Vatileaks

I fedeli rincuorati dalle parole del Papa contro gli scandali nella Chiesa

Da Nord a Sud si è tirato un sospiro di sollievo dopo l’intervento del Pontefice all’ultimo Angelus sui documenti trafugati e sul processo di riforma che non si fermerà. Gli scandali avevano sconcertato i fedeli, ora rasserenati. Le considerazioni di don Francesco Stabile (Bagheria), don Saulo Scarabattoli (Perugia), don Giuliano Savina (Milano)

“So che molti di voi sono stati turbati dalle notizie circolate nei giorni scorsi a proposito di documenti riservati della Santa Sede che sono stati sottratti e pubblicati”, ma “voglio assicurarvi che questo triste fatto non mi distoglie certamente dal lavoro di riforma che stiamo portando avanti con i miei collaboratori e con il sostegno di tutti voi. Sì, con il sostegno di tutta la Chiesa, perché la Chiesa si rinnova con la preghiera e con la santità quotidiana di ogni battezzato”. Quanto hanno turbato i fedeli le notizie circolate nei giorni scorsi e come sono state accolte le parole di Papa Francesco all’Angelus di domenica scorsa in merito? Il turbamento c’è stato, ma le parole del Pontefice hanno molto rassicurato i cattolici, dal Nord al Sud, come ci spiegano tre parroci, impegnati ogni giorno al fianco del loro “gregge”.

Un fatto straordinario. “C’è stato un bombardamento di queste notizie di lussi e sprechi anche di alti prelati e lo sconcerto all’inizio è stato grande. Qui c’è gente semplice e si è sentita sbandata”, ammette don Francesco Stabile, parroco di San Giovanni Bosco a Bagheria (diocesi di Palermo), una comunità di seimila anime in un quartiere popolare dove è forte il tasso di disoccupazione, povertà, occupazione abusiva di case e piccole illegalità. “Ritengo positivissimo l’intervento del Papa perché ha rasserenato molte coscienze: la gente ha fiducia in Francesco, ritiene che ce la può fare. L’essersi esposto in prima persona è un fatto straordinario”. Secondo il sacerdote, “è giusto parlare con chiarezza e orientare la gente, che deve sapere cosa è evangelico e cosa non lo è. Come non è Vangelo la mafia, così non lo sono queste forme ecclesiastiche di mondanizzazione”.

Inoltre, “le vicende che riguardano soldi e sprechi scandalizzano molto i fedeli”.

Soprattutto, “il problema è quale saranno le conseguenze di questi fatti sull’8 per mille, ad esempio. Nel gruppo Caritas commentavamo che i poveri pagheranno il prezzo dello scandalo, se diminuiranno le offerte. Tutti gli sforzi di una Chiesa impegnata sul territorio non dico che vengono cancellati, ma almeno ‘disastrati’ da queste notizie, vere o false che siano. Nella nostra comunità si sa bene come impieghiamo i soldi che raccogliamo, ma chi è più ai margini si allontanerà ancora di più”. Stesso discorso “vale per i giovani: in base alle notizie circolate, la Chiesa si presenta come tutte le altre agenzie di potere. Allora, diventa sempre più necessario decentrare la vita della Chiesa verso le periferie. Non è possibile che quattro monsignori carrieristi possano rappresentare l’immagine della Chiesa. Dobbiamo curare la nostra presenza sul territorio come comunità di fede, ma anche come comunità che si prende a cuore dei problemi della gente. Dobbiamo spenderci per avere credibilità”.

Parole autentiche. “Il fatto che il Papa abbia parlato di questi fatti non meraviglia: ha imparato da Gesù, che ha parlato anche di vicende del genere. Sono parole autentiche quelle del Pontefice”, sostiene don Saulo Scarabattoli, parroco di Santo Spirito a Perugia, uno dei due uno dei due sacerdoti nominati dal Papa membri del Sinodo sulla famiglia. Ricordando “una meditazione bellissima di Carlo Carretto, che dice: ‘Chiesa quanto mi fai soffrire e quanto ti amo’”, il parroco osserva: “Noi di fronte a queste cose non ci spaventiamo. Chi è fuori della Chiesa, chi è un nemico, si frega le mani, è tutto contento; chi dolorosamente si è allontanato si dispiacerà di dire che purtroppo è vero; coloro che sono dentro la Chiesa piangono, ma non perdono la speranza perché si sta parlando della propria madre. Ci dispiace che si parli male di nostra madre, ma non possiamo difenderla nascondendo quello che c’è. Noi siamo perfettamente in sintonia con il Papa”. Comunque, ribadisce don Saulo, “ciò che sta accadendo non è nuovo, si rinnova un turbamento, ma non ci si meraviglia più di niente, non solo nella Chiesa, ma fuori della Chiesa siamo abituati a scempiaggini e scandali, per cui siamo assuefatti.

Le parole del Papa sono rassicuranti ed è bello questo collegamento diretto di Francesco con il popolo.

I fedeli si sono potuti preoccupare sul fatto che il Papa reggesse questa situazione e ora sono stati rincuorati”.

Grande incoraggiamento. Concorda don Giuliano Savina, parroco di San Martino in Greco a Milano, che non ha dubbi su come sia stato importante l’intervento diretto di Francesco su Vatileaks: “Le parole del Papa all’Angelus di domenica scorsa sono state accolte molto bene, con tanta gioia, dai fedeli, hanno ridato serenità al semplice credente. Sono state un punto di riferimento molto importante per come vivere questo momento particolare della vita della Chiesa”. In parrocchia don Giuliano ha potuto constatare il riscontro positivo a queste parole “incoraggianti”, che “hanno invitato a guardare il volto della Chiesa in un periodo importante di riforma”.