PAPA FRANCESCO/2
Le reazioni delle Chiese in Europa (2)
Le Chiese europee hanno salutato con una gioia corale l’elezione al soglio petrino di papa Francesco.
Ccee. "I vescovi europei vedono nella sua elezione un segno di speranza e d’incoraggiamento, uno stimolo a non occuparci soltanto dei problemi specifici del vecchio continente, ma a misurare i compiti delle Chiese affidate alla nostra cura pastorale nella prospettiva della Chiesa universale". È quanto scrive la presidenza del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee) in una lettera a Papa Francesco. La missiva sottolinea il ruolo della Chiesa in Europa "alla luce della vocazione della Chiesa intera", di fronte alla "secolarizzazione", come pure alla "situazione demografica e migratoria". "Oltre alla continua urgenza di annunciare il Signore Gesù, nel nostro continente -prosegue la lettera – sentiamo impellente l’impegno per la promozione dell’unità dei cristiani, particolarmente la collaborazione nelle questioni morali e di dottrina sociale, nella salvaguardia del creato e la responsabilità globale per l’ambiente con le Chiese ortodosse del continente". "La varietà delle lingue e delle culture nazionali in Europa – conclude – sottolinea il nostro impegno per la riconciliazione dei popoli e la necessita della collaborazione pastorale per la nuova evangelizzazione".
Comece. "Il momento difficile, segnato dalla profonda incertezza riguardo al futuro dell’Europa, è forse il contesto opportuno affinché il nuovo pontefice dia fresco entusiasmo alla ricerca di una visione per l’Europa". Così ha scritto p. Patrick H. Daly, segretario generale della Comece, subito dopo la notizia dell’elezione di papa Francesco. "Fin dal suo inizio il progetto europeo ha potuto contare sul sostegno attivo e l’interesse dei predecessori del nuovo pontefice, che hanno seguito con attenzione le evoluzioni della costellazione di nazioni che è oggi divenuta l’Unione europea". Ha quindi aggiunto: "Abbiamo l’impressione che il successore di Pietro riconoscerà con orgoglio ciò che è stato realizzato dalle nazioni europee e incoraggerà i responsabili politici europei, e specialmente la Comece, a continuare nella solidarietà e nel rispetto della sussidiarietà il cammino verso l’unità e la diversità della famiglia europea".
Austria e Olanda. Si è dichiarato "molto sorpreso e profondamente commosso" monsignor Egon Kapellari, vescovo di Graz e vicepresidente della Conferenza episcopale austriaca, all’elezione di papa Francesco. "Il fatto che il primo gesuita sul soglio pontificio porti il nome del popolare santo che ha amato in modo straordinario la Chiesa e la gente" ha un forte valore simbolico, ha detto mons. Kapellari, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa cattolica austriaca Kathpress. "Questo gesto profetico dimostra che il nuovo Papa prende molto sul serio la dimensione sociale della fede cristiana". Inoltre, l’elezione di un cardinale latinoamericano è l’esemplificazione "del fatto che siamo Chiesa universale". Con un "grazie allo Spirito santo per aver favorito la scelta veloce dei cardinali riuniti in conclave e grazie al nuovo Papa per il compito quasi sovrumano che ha assunto su di sé" i vescovi olandesi hanno salutato l’elezione del cardinale argentino a Papa. "All’inizio del XXI secolo la Chiesa si trova a dover affrontare sfide importanti", si legge in una nota, e "i vescovi olandesi sono convinti che con papa Francesco si potranno trovare le risposte giuste a queste sfide".
Slovacchia e Ucraina. Pure "la Chiesa in Slovacchia ha accolto con gioia la notizia", come si legge in un telegramma indirizzato dalla Conferenza episcopale slovacca a papa Francesco. "Abbiamo pregato insieme ai fedeli invocando il dono dello Spirito Santo per i cardinali che erano chiamati a eleggere il successore di san Pietro durante il Conclave. Abbiamo pregato che lo Spirito Santo scegliesse qualcuno in grado di reggere con mano salda il timone della barca di Cristo, guidandola tra le acque tempestose del mondo contemporaneo", prosegue il messaggio. I vescovi hanno assicurato al Santo Padre le loro continue preghiere affinché possa ottenere da Gesù Cristo "forza, perseveranza e grande speranza", chiedendo alla Madonna dei sette dolori, patrona della Slovacchia, di proteggere il suo pontificato. Dall’Ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, leader della Chiesa greco-cattolica ucraina (Ugcc), ha rivelato al Servizio d’informazione religiosa dell’Ucraina che in passato, durante la sua formazione, papa Francesco aveva avuto come guida un sacerdote dell’Ugcc, p. Stepan Chmil. "Inoltre papa Francesco, come arcivescovo di Buenos Aires, era stato eletto ordinario per i cattolici di rito orientale" e "si è sempre preso cura della nostra Chiesa in Argentina". Il capo dell’Ugcc descrive papa Francesco come "una persona incredibilmente modesta, di profondo respiro intellettuale", che si distingue in particolar modo per la sua "grande premura nei confronti dei meno fortunati".