L'OPINIONE DEL TERRITORIO

La crisi della Grecia. Le prime pagine dei giornali diocesani

I settimanali cattolici, in uscita in questi giorni, analizzano la crisi greca da diversi punti di vista. “Siamo tutti con il fiato sospeso – rilevano le testate Fisc – per l’esito del referendum e per il futuro dell’Europa. La vicenda greca è anche ‘nostra’ perché ci coinvolge in ogni caso”. E ancora: “Ma ci può essere un’Europa senza la Grecia? Cioè senza le radici più profonde del nostro comune pensiero? Assurdo”

“Il caso greco preoccupa”. I giornali aderenti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), in uscita in questi giorni, analizzano la questione da diversi punti di vista. “Siamo tutti con il fiato sospeso – rilevano le testate della Fisc – per l’esito del referendum in Grecia e per il futuro dell’Europa”. Tra gli altri argomenti affrontati dai settimanali: i recenti attentati terroristici, migranti, cronaca e vita delle diocesi.

Il caso greco. “L’incubo della Grecia ci tocca da vicino”. Concordano su questo le riflessioni sul futuro non solo del popolo ellenico, ma di tutta l’Europa. “La vicenda greca è anche ‘nostra’ perché ci coinvolge in ogni caso e pone con intensità drammatica la questione già da tempo sollevata dall’Italia sul grado insopportabile di austerità che non si può conciliare con la crescita. Ma è anche vero che le regole concordate vanno rispettate da tutti, o eventualmente cambiate insieme”, afferma Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia). “In realtà nessuno può sapere ciò che potrebbe accadere con un’eventuale uscita della Grecia dall’euro. È il primo dato certo. La moneta unica è una novità per tutti e finora non ci sono state soluzioni come quella che appare ormai alle porte. Dopo un lunedì nerissimo, quello scorso, per le borse di tutto il mondo (solo in Europa si sono bruciati 287 miliardi di capitalizzazione), tutti i mercati finanziari sono con il fiato sospeso in attesa degli eventi”, fa notare Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina). Sulla crisi greca interviene anche il Nuovo Diario Messaggero (Imola): “Come abbiamo visto nei giorni scorsi, mercato azionario e obbligazionario reagiscono bruscamente alle notizie della Grecia e solo in parte l’effetto diversificazione è in grado di assorbire tale variazione”. “Che l’economia, il rigore nei conti, la pulizia dei bilanci siano criteri fondamentali è fuor di dubbio. Ma da soli, senza una cornice politica e senza un obiettivo più grande a cui tendere, è di tutta evidenza che non possono bastare. L’Europa, prima che uno spazio economico, è stata per le generazioni uscite dalla guerra un progetto ideale, uno spazio di valori, cultura, storia da condividere”, sostiene Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova). “Il caso Grecia esprime un modo di fare politica in uso presso più di un Paese dell’Unione. Quale? Propagandare bugie per vincere le elezioni”, dichiara Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), per il quale “occorre cambiare registro. Politici e cittadini insieme. L’auto ingannarsi imbroglia tutti e si paga”. “Una spesa pensionistica non sostenibile, che richiede l’apporto della fiscalità per ripianare le maggiori uscite; l’avere troppi dipendenti per i servizi che si stanno offrendo; offrire servizi oltre le proprie possibilità… sono tutti meccanismi che rischiano di far andare in fallimento uno Stato o di appesantire fino alla bancarotta una pubblica amministrazione” ed “è quello che sta accadendo alla Grecia; è quello che rischia di capitare ancora in Italia, se non si tengono sotto stretta sorveglianza i conti”, avverte Gente Veneta (Venezia). L’Araldo Abruzzese (Teramo-Atri) e la Voce dei Berici (Vicenza) riprendono un editoriale del Sir: “La costruzione europea si fonda sul doppio criterio di responsabilità e di solidarietà (è stato detto anche al Consiglio Ue della scorsa settimana a proposito di migrazioni e profughi): nessuno dei due può mancare. Il primo criterio oggi è soprattutto in capo alla Grecia, il secondo all’Europa nel suo insieme. Al di là della cronaca, su questi aspetti fondanti occorrerà tornare a lavorare e a costruire insieme”. “Ma ci può essere un’Europa senza la Grecia? Cioè senza le radici più profonde del nostro comune pensiero? Assurdo”, sostiene la Valsusa (Susa). Elio Bromuri, direttore della Voce (Umbria), ricorda che “secondo Papa Francesco è necessario cambiare stili di vita a tutti i livelli della società, non solo nella prospettiva ecologica”, ma “anche economica e sociale per una più equa distribuzione delle ricchezze, che per molti significa distribuzione del minimo vitale per la sopravvivenza”. Questo esercizio è “la vera sfida di oggi, che consentirà di far rifiorire gli ideali e di realizzare una Comunità europea unita di fatto attorno a un tavolo dove nessuno bara e tutti svolgono il loro compito e pagano il loro debito, in base a equità e responsabilità”. In Europa si aggira minaccioso anche “lo spettro del comunismo”, come sottolinea la Cittadella (Mantova): “È questa una delle partite più difficili che l’Europa si trova oggi a dover giocare e che avrà bisogno per essere vinta di un surplus di fantasia e creatività da parte in primo luogo dei governi chiamati a uscire da vecchie logiche per ribaltare le prospettive a cui si appella il populismo; impresa certo non facile in un periodo non certamente semplice dal punto di vista economico come questo, ma che forse più che d’ingenti stanziamenti economici ha bisogno di enormi risorse di umanità dote che in Europa sembra progressivamente scemare”.

