Col "Progetto Vita" un sostegno concreto alle famiglie

Benevento: a fianco dei malati d’Alzheimer

Attenzione ai più deboli

Attenzione ai più deboli. “Il progetto nasce nell’ambito delle iniziative della Caritas per attivare sul territorio i vari servizi a favore delle fasce deboli – spiega al Sir don Nicola De Blasio, direttore della Caritas diocesana di Benevento -. Questa è la prima iniziativa che promuoviamo in collaborazione con la Pastorale della salute. Medici e psicologi saranno a disposizione, due volte a settimana, presso la Caritas di Benevento, per la valutazione di alcune gravi patologie senili. Saranno effettuate visite e consulenze gratuite per la valutazione dell’Alzheimer e di altri tipi di demenza. In questo modo si può intervenire con cure tempestive”. Le difficoltà dei malati e dei familiari che li assistono possono in parte essere alleviate dalla condivisione di informazioni, di piccoli suggerimenti che possono rivelarsi di grande utilità per le famiglie. La valutazione neuropsicologica ha l’obiettivo proprio di segnalare di che tipo di demenza si tratti, quale sia la sua evoluzione e se ci siano possibilità di riabilitazione.

Il dramma della solitudine. “È prevista, poi, formazione ad hoc per familiari, badanti e operatori che lavorano a stretto contatto con anziani affetti da tali patologie”, afferma il direttore della Caritas diocesana. “Avere in famiglia un malato di Alzheimer – prosegue il sacerdote – purtroppo è costoso. Per questo, vogliamo creare una rete, insieme con le altre istituzioni, per essere vicini alle famiglie che vivono questi problemi. Infatti, il vero dramma è che le famiglie si trovano da sole ad affrontare queste malattie”. Ci sono tanti specialisti che offrono gratuitamente il loro tempo presso le strutture della Caritas: “Questo – evidenzia don Nicola – ci permetterà di creare una rete di volontari che andranno nelle famiglie per trascorrere alcune ore della giornata con i malati o che accompagneranno i familiari nel disbrigo delle pratiche amministrative necessarie, ad esempio alla Asl” .

Contro la “globalizzazione dell’indifferenza” . Il “Progetto Vita” vuole essere anche una risposta efficace alla “globalizzazione dell’indifferenza” , contro la quale ci ha messo in guardia Papa Francesco molte volte negli ultimi tempi. Per monsignor Andrea Mugione, arcivescovo di Benevento, “l’attività di formazione, prevenzione e educazione all’assistenza resta il segno di quel bagno di amore di cui la società ha estremamente bisogno” . Infatti, “come la compassione di Dio è stata una prova d’amore nei confronti dell’uomo, anche noi dobbiamo impegnarci ad aver compassione dei più deboli e darci da fare per aiutarli. Bisogna capire come sia importante, anche attraverso pochi e piccoli gesti, aggiungere vita agli anni e non anni alla vita”.

Pochi passi per volta. Maria Giovanna Pagliarulo e Maria Carla Di Gioia sono le responsabili socio-sanitarie del progetto. Per la prima, “l’importante è far capire ai familiari che la malattia si gestisce con pochi passi per volta” . Per la seconda, “è necessario che ci sia interazione tra le diverse associazioni e medici di base per far sì che l’iniziativa possa non solo nascere nel più sereno dei modi, ma anche e soprattutto continuare a funzionare”. Attualmente è allo studio la realizzazione di un opuscolo informativo con la finalità di fornire alcune linee guida utili per un approccio corretto alle patologie di degenerazione cognitiva. Don De Blasio rivela anche “un’altra iniziativa che la Caritas di Benevento ha a cuore: quella della vicinanza e accudimento dei sacerdoti con malattie mentali” . “Come Caritas – racconta – abbiamo ristrutturato, con la collaborazione dell’Unitalsi, un edificio proprio per preti con problemi psichici. Un progetto che sarà rivolto non solo ai sacerdoti della diocesi”. Nel progetto, conclude, “è coinvolta anche l’Università Gregoriana per la parte scientifica”.

a cura di Gigliola Alfaro