TRENTINO ALTO ADIGE

A famiglie e lavoro, i “tagli” alla politica

Foto Siciliani-Gennari/SIR

Disponibili da subito per famiglie e lavoro 3,8 milioni di euro. Succede in Trentino Alto Adige grazie al Fondo di solidarietà, in cui sono confluite le restituzioni stabilite dalla legge di riforma approvata dal Consiglio regionale l’11 luglio 2014, che offre un’interpretazione autentica della legge regionale n. 6 del 2012 sul trattamento economico e regime previdenziale dei membri del Consiglio della Regione autonoma Trentino Alto Adige. La legge regionale ricalcola con nuovi parametri gli assegni vitalizi concessi ai consiglieri e istituisce il Fondo di solidarietà, destinato a raccogliere i soldi restituiti e a finanziare interventi a favore delle famiglie e dell’occupazione.A un anno dal varo della norma la somma raccolta ammonta a 15,5 milioni di euro, dei quali 3,8 disponibili fin d’ora (trasferiti come liquidi alla tesoreria della Regione) e 11,6 ancora investiti nel Fondo Family. Altri 14 milioni circa non sono invece stati conferiti a causa dei ricorsi dei consiglieri. Fino a un milione e 932.500 euro per la provincia di Trento e una somma uguale per la provincia di Bolzano: questo il tetto disponibile subito per i progetti che chiedono di essere finanziati con il Fondo di solidarietà. Dal contributo economico per padri in congedo parentale a progetti di co-housing per giovani che vogliano rendersi indipendenti dal proprio nucleo familiare d’origine; da corsi d’alfabetizzazione e lingua per stranieri alla promozione del vicinato attivo e di strumenti destinati all’occupazione dei neet e degli over 50 che hanno perso il lavoro: sono tra le idee contenute nei 35 progetti pervenuti. Ora un Comitato di garanti dovrà operare una prima scrematura. Alcuni progetti saranno scartati, altri potranno essere indirizzati verso forme di finanziamento alternative: i rimanenti dovranno superare l’esame della giunta. Il passaggio potrebbe avvenire già entro la fine di settembre. I criteri dei finanziamenti saranno "trasparenza, partecipazione e monitoraggio dell’uso delle risorse".Se effettivamente sarà così, si tratta di una bella doppia notizia: a guidare la scelta dei progetti sarà la trasparenza e i soldi attribuiti ai consiglieri secondo criteri di calcolo più favorevoli di quelli previsti dalla legge del 2014 andranno restituiti alla comunità, soprattutto a chi di solito si vede troppo spesso trascurato proprio dalla politica: famiglie e lavoro.