Viaggio apostolico

Benedetto XVI a Cipro. Essere lievito

Questo viaggio ha rappresentato un’ideale prosecuzione del suo pellegrinaggio un anno fa in Terra Santa e ha dimostrato il costante interesse del Papa per le comunità cristiane del Medio Oriente

Benedetto XVI ha compiuto a Cipro, dal 4 al 6 giugno, il suo sedicesimo viaggio apostolico internazionale. Questo viaggio ha rappresentato un’ideale prosecuzione del suo pellegrinaggio un anno fa in Terra Santa e ha dimostrato il costante interesse del Papa per le comunità cristiane del Medio Oriente. A Cipro, il Pontefice ha consegnato ai vescovi della regione l'”Instrumentum laboris”, tappa importante verso il Sinodo per il Medio Oriente (Vaticano, 10-24 ottobre 2010).

Primo giorno (4 giugno). La prima tappa del viaggio a Cipro è stata a Paphos. Ad accogliere il Papa in aeroporto sono stati il presidente greco-cipriota, Demitris Christofias, e il capo della Chiesa ortodossa di Cipro, l’arcivescovo Chrysostomos II. Oltre alla cerimonia di benvenuto, altro momento importante della prima giornata è stata la celebrazione ecumenica nell’area archeologica della chiesa di Agia Kiriaki Chrysopolitissa di Paphos. Parlando del viaggio, Benedetto XVI ha affermato di venire “come pellegrino” sulle orme dei santi Paolo e Barnaba e di attendere “di salutare gli altri responsabili religiosi ciprioti” con la speranza di “rafforzare i nostri comuni legami e di ribadire la necessità di consolidare la reciproca fiducia e l’amicizia durevole con tutti quelli che adorano l’unico Dio”. Per il Papa, Cipro è “un luogo appropriato dal quale lanciare la riflessione della nostra Chiesa sul posto della secolare comunità cattolica del Medio Oriente, la nostra solidarietà con tutti i cristiani della regione e la nostra convinzione che essi hanno un insostituibile ruolo da sostenere nella pace e nella riconciliazione fra i suoi popoli”. Nella celebrazione ecumenica il Santo Padre ha sottolineato che la Chiesa in Cipro “si dimostra essere come un ponte fra l’Oriente e l’Occidente”. E ha aggiunto: “La via che conduce all’obiettivo della piena comunione non sarà certamente priva di difficoltà, ma la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa di Cipro sono impegnate a progredire sul cammino del dialogo e della cooperazione fraterna”.

Secondo giorno (5 giugno). L’incontro con le autorità civili e il corpo diplomatico nel giardino del palazzo presidenziale, l’incontro con la comunità cattolica di Cipro nel campo sportivo della scuola elementare di St. Maron, la visita a Chrysostomos II, arcivescovo di Cipro nell’arcivescovado ortodosso, la santa messa con sacerdoti, religiosi, religiose, diaconi, catechisti ed esponenti di movimenti ecclesiali di Cipro nella chiesa parrocchiale latina di Santa Croce: a Nicosia sono stati questi i quattro momenti centrali della seconda giornata. Per “promuovere la verità morale nel mondo della politica e della diplomazia a livelli nazionali e internazionali” il Papa ha suggerito tre vie: “Agire in modo responsabile sulla base della conoscenza dei fatti reali”, “destrutturare le ideologie politiche che altrimenti soppianterebbero la verità”, “uno sforzo costante per fondare la legge positiva sui principi etici della legge naturale”. Benedetto XVI ha anche espresso l’auspicio che “le comunità cristiane di Cipro possano trovare un ambito molto fruttuoso per la cooperazione ecumenica, pregando e lavorando insieme per la pace, la riconciliazione e la stabilità nelle terre benedette dalla presenza terrena del Principe della pace”. Poi ha rivolto un pensiero ai “molti sacerdoti e religiosi del Medio Oriente che stanno sperimentando in questi momenti una particolare chiamata a conformare le proprie vite al mistero della croce del Signore”.

Terzo giorno (6 giugno). La messa in occasione della pubblicazione dell'”Instrumentum Laboris” dell’assemblea speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei vescovi nel palazzo dello sport Elefteria a Nicosia, la visita alla cattedrale maronita di Cipro a Nicosia e la cerimonia di congedo all’aeroporto internazionale di Larnaca: sono stati i momenti salienti dell’ultimo giorno del viaggio apostolico a Cipro. “Abbattere le barriere tra noi e i nostri vicini è prima premessa per entrare nella vita divina alla quale siamo chiamati. Abbiamo bisogno di essere liberati da tutto quello che ci blocca e ci isola: timore e sfiducia gli uni verso gli altri, avidità ed egoismo, mancanza di volontà di accettare il rischio della vulnerabilità alla quale ci esponiamo quando ci apriamo all’amore”. È l’invito rivolto da Benedetto XVI, per il quale “siamo chiamati a superare le nostre differenze, a portare pace e riconciliazione dove ci sono conflitti, ad offrire al mondo un messaggio di speranza”. “Voi meritate la riconoscenza per il ruolo inestimabile che rivestite. È mia ferma speranza che i vostri diritti siano sempre più rispettati, compreso quello alla libertà di culto e religiosa, e che non soffriate di discriminazioni di alcun tipo”. In queste parole tutta la gratitudine del Pontefice ai cristiani del Medio Oriente, definiti “artigiani della pace”. Secondo il Pontefice, “Cipro può giocare un ruolo particolare nel promuovere il dialogo e la cooperazione”. Il Santo Padre ha anche espresso la speranza che, “insieme, cristiani e musulmani” diventino “un lievito di pace e riconciliazione tra i ciprioti e ciò sarà di esempio per gli altri Paesi”.