Pallavicini (Coreis), musulmano, su ”Gesù nostro contemporaneo”
"La Chiesa guarda con stima i musulmani che adorano l’unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini". Inizia così il brano del paragrafo dedicato dalla Dichiarazione conciliare "Nostra Aetate" alla religione musulmana. Ed aggiunge: "Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano tuttavia come profeta; onorano la sua madre vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione. Inoltre attendono il giorno del giudizio, quando Dio retribuirà tutti gli uomini risuscitati. Così pure hanno in stima la vita morale e rendono culto a Dio, soprattutto con la preghiera, le elemosine e il digiuno". Dunque il Cristianesimo e l’Islam sono due religioni molto diverse tra loro eppure profondamente legate. La dichiarazione "Nostra Aetate" conclude così il paragrafo riservato all’Islam: "Se, nel corso dei secoli, non pochi dissensi e inimicizie sono sorte tra cristiani e musulmani, il sacro Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e a esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme per tutti gli uomini la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà". In vista del convegno promosso dal Comitato per il progetto culturale della Cei (www.progettoculturale.it) su "Gesù nostro contemporaneo" (Roma, 8-11 febbraio 2012) abbiamo rivolto al riguardo alcune domande a Yahya Sergio Yahe Pallavicini, vicepresidente e imam della Coreis (Comunità religiosa islamica) italiana.
Chi è Gesù per un musulmano?
"Gesù per un musulmano che conosca e rispetti la dottrina islamica è uno dei Profeti esplicitamente menzionati nel Corano, la fonte della Rivelazione islamica. Il neonato ‘Isa ibn Maryam (Gesù figlio di Maria) compie il suo primo miracolo prendendo la parola a difesa dell’onore e dell’integrità spirituale e personale della madre vergine e pura, modello di devozione religiosa. Dalla purezza straordinaria di Maryam nasce un segno per le genti, un atto del Misericordioso’ (Corano: XIX, 21). Nel Corano, Gesù si presenta direttamente come servo di Dio, pio e portatore di pace’ e, per i maestri musulmani, è anche maestro del soffio dello Spirito’ tramite il quale ridà vita alle cose inanimate. Infine, sempre secondo la dottrina islamica, Gesù tornerà alla fine dei tempi come annuncio dell’ora’ che segnerà la fine del presente ciclo dell’umanità e l’inizio del giudizio universale".
Cristiani e musulmani condividono molte cose su Gesù e Maria. Quale testimonianza al mondo di oggi possono dare insieme alla luce di queste due figure del Vangelo?
"Cristiani e musulmani possono ritrovare insieme nelle due figure comuni di Gesù e Maria l’insegnamento più profondo di un richiamo alla Verità della fede che viene realizzato nella purezza della concentrazione e della testimonianza spirituale. Il modello di vitalità e amore che Gesù e Maria esprimono rappresentano l’esempio più elevato di sensibilità e partecipazione al richiamo dell’ordine divino e possono favorire nei fedeli cristiani e musulmani la fratellanza nei comandamenti dell’amore per Dio e per il prossimo. Nel mondo contemporaneo, Gesù e Maria possono ancora svolgere un richiamo fondamentale al mistero della trascendenza e alla ricerca della vera pace interiore nel rispetto del bene comune che ogni uomo e donna devono scoprire e sviluppare nella vita".
Che cosa si aspetta un musulmano da un seguace di Gesù?
"Un musulmano deve aspettarsi da un seguace di Gesù una comunione fraterna nella pazienza e nella determinazione di soddisfare i risultati di uno sforzo comune teso a orientare le responsabilità della vita in tutti i campi sociali, familiari, culturali, professionali, commerciali e politici secondo una gerarchia di valori e di principi che appartengono fedelmente alla prospettiva della sacralità e della santità dello spazio e del tempo. Proprio così vivevano Gesù e Maria e, con la stessa intenzione, devono comportarsi e rapportarsi tra di loro i credenti cristiani e musulmani che si lasciano ispirare dai loro insegnamenti eccezionali".
Nella vita e nel messaggio di Gesù, che cosa colpisce di più un musulmano?
"Ciò che colpisce maggiormente un musulmano della vita e del messaggio di Gesù è la trasparenza nella sintesi tra vita e messaggio. La sua vita è al servizio del messaggio e il messaggio è rappresentato’ perfettamente in tutta la sua vita. L’immortalità della sua vita coincide con l’eternità del messaggio che Gesù trasmette con la stessa purezza con la quale sua madre Maria lo ha accompagnato nella nascita. Il rapporto di Gesù con i suoi apostoli e con i poveri o con i governatori del suo tempo sono alcuni aspetti pratici e molto concreti nelle relazioni che ricordano nel musulmano, come in ogni credente, un metodo di comunicazione e attenzione di grande importanza".
(27 gennaio 2012)