CHIESE IN BREVE

Spagna, Portogallo, Slovacchia, Repubblica Ceca

Spagna: lezionari per le liturgie in Braille
L’associazione dei ciechi spagnoli cattolici (Ceco) ha messo a disposizione delle parrocchie materiali per facilitare la partecipazione delle persone non vedenti alle celebrazioni religiose. In questo modo, le persone con qualche disabilità visiva o uditiva potranno partecipare attivamente alla liturgia, eliminando le difficoltà che potevano esserci affinché, come evidenzia l’esortazione apostolica postsinodale “Verbum Domini”, “anche costoro possano avere un contatto vivo con la Parola di Dio”. L’associazione offre i lezionari dei tre cicli liturgici in Braille, che potranno avere le parrocchie o la persona non vedente al suo domicilio, se il disabile è affiliato alla Fondazione Once (Organizzazione nazionale spagnola per i disabili). Inoltre, saranno inviati alle parrocchie che lo richiederanno tutti i lezionari in formato word affinché possano essere trattati informaticamente, ingrandendo i caratteri in funzione delle necessità di ciascuna persona. Le persone non vedenti, infatti, dispongono di due sistemi di lettura “totalmente affidabile quando si tratta di lettura in pubblico”, come spiega la nota informativa pubblicata dalla Ceco: i sistemi di Braille e del macro tipo o ingrandimento dei caratteri.

Portogallo: le richieste dei cattolici al governo
Tra le priorità del nuovo governo “sia presente un rafforzamento della dimensione sociale dello Stato”. Eugénio Fonseca, presidente di Caritas Portogallo, presentando un dossier steso da diverse associazioni cattoliche e dedicato all’incerto risultato delle recenti elezioni legislative, ha tracciato le “sfide concrete” che dovrebbero essere affrontate nel Paese. Fra queste: “Una riforma dell’assistenza sociale capace di dare maggiore protezione ai cittadini, la lotta al dramma della disoccupazione, la ristrutturazione del modello tributario, e l’avvio di una strategia nazionale per lo sradicamento della povertà”. A sua volta, Pedro Vaz Patto, presidente della Commissione nazionale Giustizia e pace (Cnjp), ha sottolineato come le riforme strutturali, fra cui quella della sicurezza sociale, non possano trovarsi soggette ad eventuali cambiamenti di governo: “L’instabilità non potrà essere benefica per un Paese che non ha ancora recuperato dagli effetti negativi prodotti dalla crisi economica”. Forte la richiesta di interventi legislativi e politici a protezione della vita in ogni suo istante. Padre Edoardo Duque, membro del Servizio nazionale della Pastorale dell’insegnamento superiore, ha evidenziato che “il prossimo governo dovrà essere capace di porre la famiglia e i suoi diritti al centro dello sviluppo”.

Slovacchia: “pacchetti di solidarietà” per i migranti
Il Movimento delle Comunità dei bambini cristiani invita i bambini e i giovani a confezionare speciali “pacchetti di solidarietà” per i migranti e i rifugiati, soprattutto per i più piccoli. “Abbiamo deciso di reagire in modo concreto alla situazione di molte persone in difficoltà che fuggono dai Paesi del Medio Oriente”, spiegano i promotori del progetto. Il progetto si svolge nel quadro della campagna “Un gesto d’aiuto dei bambini” che si tiene ogni anno per sostenere le famiglie in difficoltà e le persone emarginate. “Invitiamo i responsabili delle nostre comunità nelle parrocchie e nelle scuole a riflettere su questa questione anche durante i loro incontri, a pregare insieme per la sapienza e l’amore per trovare una soluzione a questa difficile situazione in Europa”, afferma Juraj Kralik, direttore del Movimento. I pacchetti possono essere inviati come risultato di un lavoro di squadra, oppure da ogni singolo bambino che decide di aiutare. Per maggiori informazioni: www.erko.sk.

Repubblica Ceca: aspetti etici dell’urbanistica
“Pensiamo alla dimensione etica dell’architettura e dell’urbanistica”: questo invito viene da una dichiarazione del Consiglio Iustitia et Pax della Conferenza episcopale ceca. Il documento prende spunto dai recenti sviluppi nel settore dell’urbanistica nella Repubblica Ceca, dove gli imprenditori privati costruiscono i loro progetti di massa, spesso trascurando il tenore di vita degli abitanti e gli aspetti ambientali del loro lavoro. “Le aziende si comportano nel modo in cui la società glielo permette”, scrive il vescovo Vaclav Maly, presidente del Consiglio Iustitia et Pax, sottolineando la necessità di stabilire regole chiare che dovrebbero essere rispettate in materia di “ambiente, comunità e continuità del patrimonio culturale”. Secondo la dichiarazione, vi è una mancanza di trasparenza nell’architettura urbana e il pubblico non è informato sui progetti. Il Consiglio si rivolge alle autorità responsabili e ai politici affinché ci sia maggiore trasparenza nel sistema e venga preso in considerazione non solo la redditività dei progetti, ma anche il bene comune dei cittadini.