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Copenaghen:con dieci nuovi membri continua il cammino per l’Europa ” “” “
Come previsto, il Consiglio Europeo di Copenaghen di settimana scorsa (ultimo sotto la Presidenza della Danimarca) e’ stato in grado di concludere i negoziati di adesione con i primi dieci Paesi candidati. Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia ed Ungheria saranno infatti membri dell’Unione Europea a decorrere dal 1 Maggio 2004, a seguito della firma dei Trattati di adesione prevista il 16 Aprile dell’anno prossimo ad Atene. Salutando la decisione, il premier danese Rasmussen ha parlato di “nuovo periodo di libertà, prosperità e pace”.
Nel corso del vertice, i Quindici hanno chiuso gli ultimi due capitoli dei negoziati sui quali sussistevano divergenze di fondo con i candidati: l’agricoltura e le questioni finanziarie e di bilancio. Le difficoltà maggiori erano poste dalla Polonia, il cui governo non accettava l’impegno stabilito dal Consiglio Europeo di Ottobre. Per quattro volte durante il vertice la Polonia ha chiesto un aumento del pacchetto finanziario pari ad un miliardo di euro, incontrando la ferma e compatta opposizione dei Quindici. Nel corso della giornata di venerdì, Varsavia e’ anche giunta a minacciare l’abbandono del tavolo della trattativa. Grazie anche all’intervento tedesco che e’ riuscito a smussare i toni, il primo ministro danese Rasmussen ha chiesto ed ottenuto un nuovo mandato negoziale, concedendo l’aumento richiesto. Rispettando i massimali di spesa fissati da Agenda 2000, l’Unione ha concordato con i dieci nuovi membri un finanziamento globale per il periodo 2004-2006 pari a 40,852 milioni di euro. Tale stanziamento riguarda l’agricoltura, le azioni strutturali, le politiche interne, i costi di amministrazione e gli strumenti speciali per i flussi di tesoreria e per la compensazione finanziaria temporanea a beneficio dei candidati. Per quanto concerne Bulgaria e Romania, i Capi di Stato e di Governo hanno confermato l’obiettivo di accoglierli come Stati membri nel 2007, felicitandosi dei progressi compiuti ma sottolineando nondimeno la necessita’ di una “riforma giudiziaria e amministrativa che contribuisca a far progredire la preparazione complessiva della Bulgaria e della Romania in vista dell’adesione”.
In relazione alla richiesta turca di ottenere una data certa per l’inizio dei negoziati di adesione, il Vertice ha incoraggiato la Turchia “a proseguire con vigore il processo di riforme”, specificando che sarà il Consiglio Europeo del Dicembre 2004 a valutare la raggiunta conformità con i criteri politici per l’adesione e ad avviare di conseguenza i negoziati. La data del Dicembre 2004, quindi, soddisfa le richieste turche di uscire da Copenaghen con la certezza dei negoziati e rappresenta un compromesso accettabile per tutti gli attuali Stati membri. Parallelamente, l’UE amplierà l’unione doganale con la Turchia ed aumenterà le dotazioni finanziarie del fondo di pre-adesione.
L’unico rammarico riguarda la mancata riunificazione di Cipro. Nonostante la presenza a Copenaghen dell’inviato dell’ONU, le due parti dell’isola non hanno trovato l’intesa sul compromesso, ragion per cui sarà solamente la Repubblica di Cipro ad aderire in un primo momento all’Unione. All’atto della riunificazione, in ogni caso, la parte nord entrerà automaticamente a far parte delle Comunità senza ulteriori negoziati. Le parti soprattutto Ankara e Lefcosia non escludono comunque la firma dell’accordo ONU per il 28 Febbraio 2003, il che permetterebbe la firma del Trattato di adesione dell’intera isola di Cipro.
I quindici hanno infine approvato tre dichiarazioni, rispettivamente sul Medio Oriente, sull’Iraq e sulla NATO.