Ancora attentati terroristici. Suscitano sgomento i recenti attentati, come evidenzia Giovanni Barbieri, vicedirettore del Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli): “L’opinione pubblica e i governi si sono indignati di fronte agli attentati all’impianto chimico in Francia, alla strage negli hotel di lusso in Tunisia e nella moschea in Kuwait. Era il secondo venerdì del Ramadan, lo Stato Islamico aveva lanciato ripetuti appelli per attaccare. Probabilmente non c’era un piano predeterminato, ma evidentemente è sufficiente l’ispirazione perché qualcuno raccolga il messaggio e lo metta in pratica. In questo modo il cosiddetto Califfato esporta paura e terrore oltre i confini della sua influenza”. Pietro Pompei, direttore dell’Ancora (San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto), evidenzia che “nelle interviste ai conoscenti di tutti gli assassini che quotidianamente insozzano di sangue le spiagge, le chiese, le sinagoghe, le strade, le famiglie, si sente dire che fino al giorno prima erano persone tranquille e il momentaneo raptus dovrebbe giustificare il tutto”. Davide Maloberti, direttore del Nuovo Giornale (Piacenza-Bobbio), rammentando che “in questi giorni a Piacenza si ricordano i martiri della prima ora del cristianesimo nella nostra terra”, ammette: “Questi racconti a noi sembrano leggendari, ma quanto accade oggi in Pakistan e in molti altri Paesi ci testimonia il contrario. Essere cristiani è una scelta da confermare ogni giorno”.

Migranti. Sul dramma dei migranti scrive Davide Imeneo, direttore dell’Avvenire di Calabria (Reggio Calabria-Bova): “Ci sono alcune forze politiche che stanno raccogliendo consensi costruendo campagne elettorali sul rifiuto degli immigrati, su strategie di respingimento in mare e di presidi di sicurezza costruiti ‘a casa loro’ per impedire la partenza dei barconi. Ma stiamo attenti: quando diciamo ‘casa loro’ sappiamo esattamente di cosa stiamo parlando? In troppi si limitano a considerare ‘casa loro’ le coste da cui partono. Invece il viaggio inizia, spesso, dalla morte dei parenti più vicini, dalle violenze subite a motivo di guerre e persecuzioni. Quegli esseri umani non vengono qui per cercare un futuro… ma semplicemente per trovare un presente”. Anche Amanzio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio), si occupa di migranti: “Con gli orrori la cronaca unisce speranze, delle decine di migliaia di profughi che richiedono asilo mentre fuggono da Paesi in guerra e di coloro che si assiepano alle frontiere per proseguire il viaggio della speranza”.

