Spagna

Ragazzi aperti al mondo

La Chiesa iberica celebra il 25 gennaio la Giornata dell’infanzia missionaria. Iniziative per rendere protagonisti i più giovani

“Io sono uno di loro”: è il tema scelto per la Giornata dell’infanzia missionaria che si celebra domenica 25 gennaio in tutta la Spagna. Il direttore delle Pontificie Opere missionarie in Spagna, il sacerdote Anastasio Gil García, ha presentato le iniziative correlate, insieme con don Alberto Cisneros Izquierdo, missionario in Nicaragua, e Marlon Eduardo González, giovane della Casa Hogar Nuestros Pequeños Hermanos, che si trova in quel Paese.

“La mia vita è cambiata”. “Io sono uno di loro perché sono cresciuto grazie agli aiuti di molte persone generose”, ha affermato Marlon González, 23 anni, che da bambino, dopo la morte della madre, rimasto senza casa, è stato accolto, insieme con i tre fratelli, nella Casa Hogar Nuestros Pequeños Hermanos, in Nicaragua. “Da allora la mia vita è cambiata”, ha spiegato. Nella Casa dove è stato accolto “serve” don Alberto Cisneros, responsabile della pastorale della Casa Hogar Nuestros Pequeños Hermanos. “Io sono celibe, ma divento ‘padre’ di 300 bambini. Cerco di avvicinarli all’amore di Dio, anche quando lavoro nel campo o in cucina”, ha detto il missionario. La lotta per la promozione integrale e per la formazione dell’infanzia nel mondo è stata sempre l’obiettivo della Pontificia Opera missionaria, ha evidenziato don Anastasio Gil, che ha ricordato come i bambini spagnoli siano generosi nei confronti dei loro coetanei. Nel 2014 hanno inviato oltre due milioni di euro per finanziare progetti di formazione e di sviluppo integrale dell’infanzia nel mondo. Con questi fondi sono stati aiutati 218.975 bambini di 40 Paesi, con progetti di salute, educazione ed evangelizzazione. Per promuovere questo spirito solidale, l’Infanzia missionaria lavora tutto l’anno attraverso la rivista infantile “Gesto” e attività come i Seminatori di stelle o i Festival della canzone missionaria. Quest’anno è stato organizzato anche un concorso di racconti. Il vincitore, reso noto in occasione della Giornata, è “Missionari” di Carmelo Gálvez Alvariño.

Progetto per genitori, educatori e catechisti. La Direzione nazionale delle Pontificie Opere missionarie, attraverso il Segretariato dell’Infanzia missionaria, lancia inoltre un progetto della durata di quattro anni per aiutare genitori, educatori e catechisti nel meraviglioso impegno di sviluppare la dimensione missionaria nell’iniziazione cristiana. Si tratta di porre in questo itinerario una “musica di fondo” che ricordi ai bambini e ai formatori che l’esperienza di adesione a Gesù nella Chiesa implica il riconoscimento dell’universalità. È una delle sue dimensioni essenziali e non un semplice “fare qualcosa di buono”: “È aiutare i bambini ad aprire il cuore a tutta l’umanità come ha fatto Gesù”, ha sostenuto don Gil. “Il primo passo è riconoscere che nei piani di Dio non ci sono preferenze di persone. Siamo tutti membri della famiglia umana, chiamati a costruire una società più giusta, mentre maturiamo come persone – ha aggiunto -. Si vuole mostrare che è male tracciare una riga immaginaria per separare i bambini del Nord, che aiutano e, avendo ricevuto il Battesimo, hanno più garanzie di andare in cielo, e quelli del Sud, che ancora non conoscono Gesù e sono così poveri che hanno bisogno delle nostre elemosine”. Ai bambini bisogna spiegare che “siamo tutti figli dello stesso Dio e tutti siamo chiamati alla felicità eterna. Noi che conosciamo Gesù abbiamo il dovere di portare agli altri la buona notizia e di aiutarli con i nostri beni. È quello che fanno i missionari”.

App per conoscere coetanei di altri continenti. Attraverso il dvd “Io sono uno di loro” i bambini possono confrontare la loro vita con quella dei piccoli di altri continenti. Gli educatori poi – professori di religione, genitori e catechisti – dispongono anche di guide didattiche per bambini di 6-8 anni o di 9-12 anni. Ma non finisce qui. Quest’anno le Pontificie Opere missionarie per la prima volta offrono la app “Infanzia missionaria”, grazie alla quale i bambini potranno apprendere a essere missionari. I piccoli possono partecipare al gioco di Infanzia missionaria, servendosi di cellulari, tablet, computer. Attraverso mini-giochi, come puzzle, disegni da colorare, quiz con domande e risposte, giochi di abilità – si potranno condurre i bambini alla convivenza con coetanei di altri continenti, imparando ad aiutare quelli più bisognosi e avvicinandosi al lavoro dei missionari spagnoli nei cinque continenti. L’app “Infanzia missionaria” si ispira al dvd “Io sono uno di loro” ed è disponibile non solo in questo periodo ma per tutto l’anno.