VISTA DALL'ITALIA " "

Svezia, se questa è una cella…

Una graziosa cameretta con letto singolo, una finestra senza sbarre con una pianta che prende allegramente la luce del sole, il computer, i poster colorati alle pareti. Potrebbe essere la stanza da letto di un figlio giovane di una qualsiasi famiglia europea. E invece no. Usare la parola "cella" sarebbe alquanto sconveniente e inadatto. Eppure, nella teoria ma non nella forma, lo è: la foto ritrae un carcere della Svezia. Non solo.
La notizia del giorno c’informa che il Paese scandinavo, per il costante calo di detenuti al ritmo dell’1% ogni anno (dal 2011 al 2012 addirittura -6%), è "costretto" a chiudere quattro carceri e un centro di recupero. Le strutture saranno vendute o riconvertite. Incredibile a dirsi, guardando, con una punta d’invidia, dal punto di vista di un Paese, l’Italia, condannato dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo per le condizioni invivibili e il sovraffollamento delle sue carceri. In Italia i detenuti sono oggi 64.333 oggi; nonostante la diminuzione settimanale di 100 unità e la costruzione di 3 nuovi istituti e 2.000 nuovi posti (per arrivare ad almeno 50mila posti), la differenza da sanare è ancora enorme. Almeno per arrivare allo standard minimo di vivibilità, di 3 metri quadrati a detenuto.
Ma il problema non è solo la mancanza di spazio: lo Stato spende ogni giorno una media di 100-120 euro, di cui meno di 20 centesimi per le attività rieducative. Senza rendersi conto che solo se la pena detentiva è in grado di restituire alla società persone capaci di vivere nella collettività, secondo le regole, può produrre vera sicurezza. Come sta accadendo in Svezia, dove stanno raccogliendo i frutti degli sforzi in materia di riabilitazione e prevenzione. In Italia, invece, l’opinione pubblica è illusoriamente convinta, avendo chiuso in cella i delinquenti, di stare al sicuro. Senza capire che, nelle condizioni attuali, il carcere rischia solo di produrre un aumento del potenziale criminogeno. È una magrissima consolazione sapere che, tra i Paesi con il più alto numero di detenuti, l’Italia è "solo" al numero 27 (106 detenuti ogni 100mila persone), mentre in cima alla classifica ci sono gli Stati Uniti (2.239.751 detenuti, 716 ogni 100mila persone), la Cina (475 carcerati ogni 100mila) e la Russia (475 ogni 100mila).