Posta a giorni alterni. Grande attenzione per la questione poste. “Questa delle Poste intenzionate a consegnare la posta a giorni alterni non è una barzelletta. Mi viene anche legittimo pensare che per molti la situazione, se si verificasse per davvero, potrebbe rappresentare un miglioramento: oggi i ritardi sono maggiori”, denuncia Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona-Osimo). “La voce delle comunità, le voci di dentro, la vitalità quotidiana e laboriosa che anima i quartieri e i paesi… sono gli aspetti caratterizzanti della stampa locale, quella che più di tutte subisce i danni della scure economica, aggravata oggi dalla decisione delle Poste di consegnare a giorni alterni le corrispondenze, quindi anche i giornali, incrinando, soprattutto per i quotidiani e i settimanali, il rapporto diretto tra giornale e lettore”, osserva Luigi Sparapano, direttore di Luce e Vita (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi).

Cronaca. Diversi gli spunti dalla cronaca. Luciano Sedioli, direttore del Momento (Forlì-Bertinoro), presenta il caso di uno studente che d’estate vuole fare qualche lavoretto e di un imprenditore che gli offre questa possibilità, che si trovano contro, però, “la burocrazia, vera madre matrigna della situazione. Per l’uso di ogni strumento, per la salvaguardia dell’incolumità e sicurezza, per ogni passo fatto o da fare ha previsto norme, regole, corsi di aggiornamento (gestiti da aziende nate ad hoc) e, da ultimo, la minaccia di sanzioni pesantissime per il trasgressore. A questo punto, cosa succede? Ovvio! Il datore di lavoro si ritira, il ragazzo ammaina la voglia. E l’estate burocratica ha mietuto le sue vittime”. Dal lavoro al matrimonio. “‘Il matrimonio per tutti’ svuota l’istituzione e lascia i figli in balia della tecnica e delle pretese soggettive. Forse la fine di una novella meravigliosa?”: è l’interrogativo che pone Raffaele Mazzoli, direttore del Nuovo Amico (Pesaro-Fano-Urbino). Si parla anche di elezioni. “Manca un anno alle elezioni comunali di Trieste”, ricorda Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste), sottolineando che “anche per Vita Nuova è cominciato un anno preelettorale. Il nostro impegno sarà di sollecitare le forze politiche a far emergere i progetti e i programmi prima dell’agenda e, soprattutto, prima delle tattiche a tavolino”. “Come ridare vita ad una Fossano sonnacchiosa?”: è la domanda che pone Walter Lamberti, direttore della Fedeltà (Fossano). È importante organizzare eventi, sottolinea Lamberti, ma “è la gente ad essere protagonista. Tornando ad essere l’ingrediente principale. Anche una cittadina come la nostra, in un sabato sera estivo come quello appena trascorso, può essere viva come una di quelle località turistiche che si accendono in ‘alta stagione’. Al di là ancora delle offerte che la città sta proponendo e che sono comunque cresciute in numero e qualità. Paradossalmente, passeggiare per Fossano, in mezzo alla gente, è già bello per il semplice fatto di esserci ed essere in tanti”. Parla del “futuro delle aree industriali” Pier Giovanni Trossero, direttore dell’Eco del Chisone (Pinerolo): “Sempre in attesa di una possibile ripresa, occorre inventariare, nel nostro territorio, tutte le aree già compromesse e non ancora utilizzabili, le strutture vuote che potrebbero essere destinate all’industria od all’artigianato, concordare tra i Comuni il blocco per la concessione di nuove aree, privilegiando quelle esistenti per non sottrarre altri terreni all’agricoltura”.

