Spagna

Scuola, servono più risorse

Rapporto di “Professionisti per l’etica” sul livello di istruzione nel Paese, gli investimenti, le differenze tra le comunità territoriali

Profesionales por la Ética (Professionisti per l’etica) ha presentato in questi giorni a Madrid il rapporto “Le politiche educative in Spagna: classifica di eccellenza educativa 2015”, nel quale sono comparate le politiche educative per comunità autonome. Prendendo come base gli ultimi dati pubblicati dal ministero dell’Istruzione (febbraio 2015), il rapporto analizza e valuta cinquantotto indicatori.

Il quadro generale. Il rapporto, realizzato da “Liberi di educare” di Professionisti per l’etica conferma che vi è stata una riduzione della spesa per l’istruzione e un leggero miglioramento nei tassi di scolarizzazione, laurea, idoneità e abbandono scolastico. La crisi economica e la difficoltà a trovare lavoro hanno influito in questa evoluzione. In realtà, la Spagna continua a restare indietro nell’Unione europea rispetto a questi indicatori e nei risultati del rapporto “Pisa” (Programma internazionale per la valutazione degli studenti). D’altra parte, non si produce un processo di convergenza tra le varie comunità spagnole e i dati della classifica, indicatore per indicatore, continuano a essere distanti. Tra i dati emersi dal rapporto di Liberi di educare, si evidenzia che solo il 75% degli alunni termina la Eso (Istruzione secondaria obbligatoria) e di questi quasi il 40% lo fa con ritardo.

Differenze territoriali. Le differenze tra comunità sono molto significative. Il peso dell’educazione di iniziativa sociale si riduce leggermente e le politiche per le comunità autonome sono anche molto diverse in questo ambito. Per quanto riguarda la spesa pubblica per l’istruzione, si distinguono Paesi Baschi, Navarra e le Asturie, mentre Madrid è all’ultimo posto. Naturalmente, Madrid è la comunità, con una più efficiente gestione educativa quando si mette in relazione la spesa ai risultati scolastici. Le risorse scolastiche migliorano, in generale, rispetto al 2011 tranne il rapporto alunni/professori, che cresce a causa di aggiustamenti di bilancio.

Promuovere l’iniziativa sociale. Una volta realizzata la valutazione dei cinquantotto indicatori analizzati per le diciassette comunità autonome, la classifica di eccellenza educativa 2015 si presenta così: Paesi Baschi (8,8), Navarra (7,64), Castiglia Leon (7,39), Madrid (7,08), Asturie (6,78), Galizia (6,45), Cantabria (6,31), Rioja (5,72), Aragona (4,84), Catalogna (4,74), Andalusia (3,53), Estremadura (3,39), Baleari (3,08), Comunità valenziana (2,71), Murcia (2,48), Canarie (2,16), Castiglia-La Mancia (1,88). Miguel Gómez de Agüero, coordinatore del rapporto di Professionisti per l’etica, chiarisce: “Concepiamo la classifica come uno strumento che può aiutare a stimolare le politiche educative per giungere a una vera eccellenza educativa”. Infine, il rapporto sottolinea che c’è una correlazione tra l’influenza dell’iniziativa sociale nell’istruzione e l’eccellenza educativa. “Non è un caso che tre della quattro comunità con maggior rilevanza dell’iniziativa sociale – Paesi Baschi, Navarra e Madrid – occupino i primi posti della classifica di eccellenza educativa 2015”, afferma Gómez de Agüero, che riassume in questo modo gli elementi di questa correlazione: “Iniziativa sociale significa un maggiore impegno della società nell’istruzione. Questo, alla lunga, genera qualità educativa e successo scolastico. L’efficienza nella gestione delle risorse è superiore a quella dell’Amministrazione. Il livello di apprendimento degli alunni è superiore nei progetti educativi di iniziativa sociale”. Tuttavia, Professionisti per l’etica sostiene di non mettere a confronto l’istruzione pubblica con l’iniziativa sociale, ma di sfruttare il potenziale imprenditoriale e l’impegno per l’educazione dei genitori, degli imprenditori e di altre istituzioni.

Sei proposte. Il rapporto si conclude con sei proposte rivolte all’Amministrazione e alle istituzioni educative: “Un patto nazionale per l’eccellenza educativa”; “l’elaborazione di un modello di eccellenza educativa basato sulle migliori pratiche”; “un budget maggiore con una gestione più efficiente”; “la promozione di progetti educativi frutto dell’iniziativa sociale”; “scuole dei genitori”; “la promozione dell’autorità del professore e la cultura del sacrificio”.