L'opinione del territorio
“Continuare a seguire con slancio rinnovato la parola di Gesù oggi”. È questo incoraggiamento che i giornali aderenti alla Federazione italiana settimanali cattolici, in uscita in questi giorni, si aspettano dall’appuntamento della Chiesa italiana, che inizia lunedì 9 novembre
“Continuare a seguire con slancio rinnovato la parola di Gesù oggi”. È questo incoraggiamento che i giornali aderenti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), in uscita in questi giorni, si aspettano dal Convegno ecclesiale nazionale di Firenze. “Più che dai documenti – rilevano le testate Fisc – saremo interrogati dai gesti e dalle scelte concrete che ne sortiranno”. Tra gli altri argomenti affrontati dai settimanali: Vatileaks, cronaca e vita delle diocesi.
Convegno ecclesiale di Firenze. “Ritrovare il gusto dell’umano”: è l’auspicio dei giornali Fisc per il Convegno di Firenze. “Il prossimo convegno ecclesiale di Firenze, dedicato appunto al nuovo umanesimo, non sarà un appuntamento filosofico e teologico solo per ‘addetti ai lavori’, ma vuol essere invece un aiuto, un sostegno alla ricostruzione di questo terreno comune dove potersi incontrare”, ma “bisognerà fare la fatica, tutti insieme, di definire alcune minime coordinate antropologiche comuni: un nuovo minimo comun denominatore per tutti, a partire dalla domanda: ‘Chi è l’uomo’”, sottolinea sulle pagine della Settimana (Livorno) il vescovo, monsignor Simone Giusti. “Un convegno così può e deve oltrepassare i confini del mondo ecclesiale per arrivare a tutti, poiché intende abbracciare tutto l’uomo e tutto l’umano. Ci auguriamo che abbia un buon impatto anche nella cultura e nella sensibilità dell’intera nazione e non solo tra gli ‘addetti’, credenti e/o praticanti”, è l’auspicio di Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia). “L’annuncio di Gesù Cristo è la prima sorgente di una proposta alternativa al tran tran della vita quotidiana per poter aprirsi a quel ‘magis’ (di più) che solo Gesù, il Figlio di Dio e dell’uomo, può imprimere alla storia umana”, scrive Vincenzo Finocchio, direttore dell’Appennino Camerte (Camerino-San Severino Marche). La Valsusa (Susa) ricorda le parole del vescovo alla fine del suo messaggio alla diocesi alla vigilia del quinto Convegno ecclesiale: “Vi chiedo una preghiera per la buona riuscita del Convegno”. La Voce dei Berici (Vicenza) fa notare: “Il Convegno non intende disegnare in astratto i termini di un nuovo umanesimo, quanto ascoltare in proposito l’esperienza della fede cristiana viva nelle diocesi italiane. Il creato, la famiglia, la scuola, la città, il lavoro, i poveri, l’universo digitale e la rete emergeranno così come quelle ‘periferie esistenziali’ che si offrono alla chiesa italiana di oggi quali spazi vitali in cui, camminando nelle cinque vie (uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare) sulle quali i delegati sono chiamati a riflettere, accogliere e vivere l’urgenza missionaria di Gesù”. Secondo Diego Andreatta, direttore di Vita Trentina (Trento), “tutto deve partire dall’apertura sincera a Gesù di Nazareth, buona notizia nella storia umana narrata da Bergoglio nella sua Evangelii Gaudium; dall’incontro con Lui, personale e comunitario, può scaturire una Chiesa non più giudicante e centrata su se stessa, ma disposta a spendersi con gli uomini del nostro tempo, ascoltandoli e andandoli a incontrare laddove sono, anche nelle periferie non geografiche. Eccolo, l’umanesimo rinnovato che pure nell’epoca dei social media passa da gesti e azioni concrete, si fa pane quotidiano, atteggiamento mai superiore, sempre misericordioso”. Luce e Vita (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi) scrive: “L’intera Chiesa italiana è chiamata a compiere una profonda riflessione sullo smarrimento dell’uomo contemporaneo che vive una singolare crisi, frutto di una società secolarizzata e irresponsabilmente globalizzata. Uno smarrimento che Papa Francesco, nell’Evangelii Gaudium, afferma essere stato provocato dalla ‘rottura nella trasmissione generazionale della fede cristiana nel popolo cattolico’ e che non permette di raccontare la bellezza di un vissuto capace di uscire, annunciare, abitare, educare e trasfigurare”. Anche il Corriere Eusebiano (Vercelli) ricorda l’appuntamento di Firenze: “Saranno presenti la quasi totalità dei vescovi italiani, sacerdoti, religiose e religiosi, laici, per un totale di oltre duemila delegati delle diocesi e delle altre realtà ecclesiali italiane. Martedì 10 è prevista la presenza di Papa Francesco”.