Attualità ecclesiale. Non manca l’attualità ecclesiale. Emmaus (Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia) parla dell’Instrumentum Laboris del prossimo Sinodo dei vescovi: “Dal testo emerge una chiesa che si fa prossima e ascolta, che non parla in maniera astratta o ‘ideologica’, ma che davvero si pone accanto alle persone ed è attenta alle sofferenze, alle fatiche e alle fragilità di tante famiglie. Un ascolto che sa riconoscere e valorizzare la bellezza e la risorsa per la società che è la famiglia”. Sulle pagine di Vita Pinerolese (Pinerolo) il vescovo Pier Giorgio Debernardi sottolinea che “l’incontro di Papa Francesco con la Chiesa valdese è destinato a restare vivo nella memoria e a suscitare energie nuove per continuare un cammino che è diventato irreversibile”. A proposito, invece, di quello che divide cattolici e valdesi, Vittorio Croce, direttore della Gazzetta d’Asti (Asti), osserva: “Molto è già stato fatto, soprattutto nelle valli del Chisone, ma non bisogna rinunciare ad andare avanti con passione e realismo, soprattutto perché l’eucaristia, cioè Cristo Gesù, cessi di essere oggetto di contesa e sia sempre più al centro del pensiero e della vita dei suoi discepoli”. Luca Rolandi, direttore della Voce del Popolo (Torino), propone un’intervista a monsignor Cesare Nosiglia a bilancio della visita del Papa: “I messaggi e le indicazioni pastorali che Papa Francesco ci ha offerto sono tanti e tutti molto concreti e alla nostra portata. Se vogliamo richiamare il nucleo centrale di tutta la sua visita, esso sta nell’invito che ha più volte ripetuto ad essere coraggiosi, fiduciosi e creativi sia in campo ecclesiale che sociale, perché possiamo attingere a piene mani a quel patrimonio di doni spirituali e di testimonianze che ci hanno lasciato i nostri santi e beati”. Su Montefeltro (San Marino-Montefeltro) il vescovo, monsignor Andrea Turazzi, dà i “compiti per le vacanze”: “La proposta riguarda le nostre comunità, i nostri gruppi e le nostre persone. È richiesta una cura speciale per la formazione. Da qui nasce l’autenticità. Ci accompagna la convinzione che Dio è all’opera nella storia come nelle nostre piccole vicende e che ‘tutto concorre al bene di coloro che amano Dio’. La sfida è grande: ‘Chi non dà Dio, dà troppo poco’. ‘Quando di sera il cielo rosseggia… sarà bello’. Che ve ne pare di prendere come ‘idea forza’ quella del discernimento comunitario? Discernimento evangelico, non lamentazione!”. Vincenzo Finocchio, direttore dell’Appennino Camerte (Camerino- San Severino Marche), ricorda che “il primo incontro dei delegati marchigiani al convegno di Firenze 2015 s’è svolto venerdì 26 giugno ad Ancona, a Colle Ameno, presso la casa ‘Stella maris'”. La Vita Casalese (Casale Monferrato) ricorda “la tradizionale festa dei centri estivi degli oratori della diocesi” che si è svolta giovedì 2 luglio all’oratorio del Valentino e al Sacro Cuore. Il tema della giornata di quest’anno è stato “L’amore più grande”, “un legame nei contenuti con il Vangelo in primis, con l’incontro del Papa a Torino, con il prossimo anno pastorale”. Anche il Popolo (Tortona) parla degli oratori estivi: “La comunità cristiana trova nel Grest una straordinaria possibilità: concretizzare la sua proposta affinché il tempo del gioco e dello svago non siano privi di momenti di pensiero, di riflessione, di interiorità”. Una riflessione sul bisogno dell’uomo di avvicinarsi a Dio anche oggi: per il Ticino (Pavia): “L’esperienza umana, oggi, passa attraverso la conoscenza scientifica, una nuova autocomprensione della realtà complessa maschile e femminile e la globalizzazione delle relazioni: e pure, oggi più che mai, l’umanità sente il bisogno di trovare il senso della vita, ha bisogno di Verità, ha bisogno di gioia, ha un infinito bisogno dell’incontro vivo con Dio”. Scrive sulla Trinità Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia): “L’uomo non è stato creato semplicemente a immagine di Dio, ma più precisamente di un Dio trinitario. Così siamo riportati allo stesso mistero delle origini in cui è già prefigurato il nostro destino. Se l’uomo è l’immagine trinitaria di Dio, ne consegue che egli, alla stessa stregua del suo Creatore, realizza la sua vera natura attraverso una vera e propria vita di relazione”. Corriere Eusebiano (Vercelli) ricorda che “gli straordinari mosaici” della chiesa di Santa Maria Maggiore, “unica testimonianza ancora esistente, assieme al portale, della medievale basilica cittadina (prima metà del XII secolo), conservati al Museo Leone, sono stati riportati all’antico splendore”.