CHIESE IN BREVE

Polonia

Epifania, per la prima volta dopo 60 anniI cattolici polacchi per la prima volta dopo 60 anni, il 6 gennaio, hanno potuto celebrare l’Epifania come giornata festiva. Il regime comunista, infatti, nel 1960 aveva cancellato dal calendario delle festività sia il 6 gennaio (il giorno dell’Epifania) sia il 15 agosto (festa dell’Assunzione di Maria). Come afferma Jan Zaryn, studioso di quel periodo, uno dei cardini della politica interna dei governi polacchi, dal 1947 al 1989, consisteva nel bandire la Chiesa dalla vita pubblica: “Si voleva riformare il calendario, in modo da sostituire le festività religiose tradizionali con altre, come l’anniversario della rivoluzione di ottobre o la festa del lavoro del 1° maggio”. Pochi giorni fa, in una lettera pastorale, l’episcopato polacco si è dichiarato soddisfatto della decisione del Parlamento di reintrodurre la festa dell’Epifania e ha invitato i fedeli a partecipare alle numerose celebrazioni eucaristiche in tutto il Paese. “La festa dell’Epifania – hanno ricordato i presuli – sottolinea con forza l’universalità della Chiesa e il suo carattere missionario”. Ricordando coloro che “non hanno ancora conosciuto il Vangelo e l’amore infinito del Salvatore” esprimono la loro “solidarietà con i perseguitati a causa della fede in Cristo”. Nella prospettiva della vocazione missionaria di tutti i cattolici l’episcopato polacco ha inoltre invitato i fedeli a offrire le loro preghiere per l’opera dell’evangelizzazione rammentando che proprio dalla preghiera “dipende il successo della missione della Chiesa”.Chiesa, dimora e scuola di comunioneNel 2011 la Chiesa polacca realizza il progetto “In comunione con Dio”, prima tappa del programma pastorale triennale “La Chiesa come dimora e scuola di comunione”. Il programma prevede l’approfondimento della formazione biblica e spirituale dei fedeli e pone l’accento sul modo in cui essi si accostano ai sacramenti. Il primo anno è incentrato sulla formazione basata sulle Sacre Scritture, ponendo l’accento sulla crescita spirituale dei fedeli adulti. Il programma, elaborato su scala nazionale, verrà tradotto nei diversi ambiti della pastorale da delegati ed assistenti della Conferenza episcopale polacca e da responsabili nazionali per la pastorale dei singoli settori. L’adattamento del programma nazionale alla specificità delle varie diocesi è affidato invece, in primo luogo ai vescovi diocesani. Fra le proposte concrete volte alle parrocchie vi sono l’introduzione delle catechesi liturgiche prima delle celebrazioni, le celebrazioni della Liturgia delle Ore e le celebrazioni penitenziali comunitarie. Un’importanza particolare viene attribuita alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, dal 18 al 25 gennaio, introdotta dalla Giornata dell’Ebraismo celebrata su scala nazionale il 15 e il 16 gennaio a Przemysl (nel sud est della Polonia), e seguita dalla Giornata dell’Islam del 26 gennaio. Il programma pastorale, come ha spiegato mons. Stanislaw Gadecki, presidente della Commissione per la pastorale della Conferenza episcopale polacca, ha come scopo la scoperta e l’approfondimento della spiritualità della comunione, il rinnovamento e il rafforzamento delle sue strutture nella Chiesa. “Intendiamo inoltre – ha affermato il presule – promuovere la difesa della famiglia e operare a favore del vero significato del giorno di domenica come tempo di preghiera e riposo settimanale”. L’anno di san Massimiliano KolbeCon una speciale delibera il Senato polacco ha sancito l’anno 2011 come l’Anno di san Massimiliano Maria Kolbe. Volendo “onorare la vita e la statura morale di quell’illustre sacerdote polacco” la Camera alta ha sottolineato che “sia il suo pensiero sia il sacrificio hanno una rilevanza particolare per la rinascente società civile polacca”. Il 14 agosto prossimo, infatti, cade il 70° anniversario della morte di san Massimiliano nel campo nazista di Auschwitz. Nell”Anno di san Massimiliano, i prepositi generali delle tre provincie francescane in Polonia in una speciale lettera descrivono la figura e l’opera del santo sottolineando che “oggi egli è noto come apostolo del cristianesimo, come fautore del rinnovamento di tutto il movimento francescano nel Novecento, come chi ha saputo unire la povertà e la semplicità della vita al sacrificio per le grandi idee; come fondatore della più grande comunità religiosa maschile del Novecento; come manager e fondatore della più grande casa editrice religiosa in Polonia, devoto all’Immacolata nella quale scorgeva il più perfetto esempio dell’essere umano e l’intermediatrice tra uomini e Dio, come fondatore del movimento mariano Milizia dell’Immacolata, operante in molti Paesi del mondo; come difensore della dignità e della vita dell’uomo e, infine, come uomo della riconciliazione del popolo polacco e quello tedesco”. Paolo VI il 17 ottobre 1971 ha beatificato padre Massimiliano mentre Giovanni Paolo II il 10 ottobre 1982 lo ha annoverato tra i santi martiri della Chiesa.