo ausiliare di Stoccolma. “Stabilità, integrazione, senso di appartenenza alla comunità” sono valori essenziali da promuovere nella nuova carta europea, ha osservato il delegato della conferenza episcopale scandinava.
Politica agricola. L’allargamento dell’UE ripropone con urgenza il problema della riforma della politica agricola comunitaria che i vescovi europei seguono da tempo con attenzione. Al termine della plenaria, gli episcopati della Comunità europea hanno diffuso una dichiarazione intitolata “verso un modello di agricoltura sostenibile per l’Europa”, che offre delle indicazioni in merito a tale riforma (cfr. servizio pagina successiva). Mons. Adrianus van Luyn, vescovo di Rotterdam e vicepresidente della Comece le ha così riassunte: “Anzitutto la riforma della politica agricola comunitaria è essenziale per un’Europa che voglia durare nel futuro”. In secondo luogo, anche in questo settore i comportamenti devono essere ispirati ai valori di solidarietà e bisogna evitare la “penalizzazione dei paesi più poveri e dimenticati”.
Allargamento. A margine dell’assemblea plenaria, i vescovi europei hanno incontrato il presidente della Commissione europea, Romano Prodi e gli hanno rivolto un invito speciale: partecipare nel 2004, Anno Santo Compostellano e “data storica” per l’allargamento dell’UE, a partecipare ad un pellegrinaggio al santuario di San Giacomo insieme ai rappresentanti delle chiese, dei governi e dei parlamenti dei paesi comunitari. Prodi ha raccolto con piacere l’invito anche se, ha aggiunto, la sua partecipazione sarà condizionata dalla sua agenda. Rivolgendosi ai vescovi europei, il presidente della Commissione europea ha sottolineato che stiamo vivendo “un passaggio epocale: si chiude un capitolo della storia europea, segnato anche dal sangue, e se ne apre un altro di cui non conosciamo ancora esattamente i contorni ma che è una sfida per tutti”. L’Unione Europea, ha osservato Prodi, potrà finalmente respirare a “due polmoni” in attesa che anche Romania e Bulgaria nel 2007 si uniscano alla comunità. L’assemblea plenaria della Comece non ha potuto procedere all’elezione del nuovo presidium (presidente e vicepresidenti), per mancanza del quorum necessario. Pertanto il rinnovo di tali cariche è stato rimandato alla prossima plenaria, in programma il 27 e 28 marzo 2003.
Ignazio Ingrao