Buone pratiche
La Settimana dell’Educazione, promossa dalla diocesi di Trapani, ha avuto come titolo ”Il sorpasso della lum@ca. Educare ad una società inclusiva – Chiesa e scuola dinanzi alle famiglie”
“Educare alla differenza, all’inclusione e all’integrazione, a una nuova storia di comunità e di relazioni; rilanciare il ruolo educativo dei genitori, della scuola e della Chiesa, ma soprattutto della comunità nel suo insieme, in un cammino di ascolto e di incontro col passo degli ultimi, utilizzando la metafora della lumaca e la saggezza del sorpasso’ di quelli che consideriamo più lenti come proposta e come provocazione”. Questo è stato l’obiettivo della Settimana dell’Educazione, promossa dalla diocesi di Trapani, a febbraio, su proposta del vescovo monsignor Pietro Maria Fragnelli e grazie all’impegno degli Uffici per l’educazione, la scuola e l’Università, per l’insegnamento della religione cattolica, di pastorale giovanile e per la famiglia. “Il sorpasso della lum@ca. Educare ad una società inclusiva – Chiesa e scuola dinanzi alle famiglie” è stato il tema scelto.
Fare rete. La Settimana è stata una tappa del cammino di preparazione all’incontro con Papa Francesco, il 10 maggio; ma non costituisce un episodio chiuso in se stesso, grazie ai rapporti che si sono creati proprio per la sua realizzazione. E a intessere una rete si è puntato dal primo momento, convocando, già a dicembre scorso, “i dirigenti scolastici o i loro rappresentanti per un brain storming condiviso sui temi della Settimana. In questo modo – afferma il vicario generale e moderatore della curia, monsignor Liborio Palmeri – la nostra proposta non è apparsa come calata dall’alto o una pretesa della Chiesa di ingerire nei progetti educativi scolastici, ma come un tentativo di collaborazione per sancire una nuova alleanza educativa”. Un’alleanza attraverso la quale rispondere “all’emergenza educativa di includere’, cioè favorire il passo degli ultimi al passo di tutti, e di far volgere lo sguardo di chi corre da solo al passo di chi da solo non arriverà mai al traguardo, come ha spiegato il nostro vescovo”.
Proposte per tutte le età. “La Settimana – spiegano i coniugi Pietro e Adriana Basiricò, responsabili diocesani della Pastorale familiare – ha avuto come idea centrale quella che la cultura e le arti sono un metodo molto inclusivo dal punto di vista dell’approccio educativo. Le proposte, presentate durante la Settimana, sono state anche suggerimenti da sviluppare in seguito all’interno delle singole agenzie educative”. Nel corso della Settimana, nella quale sono state coinvolte scuole, carcere, associazioni, biblioteche, famiglie, si è cercato, in particolare, “di facilitare il dialogo e il confronto tra insegnanti e famiglie su specifici argomenti che interessano la collaborazione scuola-famiglia”. Concretamente, “per i piccoli dai 5 ai 10 anni il racconto e la fiaba e la loro lettura a voce alta sono stati la via per presentare ai bambini dei testi sull’inclusione interrazziale e interculturale”. Per i ragazzi delle scuole medie è stato proposto un cineforum, con la proiezione del film di Cristian Bortone, “Rosso come il cielo”. Per le scuole superiori “è stata presentata la figura di don Pino Puglisi attraverso delle clip, tratte da telegiornali e servizi delle televisioni nazionali, e la testimonianza di un suo collaboratore, il diacono palermitano Saro Calò”. Per gli adulti, invece, sono stati coinvolti i dirigenti scolastici e i rappresentanti di tutte le associazioni cattoliche o anche laiche, impegnate nel campo dell’educazione, in un incontro con il vescovo.
Già i primi frutti. “La nostra diocesi – chiariscono monsignor Palmeri e i coniugi Basiricò – ha condiviso l’idea di una Settimana dell’educazione da vivere insieme alle scuole e alle famiglie. È stato un modo per ripensare i nostri progetti educativi includendo i più deboli, i più lenti, spesso portatori di valori che la corsa della società non è più in grado di apprezzare. Ci piace pertanto evangelicamente immaginare che questi ultimi possano diventare primi nell’accoglienza, nella capacità inclusiva che ha il cuore di amare senza preferenze di persone; ci piace immaginare il sorpasso di queste meravigliose creature nel traguardo più ambito: saper dare sapore e senso alla vita, qualunque essa sia”. Oltre a questi “traguardi”, la Settimana ha già portato dei frutti: “Nel web e in particolare sui social network si è creato un movimento di riflessione sui temi proposti”. Poi, “il coinvolgimento di tante istituzioni scolastiche e culturali ha reso molto più semplici, nei mesi successivi, il rapporto e la collaborazione. Inoltre, sono entrate nell’ordinarietà alcune proposte già operative sul territorio: in particolare, i laboratori di lettura a voce alta per i bambini, realizzati ogni settimana dalla Biblioteca diocesana, e il laboratorio di comunità per coppie, che già da tre anni opera a favore della formazione alla vita familiare e genitoriale”. Infine, “molti materiali educativi sono stati richiesti da altre scuole che non hanno potuto partecipare direttamente all’evento”. Gigliola Alfaro (09 aprile 2014)