Spagna

Giornalista per vocazione

Cristina Sánchez ha ricevuto il premio “Lolo”. Il beato Lozano Garrido, ha affermato, “mi guida dal cielo”. Il rapporto tra fede e informazione

L’Unione cattolica di informatori e giornalisti della Spagna (Ucip) ha consegnato a Cristina Sánchez, redattrice del settimanale “Alfa e Omega”, il premio “Lolo” del giornalismo giovane alla sua sesta edizione, che porta il nome di Manuel Lozano Garrido, detto “Lolo”, il primo giornalista laico beatificato. Il 19 maggio ha presieduto la consegna del premio, presso il centro internazionale della stampa a Madrid, il vescovo di Guadix, monsignor Ginés García, presidente della Commissione episcopale dei mezzi di comunicazione. Presenti Rafael Ortega, presidente dell’Ucip, Álvaro de la Torre Gil, segretario generale dell’Ucip, ed Elsa González, presidente della Federazione delle associazioni della stampa della Spagna.

Le motivazioni del premio. Cristina Sánchez è stata insignita del premio per “l’impegno nel lavoro ben fatto che ha sempre dimostrato, la serietà e la precisione nella sua professione e, soprattutto, per l’esercitare il giornalismo come un’autentica vocazione cristiana, che lasciano trasparire le informazioni religiose e sociali che firma ogni settimana su Alfa e Omega e nelle sue collaborazioni a Cope e altri media”, come è evidenziato nella motivazione del premio. Il segretario generale, Álvaro de la Torre Gil, ha sottolineato anche “l’eccezionale sensibilità sociale e solidale che Cristina Sánchez ha dimostrato nell’esercizio della sua professione, dando voce ai poveri e agli esclusi”.

Impegno solidale. La premiata, oltre a essere giornalista, collabora in diversi progetti solidali con il Terzo mondo. In Nicaragua ha contribuito a creare una mensa sociale, e in Perù ha collaborato con una casa famiglia di missionari. Anche in Malawi ha lasciato un segno il lavoro solidale svolto dalla Sánchez, dove ha collaborato con il progetto “Kusekerera”, per raccogliere fondi per un orfanatrofio delle Missionarie di Maria Mediatrice. La giovane redattrice di Alfa e Omega ha già ricevuto nel 2011 il premio della stampa di Manos Unidas, dopo una carriera giornalistica notevole malgrado la giovane età. Cristina Sánchez, laureata in giornalismo, pubblicità e relazioni pubbliche all’Università Complutense, è stata redattrice di Popular Tv, collaboratrice del settimanale Alba e ha lavorato nell’ufficio stampa della Delegazione dei media dell’arcidiocesi di Madrid e nel dipartimento della comunicazione della Fondazione Altius. Da febbraio 2010 è redattrice del settimanale Alfa e Omega, specializzata in temi di giustizia sociale, arte e cultura, e dal 2005 collabora a diversi programmi della Catena Cope, come “Lo specchio del fine settimana”, “A grandi linee”, “Lo specchio della Chiesa a Madrid”, “La notte” e “La mattina di Cope nella Comunità di Madrid”. È anche caporedattore della rivista annuale del Banco alimentare di Madrid, e direttrice e cofondatrice del sito web di critica teatrale www.hoyenlacity.com.

La vocazione del giornalista. Dopo aver ricevuto il premio dalle mani del presidente della Commissione episcopale dei mezzi di comunicazione, monsignor Ginés García, Cristina Sánchez si è mostrata molto emozionata non solo per aver ricevuto il premio, ma perché esso porta il nome del beato Manuel Lozano Garrido, “Lolo”. Sánchez ha ricordato che, appena inserita nella redazione di Alfa e Omega, si trovò a coprire la sua beatificazione a Linares nel 2010, senza conoscere molto la sua figura, ma dalla conoscenza della personalità e delle opere di Lolo, sentì che era come un battesimo nel giornalismo. Da allora, ha dichiarato la giornalista nel ricevere il premio, “il beato Lolo mi guida dal cielo”. La redattrice di Alfa e Omega ha definito il giornalismo come “qualcosa di bello e a volte un poco ingrato”, ma ha anche spiegato che vede la sua vocazione come una missione per una cristiana impegnata. “Quando unisci la tua professione a una vocazione concreta, che è essere voce di coloro che non hanno voce, alzarsi ogni giorno e occuparsi di vari temi in redazione ha un grande significato”, ha sostenuto la premiata, secondo la quale un giornalista deve “porre la persona al centro affinché la sua dignità emerga dalle sue parole e così la professione giornalistica prende colore e acquista bellezza”. Per Cristina Sánchez, il comunicatore è “uno strumento tra la dignità delle persone e il pubblico in generale, di modo che sappiano che ci sono storie di figli di Dio che meritano di essere raccontate”.