CULTURA
Cotonifici, miniere, fabbriche di birra parlano della storia europea. Le Giornate Jep 2015 a settembre erano dedicate al patrimonio industriale
Un’occasione unica per far luce sui legami storico-economici condivisi dagli europei attraverso il patrimonio di migliaia di siti industriali esistente nei diversi Paesi. Come ogni anno, il mese di settembre è stato dedicato in tutto il continente alla celebrazione delle Giornate europee del patrimonio, istituite nel 1985 e dal 1991 promosse congiuntamente da Commissione europea e Consiglio d’Europa per favorire e potenziare il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra i diversi Paesi. Canali, miniere, fabbriche di birra, fabbriche di ceramiche, fucine, ferrovie, cotonifici parlano di storia certamente con linguaggio diverso da quello di siti archeologici, cattedrali e castelli, ma non per questo meno affascinante. Di qui la decisione dell’Europa di dedicare l’edizione 2015 delle Giornate (Jep 2015) alle mille sfaccettature del suo patrimonio industriale. Dei 50 Paesi firmatari della Convenzione culturale europea, più di 30 hanno aderito al tema comune proposto, “Travel the Industrial Route through Europe”. Si sono svolte, dunque, migliaia di manifestazioni e si calcola – a consuntivo – la partecipazione di 20 milioni di persone che hanno potuto visitare gratuitamente siti per la maggior parte aperti al pubblico solo per l’occasione.
Appartenenza europea e identità locale. “Il ricco patrimonio industriale europeo ha un potenziale non sfruttato che potrebbe contribuire al nostro sviluppo economico, e costituisce un’importante risorsa per l’educazione, il divertimento e l’inclusione sociale”, afferma Tibor Navracsics, commissario europeo per l’istruzione, la cultura, la gioventù e lo sport, secondo il quale la “convinta adesione di molti Paesi al tema comune dimostra che il passato e il presente industriale rappresentano un forte elemento unificatore”. Coniugare senso di appartenenza culturale europea e legame con il proprio territorio e la propria identità: è questo, per Sneana Samardić-Marković, direttore generale per la democrazia del Consiglio d’Europa, l’obiettivo che era stato proposto per l’appuntamento. Il patrimonio culturale è la priorità di “Creative Europe”, programma dell’Ue per i settori culturali e creativi, che sostiene le Giornate con un contributo di 200mila euro, analogo a quello offerto dal Consiglio d’Europa. La maggior parte degli eventi sono stati finanziati con fondi nazionali o regionali.
Un racconto “corale”. A fare la parte del leone in questo mosaico è l’Irlanda del Nord, dove la rivoluzione industriale ha avuto forte impatto sulla vita di tutti i giorni e ha lasciato un’eredità di oltre 16mila siti: stabilimenti per la lavorazione del mais, mulini, miniere, canali e ferrovie. Di particolare interesse l’antico cantiere navale di Belfast. “Coinvolti” nelle Jep 2015 anche il “Eal Supper” a Crosskeys, il più antico pub irlandese di paglia, risalente al 1654 e viva testimonianza delle dimensioni dell’industria della pesca dell’epoca a Lough Neagh, e l’ultima nave superstite della White Star Line. Sempre nell’Isola di smeraldo, ma questa volta nell’Eire, è stato possibile partecipare a uno scavo archeologico nel castello di Swords a Dublino. Helsinki, capitale finlandese cresciuta e fortemente industrializzata nella seconda metà dell’Ottocento con strutture concentrate soprattutto nelle aree di Kallio, Sörnäinen e Hakaniemi, ha presentato un particolare altoforno e il complesso Elanto, le cui costruzioni hanno costituito a cavallo tra Ottocento e Novecento il nucleo della più grande fabbrica di pane del Nord Europa. In Moldova, al Museo nazionale di etnografia e storia naturale di Chișinău, sono stati esposti ceramiche, macchinari e strumenti appartenenti a fabbriche e aziende attive tra la metà dell’Ottocento e la metà del Novecento nell’allora Bessarabia. Interessante la “conversione” della ex fabbrica di birra El Aguila, di Madrid, complesso di edifici costruito nel primo Novecento da Augusto Comas y Blanco, in archivio e biblioteca pubblica del governo regionale. Due, in particolare, le “curiosità” offerte dal Regno unito: The Staiths Dunston sul fiume Tyne, aperti dall’Eastern Railway Company del Nord nel 1893, la più grande struttura di legno in Europa, recentemente restaurata, e, per i nostalgici delle cassette a nastro e dei primi enormi cellulari, il “Museo della tecnologia obsoleta” di Holbeck. E ancora, un tour seguendo i fari della Normandia, oppure una discesa in una miniera di ferro nella regione portoghese Torre de Moncorvo. Diverso il tema scelto dall’Italia (che ha proposto due giornate ricche di eventi, il 19 e 20 settembre): “L’alimentazione e la storia d’Europa: identità culturali e alimentari alle radici dell’Europa”, anche a motivo di Expo 2015 in corso a Milano fino al 31 ottobre su “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.