spagna
A Barcellona si riunisce una "convenzione" di ” “cristiani sul modello della convenzione per il futuro dell’Europa di Bruxelles. L’obiettivo è formulare proposte ” “per la nuova ” “costituzione ” “
Il primo incontro della “Convenzione dei cristiani per Europa” avrà luogo a Barcellona dal 6 all’8 dicembre con l’obiettivo di contribuire alla discussione della Convenzione europea e della successiva Conferenza intergovernativa. Si insisterà sul processo di partecipazione e su temi come la definizione dei diritti della persona nel Trattato Costituzionale, il modello socio-economico dell’Unione e specialmente il fatto religioso e lo statuto giuridico delle Chiese nell’Unione europea. Al promotore dell’iniziativa e fondatore del sito catalano www.e-cristians.com Josep Miró i Ardèvol abbiamo rivolto alcune domande .
L’Europa ha bisogno di un riferimento cristiano esplicito per essere se stessa?
“La cultura europea è impregnata della concezione cristiana: Rousseau, Kant, sono solo un esempio di due persone significative nell’elaborazione del pensiero europeo su basi cristiane. Negare quest’evidenza è rendere incomprensibile la specificità passata e presente della cultura europea. La seconda evidenza è che gran parte della società europea è cristiana”.
L’Europa si fonda su radici cristiane ma anche pagane, ebraiche, musulmane, agnostiche… la vostra proposta riconosce questo pluralismo?
“Naturalmente il nostro modello è uno stato aconfessionale. Questo significa che l’istituzione statale come tale non possiede nessuna confessione ma allo stesso tempo riconosce in termini positivi l’esistenza del fatto religioso, in accordo con le caratteristiche che questo presenta. Il riconoscimento del fatto cristiano forma parte del riconoscimento del pluralismo e della libertà di espressione di religione o culto”.
Quale frutti si aspettano da questa Convenzione dei cristiani?
“Costituire una rete attiva di persone che lavorino nel contesto europeo per portare il contributo cristiano e così aiutare a costituire una società europea più umana”.