Spiritualità

Spagna. Ferrol unisce fede e turismo

La Settimana santa della cittadina dichiarata di “interesse internazionale”

La Settimana santa di Ferrol è stata ufficialmente dichiarata di interesse turistico internazionale. Il riconoscimento è stato concesso dal Segretariato generale del turismo del ministero dell’Industria, turismo e commercio. Ferrol si unisce così alle altre città spagnole: Sevilla, Valladolid, Salamanca, León, Cartagena, Lorca, Hellín, Medina de Rioseco, Granada, Orihuela, Murcia, Cáceres, Medina del Campo, Palencia, e Vivero la cui Settimana santa è considerata di interesse internazionale. Nelle celebrazioni religiose di Ferrol (www.semanasantaferrol.org) si fondono la tradizione di molti secoli di storia e una grande partecipazione popolare; la cittadina durante la Settimana santa veste le sue strade di arte e immagini sacre. Dalla Domenica delle Palme, Ferrol fa convivere religiosità e animazione, tradizione, cultura e attualità, passato e presente.

Cristiani “impegnati”. Molte le reazioni a questo riconoscimento. “Sono molto felice”, ha dichiarato monsignor Manuel Sánchez Monge, vescovo di Mondoñedo-Ferrol. “Nella misura in cui la Settimana santa vive la sua dimensione religiosa con profondità e forza potrà accompagnarsi a una dimensione culturale e anche turistica – ha affermato il presule -. Perciò, adesso mi rallegro, ma allo stesso tempo ricordo che le nostre confraternite non possono accontentarsi solo di questa dichiarazione: devono continuare a lavorare affinché i confratelli siano cristiani maturi, impegnati nella Chiesa, seguendo il Vangelo, a fianco dei poveri”. Il vescovo ha auspicato che la Settimana sia un’espressione religiosa del popolo così importante da manifestarsi “nel mondo pubblico e sociale”. Infatti, grazie a questa dichiarazione si possono avvicinare anche i cosiddetti lontani. Ma “il fatto di rendere la Settimana santa di Ferrol un richiamo affinché la gente si avvicini, partecipi, viva la Settimana” comporta dei doveri: “Un riconoscimento della massima categoria a livello turistico ci obbliga tutti a vivere la Settimana santa con molta più intensità – ha sostenuto monsignor Sánchez Monge -. Credo che sia uno stimolo per noi, uno sprone a viverla meglio, e per quelli che verranno a vederla come occasione per avere un’idea più esatta di quello che significano” i giorni che precedono la Pasqua “nella vita cristiana e nella Chiesa cattolica”.

Anche solidarietà. “Adesso questa celebrazione così ‘ferrolana’, che è tanto radicata in noi e che fa parte della nostra identità come città, ha il massimo riconoscimento delle Settimane sante più importanti di Spagna”, ha evidenziato il sindaco di Ferrol, Rey Varela. Il riconoscimento è importante “anche perché stiamo lottando per rendere la città di Ferrol una ‘fuoriclasse’ in tema di turismo: questa dichiarazione aiuta molto, giacché rappresenta un motore economico molto significativo”. María del Carmen Arcos, presidente del coordinamento delle confraternite, ha ammesso: “La fede muove le montagne e ci ha portato fin qui”. Anche se il riconoscimento è salutato soprattutto come un possibile volano del turismo, le confraternite di Ferrol non dimenticano gli aspetti spirituali e quelli solidali: negli ultimi anni, infatti, si sta intensificando l’impegno sociale che è sempre esistito, ad esempio organizzando cene solidali i cui proventi sono offerti alla Caritas diocesana, concerti di beneficenza, la raccolta di alimenti non deperibili per la Caritas e la Cucina economica, collaborazione con le ong che lavorano nel terzo mondo, destinazione di una percentuale delle quote dei confratelli alla Caritas. Cinque confraternite. Sono cinque le confraternite che animano la Settimana santa di Ferrol: la Confraternita di Nostra Signora delle Angustie, sorta il 10 aprile 1768; la Confraternita del Santissimo Cristo della misericordia e Maria santissima dei dolori, che conta origini molto lontane (XII secolo), ma che è stata rifondata varie volte fino ad arrivare nella forma attuale (1992); la Confraternita della Mercede, fondata dal sacerdote mercedario Ramón Serratosa nel 1908; le Confraternite del Terz’ordine, che, pur vantando legami con le fraternità terziarie francescane del XVIII secolo, si sono sviluppate dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta del ‘900; la Confraternita dei Cavalieri portatori del Cristo morto (Santo Entierro), nata il 10 ottobre 1950, anche se la processione del Santo Entierro risale almeno al secolo XVII.