Missionari laici
Compie dieci anni di vita “Tante mani per… uno sviluppo solidale” che si caratterizza per il servizio ai più piccoli. L’associazione nata a Giugliano (Campania) conta volontari in Abruzzo, in Puglia, in Veneto, in Toscana e in Sicilia. Si recano per brevi periodi in terra di missione. Offrono un percorso di riscatto sociale alle popolazioni del Burkina Faso e degli Stati brasiliani di Bahia e Pernambuco
“Costruire un mondo più solidale e giusto”: è l’obiettivo di “Tante mani per… uno sviluppo solidale – onlus” (Tmpuss), un’associazione laica d’ispirazione cristiana impegnata per la promozione socio-educativa nei paesi in via di sviluppo (in Burkina Faso, a Bobo Dioulasso e Sokourani, e in Brasile, a Iaçu nello Stato di Bahia e a Primavera nello Stato del Pernambuco) e per la promozione della mondialità nei paesi occidentali (soprattutto in Italia). “Insieme è possibile” è il “programma di vita”, lo “stile di azione”, il “sogno comune” del gruppo di volontari che ha dato vita all’associazione. Per festeggiare il decimo anno di vita, “Tante mani per… uno sviluppo solidale” ha organizzato, dal 1° al 3 agosto a Trevi (Pg), il convegno “Uno, due, tre… dieci anni: dal sogno alla realtà!”, con la partecipazione della sociologa Grazia Le Mura, del giornalista Tonio Dell’Olio di Libera International, del filosofo Pasquale Giustiniani, del regista Silvestro Montanaro e della ballerina Simona Atzori.
Con i più poveri. Quella di Tmpuss, spiega Donata Calisti, presidente dell’associazione, è “la storia di una presenza missionaria discreta e umile, fatta di condivisione, solidarietà, provvidenza. Una presenza che nasce dal desiderio di condividere con i più poveri una possibilità di futuro, di essere ‘voce’ di chi non ha voce e di prendere per mano i più piccoli dei piccoli e guidarli sulla strada della vita”. Il servizio è rivolto in particolare “ai bambini e alle ragazze-madri, ai giovani a rischio e alle donne in difficoltà”. In questi 10 anni, racconta la presidente, “tra le nostre mani e con le nostre mani, grazie al sostegno fiducioso di tanti amici e sostenitori, tante opere di sviluppo sociale, grandi e piccole, hanno visto la luce che hanno permesso un cammino di riscatto sociale attraverso dialoghi di pace e scelte di uguaglianza”. Grazia Le Mura e Patrizia Zerla, in Burkina Faso, e Donata Calisti e Iolanda Silva Ribeiro, in Brasile, sono le volontarie che hanno scelto di “donare” la propria vita alla missione e hanno fatto dell’impegno missionario e associativo la “scelta prioritaria” della loro esistenza. L’associazione nasce in Campania, a Giugliano, ma oggi conta volontari in Abruzzo, in Puglia, in Veneto, in Toscana e in Sicilia. Alcuni di loro si recano per brevi periodi in terra di missione.
In Burkina Faso. Questo impegno missionario si è tradotto, dunque, in diverse iniziative concrete. In Burkina Faso è nato il Centro di accoglienza “I Dansε”, che accoglie ragazze madri, giovani donne in fuga da matrimoni forzati, donne con i loro bambini denutriti e malati e sostiene le famiglie dei neonati che perdono la mamma al momento del parto. Finora ha dato speranza e sostegno a 150 ragazze-madri e a migliaia di bambini in difficoltà. La Fattoria “Dugukolo ye ηanamaya ye” di 20 ettari a Sokourani ha l’obiettivo di dare lavoro a giovani coppie per strapparle dall’emarginazione e dalla povertà. C’è, poi, la “Maison des Poussins” per l’infanzia in difficoltà a Sossoroubougou, che ha il duplice obiettivo di togliere i bambini dai 3 ai 5 anni dalla strada e di offrire un lavoro alle ragazze accolte al Centro“I Dansε”. Casa Sara (Casa di accoglienza, di solidarietà e di accompagnamento “Sentirsi amati ridona amore”) ospita bambini orfani, di strada, soli o abbandonati a Sokourani. L’associazione ha anche costruito 2 scuole elementari, già attive, e scavato 3 pozzi agricoli.
In Brasile. Il Centro di attività “Tudo por um sorriso” offre ogni anno aiuto e un futuro migliore a 150 bambini vittime della fame e della violenza nella favela S. Teresiña di Iaçu. Il Centro di accoglienza “Tudo por um sorriso” accoglie bambine vittime di violenza e a rischio di prostituzione, nella zona Boiadeira di Iaçu. C’è anche una scuola e una squadra di calcio per togliere dalla strada e dal rischio di finire nella manovalanza criminale decine di ragazzi. Inoltre, l’associazione in Burkina Faso e Brasile ogni anno aiuta 450 famiglie attraverso l’adozione a distanza, ha distribuito 20mila pasti caldi e pagato migliaia di ricette mediche.