Vatileaks. Dopo l’ennesimo caso scoppiato lunedì scorso in Vaticano, Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina), si chiede: “Perché gente così vicina al Papa compie tradimenti di questo genere? Inoltre, come mai la svolta impostata da Francesco non riesce a fare breccia nei suoi collaboratori, in coloro, più in generale, che lavorano presso la Santa Sede? ‘Come vorrei una Chiesa povera per i poveri’, disse il Pontefice ai giornalisti pochi giorni dopo la sua elezione. Una povertà che si manifesta anche con il distacco dal potere che nella Chiesa dovrebbe essere vissuto unicamente come servizio”. Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), osserva: “Nessuno è immune dalla tentazione e dal peccato, nemmeno i monsignori con tanto di veste e fiocco rossi. È sempre stato così e così sempre sarà. Tocca a noi leggere questi errori e tradimenti umani nella giusta luce, per condannare il male, ma, soprattutto per scoprire il grande bene che presso la sede del Papa c’è in abbondanza”. “Vi è chi non vuole una Chiesa degna del suo Signore”, afferma Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), per il quale “evidentemente vi è chi non vuole quella riforma dell’apparato economico della Santa Sede che ha visto Papa Francesco impegnato in prima persona per restituire trasparenza a una gestione da lui considerata opaca e incapace di servire sino in fondo la missione primaria della Chiesa: la salvezza delle anime”. Emmaus (Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia) e l’Araldo Abruzzese (Teramo-Atri) riprendono un editoriale del direttore del Sir, Domenico Delle Foglie: “Essere prescelti per costruire il bene e cooperare a una missione straordinaria come quella della Chiesa di Gesù Cristo è un dono grandissimo. Tradire la fiducia e adoperarsi per il male ha, purtroppo, una storia millenaria. In queste ore difficili per il Papa e per la Chiesa non possiamo che rinnovare il nostro impegno dalla parte del bene. Non è faccenda di poco conto. Investe tutta la nostra vita”. Adriano Bianchi, direttore della Voce del Popolo (Brescia), avverte: “Ho più di un sospetto che i nuovi scandali finanziari (tutti da verificare con i dati alla mano) siano in molta parte delle bufale e puntino a lanciare soprattutto ombre sulla gestione del denaro da parte della Chiesa. Già qualcuno evoca la revisione o l’abolizione dell’8xmille”. Secondo Giovanni Barbieri, vice direttore del Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli), “è evidente che c’è in atto uno scontro sul modo di pensare la Chiesa. Il progetto di revisione della Curia Romana trova tanti ostacoli: tocca troppi interessi personali e di gruppo! C’è chi vuol far credere che la pubblicazione di testi carpiti con dolo da persone che avevano giurato fedeltà al Papa sia fatta per favorire la sua volontà di rinnovamento della Chiesa. Tutto serve per far soldi o per avallare teorie tutte da dimostrare: come la solitudine del Papa”.
