CHIESE IN BREVE

Germania, Belgio, Polonia

Germania: Caritas, mons. Neher confermato al timone
Dopo dodici anni a capo della Caritas tedesca (Dcv), il presidente mons. Peter Neher è stato rieletto per un terzo mandato nell’Assemblea dei delegati nazionali tenutasi il 13 ottobre a Regensburg. La stragrande maggioranza dei 190 delegati delle varie Caritas diocesane tedesche ha scelto di proseguire sulla linea dell’impegno nei confronti delle mutate condizioni sociali e socio-politiche della Germania, così come ha guidato Neher la Dcv nei suoi primi due mandati. In una prospettiva rivolta al 2020, la Caritas tedesca si impegnerà per discutere della gestione del personale e delle organizzazioni che si rifanno all’associazione: in particolare con una sempre maggiore attenzione ai malati, alle loro esigenze e alla possibilità di creare network che collaborino su base nazionale. “Sono convinto che la Caritas debba agire come un attore sociale e socio-politico, sostenendo con metodi speciali le persone ai bordi della nostra società dall’inizio alla fine della loro vita”, ha detto Neher nel corso dell’Assemblea, durante la quale ha elogiato la correlazione delle Caritas locali e diocesane per il rapporto con le associazioni professionali e i singoli volontari: “Insieme con molte persone nelle parrocchie chiediamo agli uomini e alle donne professioniste e volontarie della Caritas una disponibilità assoluta per trovare soluzioni alle domande e ai problemi che sorgono, ad esempio, dalla difficile situazione dei rifugiati”, ha detto Neher.

Belgio: appello dei vescovi, “accogliere i migranti”
“Un Paese non può rifiutarsi di accogliere persone che sono veramente nel bisogno. Il nostro atteggiamento deve essere sempre improntato su accoglienza e rispetto a prescindere dalle nostre differenze. Su questo punto, i vescovi non vogliono scendere a compromessi”. Inizia così una dichiarazione dei vescovi del Belgio, diffusa in settimana, dedicata alle migrazioni in cui i presuli lanciano un appello rivolto ai governi “all’apertura delle frontiere e a una solida politica dell’accoglienza” e in cui chiedono anche a parrocchie e ad associazioni di “mettere a disposizione case e appartamenti vuoti” per accogliere i migranti. “I rifugiati e coloro che sono costretti a migrare non hanno altra scelta. Cercano sicurezza. Non possono sentirsi obbligati a mentire, a inventare una storia o cambiare religione per essere meglio accolti. I più vulnerabili devono avere la priorità, non quelli economicamente più abbienti”. I vescovi danno atto della “fiducia” con cui tanti cristiani e cittadini stanno cercando di rispondere all’emergenza migranti ma chiedono “alla popolazione di non cedere alla paura e all’incomprensione”. Da qui l’appello ai governi affinché si impegnino maggiormente a lottare “contro le cause di queste migrazioni forzate nei loro Paesi di origine” e chiedono al Belgio di aumentare “sensibilmente” il suo contributo ai Paesi in via di sviluppo”.

Polonia: Assemblea di Gniezno, “Europa dei nuovi inizi”
Come essere presenti cristianamente nel mondo, per proclamare Cristo e mostrare la sua grandezza: saranno i temi della decima Assemblea di Gniezno prevista dall’11 al 13 marzo 2016 nella prima capitale della Polonia cristiana. L’incontro con il titolo “Europa dei nuovi inizi”, presentato alla stampa dal primate di Polonia e arcivescovo di Gniezno, monsignor Wojciech Polak, “dovrebbe aiutare a capire che oggi stiamo affrontando sfide importanti per il nostro futuro”. Il presule ha rilevato che l’Assemblea cercherà di “rileggere la realtà cristiana attraverso la libertà portata da un nuovo inizio” che “nella dimensione personale ma anche quella sociale” scaturisce dal battesimo. Tale libertà non va intesa però come “libertà dal peccato e dalle nostre debolezze”, bensì come “libertà creativa che rende possibile costruire insieme la nostra vita sociale e anche ecclesiale”, ha precisato l’arcivescovo. L’Assemblea si inscrive nell’ambito delle celebrazioni dei 1050 anni del cristianesimo in Polonia. Il primo storico sovrano della Polonia, Mieszko I, ricevette il battesimo nel 966. Nell’anno 1000 invece ebbe luogo la prima Assemblea di Gniezno. L’allora imperatore Ottone III di Sassonia a Gniezno incontrò il successore di Mieszko I, Boleslao il Prode.