EDUCARE OGGI
Pensieri, progetti e iniziative dell’Associazione genitori (Age)
"Penso che il primo sostegno alla famiglia sia farla uscire dall’isolamento: media, mode, culture, stili di vita seducenti, esempi fortemente negativi ogni giorno aggrediscono le famiglie, e i genitori spesso si sentono impotenti. Quando tra famiglie si creano legami, piccole comunità, occasioni di scambio, confronto e sostegno reciproco l’isolamento si rompe, fioriscono proposte, ‘buone pratiche’". In occasione del XIII congresso nazionale sul tema "Genitori in crisi di…crescita!" (Roma, 12-14 novembre) il SIR ha parlato con Davide Guarneri, presidente nazionale dell’Age (Associazione italiana genitori).
Gli orientamenti pastorali della Cei per il decennio sono dedicati al tema dell’educazione. Una scelta significativa da parte dei vescovi italiani…
"Certamente una scelta significativa e importante, per più ragioni: invitano tutte le comunità cristiane a valorizzare il patrimonio educativo che già rappresentano, sostengono l’azione di quanti (associazioni, laici, scuole) sono impegnati nell’educare, propongono riflessioni ‘alte’, che richiedono ora un’opera sempre più intensa da parte di tutti i cristiani. Mi pare, nel contempo, che i temi posti (penso alla descrizione delle difficoltà dell’educare oggi, ma anche alle proposte relative al valore della famiglia, della scuola, alla responsabilità educativa della comunità tutta) siano anche luogo di incontro e dialogo con i non credenti che abbiano a cuore il bene comune".
Il congresso dell’Age affronta la questione della crisi genitoriale. Quale sostegno si può dare alla famiglia?
"Il nostro congresso parte da una provocazione: è evidente la crisi dei genitori e le trasformazioni della famiglia. Ma proprio in questo tempo, oltre alla descrizione dei ‘sintomi’, perché non ripetere che senza genitori e senza famiglia non è possibile alcun modello di società? Perché, anziché evidenziare in continuazione la crisi, non affiancare le famiglie e dare voce al loro protagonismo? Ogni giorno, in Italia, milioni di genitori si occupano dei figli e si sforzano di operare bene: famiglie impegnate nell’associazionismo e nel volontariato di cui raramente si parla. È l’esperienza che ho incontrato nei miei tre anni di presidenza Age: abbiamo 200 associazioni locali, ed ognuna, con iniziative diverse, modalità anche fantasiose e creative, diffonde intorno a sé una cultura ‘a misura di famiglia, a misura di bambino’. Il primo impegno di molte nostre associazioni è la formazione dei genitori stessi: non si nasce genitori, si impara ad esserlo un po’ per volta".
La responsabilità educativa riguarda soltanto i genitori?
"I genitori hanno una responsabilità primaria, insita nell’avere generato. Dopo la generazione biologica, tuttavia, vi è quella educativa che prosegue per tutta la vita. Ma la complessità del nostro tempo, e la frammentarietà delle proposte, chiede un’alleanza solida fra i luoghi dell’educazione: la famiglia, la scuola, le comunità cristiane, le politiche territoriali dell’educazione e del tempo libero. L’impegno condiviso, però, non nasce da un protocollo ma dal confronto e dalla condivisione su ‘parole’ cardine, quali ‘educazione’, ‘cittadinanza’, ‘donna e uomo’, ‘bene comune’. A ciò seguono gli atti formali e le azioni. Infine, dobbiamo anche considerare la proposta che gli adulti, nell’insieme, stanno avanzando ai giovani: quali modelli culturali? Quali valori? Quale stile di relazioni? Osservando situazioni e cronache, viene da dire che l’emergenza educativa riguarda, in primis, gli adulti".
La famiglia può essere considerata tra i temi centrali per l’agenda del Paese?
"Senza alcun dubbio la famiglia è tema centrale nel Paese. La politica e l’amministrazione considerano, da troppo tempo, i cittadini in quanto individui, non nelle relazioni che li caratterizzano. E così avviene che i soggetti più deboli (i minori, i disabili, gli stranieri, i più fragili in genere) non abbiano voce. La famiglia, invece, è, per sua natura, accogliente e solidale. Inoltre, come non considerare che la famiglia è soggetto economico (produce e consuma), è soggetto educativo (forma, investe nella crescita dei figli, il futuro del Paese). È soggetto che assicura la ‘tenuta sociale’ del Paese, il tessuto relazionale. È davvero miope non avere questa consapevolezza, e relegare sempre il tema familiare nei dibattiti elettorali e nelle politiche assistenziali".
Dal congresso dell’Age, quali indicazioni per il futuro della genitorialità in Italia?
"La consapevolezza che ci sono genitori impegnati, e che lo Stato, le amministrazioni locali, la Chiesa stessa non possono non considerarli interlocutori. Il riordino, per esempio, degli organi collegiali della scuola è assolutamente necessario e urgente: non è più possibile la sola rappresentanza dei genitori, senza adeguati luoghi di partecipazione, come l’associazionismo dei genitori. Inoltre, almeno altri due messaggi: il sostegno a tutte le azioni di formazione continua dei genitori e degli adulti e, infine, l’urgenza di tutela, cura e politiche attive a favore dei minori, che sono la risorsa del futuro, in un Paese vecchio come l’Italia".