Cronaca. Diversi gli spunti dalla cronaca. “Stiamo assistendo a buoni passi in avanti della nostra Italia. Se però, ci ricorda Mattarella, non riusciamo a creare altri posti di lavoro (ne abbiamo creati 200.000 in un anno) la situazione permane pesante perché dove non c’è lavoro c’è miseria, scoraggiamento, disprezzo della persona, rischio sociale. Ecco allora che, dove ancora non arriva né il governo né le iniziative internazionali – si pensi al dramma delle centinaia di migliaia di immigrati in questi giorni – dobbiamo noi, ciascuno di noi, fare qualche cosa di specifico, di concreto”, scrive la Voce della Vallesina (Jesi). “Ci sono motivi di speranza, ne siamo convinti, che vanno ben oltre i dati congiunturali favorevoli sull’economia. Anzi, sono motivi che travalicano la crisi economica e che consentono, addirittura, di affrontarla con più coraggio, in quanto affondano le loro radici nella speranza cristiana”, afferma Pino Malandrino, direttore della Vita Diocesana (Noto). “Alla base del distacco sfiduciato tra cittadini e istituzioni pubbliche” c’è “una politica che quasi mai riesce a parlare in modo trasparente, con chiare assunzioni di responsabilità esercitate nelle sedi istituzionalmente preposte”, sostiene Paolo Lomellini, direttore della Cittadella (Mantova). Ma, evidenzia Amanzio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio), “i poveri sono dunque più vicini a noi di quanto non fossero prima. La crisi economica e finanziaria che ha colpito indistintamente nel lavoro, lasciando strascichi pesantissimi nell’occupazione e forti ripercussioni negative in centinaia di migliaia di famiglie coinvolte, ha comportato una rivoluzione profondamente sofferta: e la povertà si è affacciata in tutta la forza drammatica di un’esperienza dolorosa”. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, che ha annullato la trascrizione da parte del Comune di Roma di un matrimonio gay contratto all’estero, “abbiamo assistito a un penoso attacco da parte di alcuni gruppi alla persona del giudice estensore della sentenza, perché di fede cattolica e che quindi dovrebbe astenersi da verdetti sul matrimonio”, sottolinea Giorgio Zucchelli, direttore del Nuovo Torrazzo (Crema). Una riflessione sulla conclusione di Expo per Walter Lamberti, direttore della Fedeltà (Fossano): “Il vero successo di Expo, che resta comunque una grande festa colorata, incontro di culture, sagra di paese ‘globale’, lo vedremo nel tempo. Il vero impegno parte ora con la traduzione delle parole fatte in gesti concreti, perché la Carta di Milano si trasformi in politiche serie e condivise. Il cibo è un diritto dell’umanità, l’acqua è un diritto, vanno ridistribuite in modo equo”. Pier Giovanni Trossero, direttore dell’Eco del Chisone (Pinerolo), rileva: “Spente le luci su Expo 2015, con un successo di pubblico che forse è andato oltre le più ottimistiche previsioni, resta però la grande sfida sul futuro dell’area che ha ospitato i padiglioni espositivi. Sembra strano ma si ripete la storia di sempre: si organizzano grandi eventi con impiego di centinaia di milioni di euro non preoccupandosi, preventivamente, del futuro utilizzo di aree ed impianti”. Giuseppe Rabita, direttore di Settegiorni dagli Erei al Golfo (Piazza Armerina), parla del dramma della Sicilia: “La Sicilia frana, per i nostri spostamenti ripristiniamo i cavalli. Potrebbe essere questo lo scenario del prossimo futuro se l’inverno che si preannuncia dovesse continuare a riversare sull’Isola le tempeste che la stanno attanagliando in questi giorni d’inizio autunno”. Una riflessione ampia per Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste) “Se il diverso è dentro l’umano rappresenta una ricchezza. Se il diverso è fuori dell’ordine dell’umano rappresenta un disordine e quindi un impoverimento. Quando si accettano diversità disordinate vuol dire che si è persa la considerazione dell’ordine delle relazioni umane. Quando questo avviene, non si ha più il criterio per distinguere tra le diversità accettabili e quelle non accettabili. Il diverso diventa buono in sé, solo per il fatto che è diverso”.
