Spagna
La Chiesa iberica celebra la Giornata del Seminario nel nome di Teresa d’Avila. Aumentano gli aspiranti al sacerdozio, ma calano le ordinazioni
“Signore, che vuoi fare di me?”: è il tema scelto dalla Chiesa spagnola per la Giornata del Seminario 2015, che si festeggia il 19 marzo, solennità di San Giuseppe, patrono dei seminaristi, in tutte le diocesi del Paese. L’edizione 2015 della Giornata è ispirata a Teresa d’Avila. Infatti, il tema “Signore, che vuoi fare di me?” fa riferimento a una celebre poesia di santa Teresa, di cui si celebra, proprio quest’anno, il quinto centenario della nascita. Non a caso, dalla Commissione episcopale dei Seminari e delle Università sono stati scelti alcuni dei testi che la santa ha dedicato alla vocazione e al ministero sacerdotale per accompagnare i sussidi liturgici, la riflessione teologico-pastorale e la catechesi che tradizionalmente vengono distribuite per la celebrazione. La Giornata del Seminario si celebra dal 1935 per suscitare vocazioni e sensibilizzare la società e comunità cristiane. Per l’occasione è stato anche diffuso un messaggio dei vescovi, oltre a essere resi noti i numeri dei seminaristi in Spagna, che nell’ultimo anno sono aumentati.
I poveri, privilegiati nel cuore di Dio. “Essere ministri ordinati nella Chiesa di Cristo significa essere servi dell’amore”: inizia così il messaggio della Conferenza episcopale spagnola. Nel documento – che guarda soprattutto all’esempio di Teresa d’Avila, proprio nell’Anno giubilare spagnolo che ne ricorda i 500 anni dalla nascita – si sottolinea come l’epoca attuale necessiti di ministri ordinati che sappiano contrastare “le realtà che distruggono la vera fede”. Tale contrasto diventa possibile grazie “alla convinzione che una vita ritirata e contemplativa debba essere associata alla preghiera”. È proprio da qui, infatti, “da una preghiera che porta a una vita distaccata da sé e dalla realtà mondana”, che deriva “un impegno serio per i poveri, un impegno che nasce dall’apprezzamento per la povertà stessa” e che sa “valorizzare la vita priva di falsi onori e di ricchezze”. Ricordando, poi, che “l’opzione preferenziale per i poveri” è frutto del Concilio, la Chiesa spagnola cita l’esortazione apostolica “Evangelii gaudium” di Papa Francesco, in cui si ribadisce che “il cuore di Dio ha un posto privilegiato per i poveri”.
Oltre la dicotomia tra economia e bene comune. “Ogni azione ecclesiale, dunque – si legge ancora nel messaggio dei vescovi spagnoli – deve essere marcata da una coscienza aperta a Dio che ci permetta di superare i meri interessi economici”. Partendo da “un’apertura alla trascendenza”, infatti, “si potrà formare una nuova mentalità politica ed economica che contribuirà a superare la dicotomia assoluta tra l’economia e il bene comune sociale”. Infine, i presuli iberici ricordano l’impegno della Chiesa e dei suoi ministri nel “promuovere tra gli uomini quelle strutture sociale che pongano rimedio alle condizioni di tanti poveri nel mondo”.
Cresce il numero di aspiranti al sacerdozio. Come ogni anno, i dati sulle vocazioni sacerdotali in Spagna sono pubblicati alla vigilia della Giornata del Seminario, che si celebra il 19 marzo. Nelle diocesi nelle quali non è festivo il giorno di san Giuseppe la celebrazione si sposta a domenica 22 marzo. In Spagna, il numero di seminaristi iscritti nel corso dell’anno 2014-2015 è aumentato del 2,7 per cento rispetto all’anno precedente. In totale, sono 1.357 gli iscritti ai seminari maggiori del Paese, 36 in più rispetto al 2013-2014. Secondo il rapporto annuale della Commissione episcopale iberica per i Seminari e le Università, il numero di aspiranti al sacerdozio è aumentato per il quarto anno consecutivo, il che dimostra una stabile tendenza alla crescita, iniziata nel 2011 con 1.278 seminaristi, seguita nel 2012 con 1.307 e nel 2013 con 1.321 iscritti. In questi ultimi anni, dunque, l’incremento è stato del 6 per cento. Nonostante ciò, la Commissione episcopale riconosce che il numero di ordinazioni sacerdotali è ancora in calo: nel 2014, infatti, sono stati ordinati 117 nuovi sacerdoti, rispetto ai 131 del 2013, ai 130 del 2012 e ai 122 del 2011.