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"Adevarat c-a inviat!"” “” “

Il significato della Pasqua” ” in questo tradizionale saluto rumeno” “

La Chiesa cattolica rumena distinta in tre riti (latino, bizantino, armeno), anche se in settimane diverse, celebra le feste pasquali con tradizioni uguali per tutti i fedeli. I giovani, in particolare, hanno accolto la testimonianza di tutti quei vescovi latini e greco-cattolici martiri del regime comunista: la Chiesa cattolica in Romania risorgerà. Abbiamo raccolto la testimonianza di Oana Tuduce , giovane dell’Azione cattolica rumena, sulle tradizioni pasquali del Paese. Secondo dati recenti, su 21.698.181 abitanti, l’86% è formato da cristiani ortodossi, quasi il 6% da cristiani cattolici (di cui l’1% appartiene alla Chiesa greco-cattolica), il 3% da riformati calvinisti e il restante 5% da altre diverse otto confessioni. Le diocesi in Romania sono 12, le parrocchie 1.770. Nel Paese operano 1 cardinale, 19 vescovi, 1.475 preti, 211 religiosi. I giovani, Chiesa del futuro. La domenica delle Palme nella tradizione rumena, così come in quella della Repubblica Ceca (cfr Sir, n.25, pg.6) viene chiamata “domenica dei Fiori”. In questo giorno gli altari di tutte le chiese vengono adornati con fiori in segno di amore e di accoglienza per Gesù che entra a Gerusalemme. Si fanno gli auguri e si festeggiano tutte quelle persone, uomini e donne, che portano un nome di fiore (ad es. Viorica, Florin, Florina, Florica). È la domenica che annuncia la Settimana Santa, e dunque l’ultimo giorno in cui si mangia carne e altri prodotti che non verranno più mangiati fino alla Pasqua. Per i cattolici rumeni (di rito bizantino o rumeno), in special modo per i giovani, questa domenica rappresenta il momento dell’incontro diocesano con il vescovo. Nella nostra diocesi di Oradea, i giovani cattolici di rito bizantino e greco-cattolici incontrano il loro vescovo, mons. Virgil Bercea, ogni anno in un luogo diverso: si ha così la possibilità di conoscere bene il territorio della diocesi, i gruppi e le associazioni giovanili che vi operano. Questi incontri sono momenti di formazione e di preparazione sia per gli incontri mondiali dei giovani con il Papa (Gmg) sia per quelli nazionali (Intc) vissuti a ritmo biennale. Quest’anno l’Intc si è tenuto a Oradea e ha visto la partecipazione di circa 3.000 giovani. È stato un incontro di preparazione alla Gmg del 2005 con il Papa a Colonia, in Germania. L’appuntamento è stato anche una testimonianza per i vescovi rumeni: i giovani sono la Chiesa del futuro e i continuatori di un percorso iniziato tanti anni fa da tutti quei vescovi latini e greco-cattolici morti nelle carceri comuniste con la certezza che un giorno la Chiesa cattolica in Romania sarebbe risorta. Tre riti, una tradizione. La Pasqua viene vissuta intensamente dal popolo rumeno. Nella Chiesa di rito bizantino, greco-cattolica, dopo la domenica delle Palme ha inizio la Settimana Santa, meglio conosciuta come “Settimana grande”. In questa Settimana non si mangia carne e, a partire dal Mercoledì Santo, nemmeno dolci e prodotti caseari. Durante il Triduo Pasquale si rispetta il digiuno e si partecipa a tutte le celebrazioni liturgiche. I giovani preparano dei momenti di meditazione e di penitenza. Durante la grande Veglia del Sabato, tutte le famiglie portano in Chiesa i prodotti preparati per il giorno di Pasqua, perché vengano benedetti. Al termine della celebrazione della Resurrezione, i fedeli prendono le cosiddette “pasque” – un bicchiere con dei pezzetti di pane intinti nel vino, in segno dell’agape fraterna – e si scambiano con gioia i tradizionali auguri rumeni: “Cristo è risorto!”, cui si risponde “è vero che è risorto!”. Nella notte della Veglia, di solito, le famiglie si radunano, secondo un’antica tradizione, per consumare il cibo benedetto: le uova colorate, l’agnello, la grappa rumena, il vino e i dolci preparati per l’occasione. Dopo una settimana di astinenza, le famiglie rendono grazie per questo momento di pace e condivisione. Anche se, nella Chiesa cattolica rumena con tre riti (latino, bizantino, armeno), la Pasqua si celebra in settimane diverse, le tradizioni pasquali sono uguali per tutti i fedeli. Inoltre, il significato della Pasqua è nel saluto, usato da tutti i cristiani rumeni: “ Cristos a inviat! Adevarat c-a inviat!” (“Cristo è risorto! È vero che è risorto!”).