Attualità ecclesiale. Non manca l’attualità ecclesiale. “L’ecologia integrale, di cui parla Papa Francesco, non è quella del culto della Terra a cui subordina ogni cosa, ma un nuovo orizzonte di convivenza umana. Conseguentemente la novità sta tutta nel messaggio che egli intende portare a tutti, anche ai non credenti, e lo fa scegliendo una terra attuale ma anche senza tempo perché trascende la vita terrena dell’uomo”, osserva Raffaele Mazzoli, direttore del Nuovo Amico (Pesaro, Fano e Urbino). “‘È stato faticoso, ma è stato un vero dono di Dio, che porterà sicuramente molto frutto’: così Papa Francesco ha commentato la recentissima conclusione del Sinodo dei vescovi sul tema ‘La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo’. Il Letimbro ovviamente ne parlerà e cercherà di discutere degli spunti più significativi, ma solo dopo aver esaminato con la dovuta attenzione la relazione finale”, annuncia Marco Gervino, direttore del Letimbro (Savona-Noli). “Senza adeguata comunicazione non c’è evangelizzazione, la Chiesa non svolge la propria missione. Che peccato far sembrare vecchio e superato il Vangelo, che contiene la genuina novità, quella parola di speranza della quale la società ha estremo bisogno! È quindi una vera missione occuparsi delle comunicazioni sociali, sia usando la carta stampata, sia usando i supporti digitali, una missione da compiere con docilità allo Spirito Santo, in atteggiamento di preghiera, senza fare il verso a chi invece si fa guidare dagli interessi terreni”. Lo scrive, sulle pagine del Nuovo Diario Messaggero (Imola), il vescovo, monsignor Tommaso Ghirelli, in un messaggio per la Giornata delle comunicazioni sociali. Marco Caramagna, direttore della Voce Alessandrina (Alessandria), rilancia la notizia: “Domenica prossima, la nostra comunità diocesana è chiamata a celebrare la Festa della Chiesa locale, che rappresenta un punto di partenza per il nuovo anno pastorale. Una festa che è segno di fiducia e di speranza per tutti”. La Gazzetta d’Asti (Asti) rammenta che oggi “si terrà una conferenza stampa in cui verranno presentati i dati sulle povertà e illustrata la proposta. Questo consentirà di arrivare a tanti attraverso i media locali. Tuttavia sarà utile nella giornata di domenica 8 novembre svolgere un’ulteriore azione di sensibilizzazione anche attraverso le Caritas parrocchiali”. Edoardo Tincani, direttore della Libertà (Reggio Emilia-Guastalla), ricorda: “Oggi La Libertà attraversa una stagione di vitalità e di cambiamenti, all’insegna della partecipazione dei lettori, che da sempre ne rappresentano la forza e il patrimonio. Mentre sono apertissimi i giochi per la scelta del futuro logo della testata diocesana (si vota fino a fine mese) e procedono i lavori per la nuova sede della redazione, parte la campagna abbonamenti 2016”. Anche Alessandro Repossi, direttore del Ticino (Pavia), rammenta: “‘Cresciamo insieme’. È lo slogan che accompagna la campagna abbonamenti 2016 de ‘il Ticino’. L’anno prossimo il settimanale della diocesi di Pavia entrerà nel suo 125esimo anno di vita, essendo stato fondato nel 1891”. Una riflessione sul 2 novembre per Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia): “La visita ai cimiteri ha riportato il pensiero della morte, elevando la nostra mente alla contemplazione delle ultime verità, ma poi, come sempre, la vita ha ripreso il suo corso normale con le sue consuete preoccupazioni e i suoi immediati impegni”. “Il rapporto tra fede e storia, la ‘scissione’ tra corpo e anima, il mistero dell’aldiquà e dell’aldilà, sono argomenti così impegnativi che meriterebbero approfondimenti e confronti meno polemici e più ponderati”, avverte Luca Rolandi, direttore della Voce del Popolo (Torino).