Fede e media
Il canale televisivo è stato fondato 10 anni fa da una coppia di sposi, Dolf e Ans van de Vegte, cristiani evangelici. Tra i programmi figurano trasmissioni per bambini, documentari, reality e serie televisive, dibattiti e film. La fede “non è più di moda in Olanda”, spiegano i responsabili, ma “il Signore usa molti modi per raggiungere i cuori delle persone”
È stato appena insignito come “canale digitale dell’anno” nei Paesi Bassi: Family7 è un’emittente televisiva fondata 10 anni fa da una coppia di coniugi, Dolf e Ans van de Vegte, cristiani evangelici appassionati. “Tutto è cominciato nel 1992, quando io e mia moglie abbiamo lasciato il lavoro che avevamo perché ci siamo sentiti chiamati per la missione”, racconta Dolf van de Vegte. Così la coppia parte per Barcellona per animare una serie di iniziative missionarie con l’organizzazione “Youth with a Mission” in occasione dei giochi olimpici del ‘92. L’approdo alla televisione avviene dopo qualche mese dal rientro, quando al marito viene chiesto un aiuto nella produzione di una trasmissione per bambini per l’emittente pubblica in Olanda. Nel 1996 Dolf van de Vegte richiede una licenza per un’emittente televisiva nazionale cristiana, anche a scopi commerciali. “Nel cuore sentivo che Dio diceva che sarebbe successo” e così è nata Family7. Tra i progetti per il futuro la coppia spera di esportare il concept Family7 sulle piattaforme digitali in altri Paesi europei.
Qual’è la “mission” della vostra televisione?
“Portare il Vangelo di Gesù Cristo attraverso dei fantastici format televisivi nelle case olandesi”.
Che tipo di programmi producete?
“Produciamo programmi per bambini, documentari, reality e serie televisive, dibattiti, programmi musicali e trasmettiamo film”.
Avete appena ricevuto il premio di “tv digitale dell’anno”: cosa significa per voi?
“Gesù ha invitato i credenti a essere il sale della terra e la luce del mondo.
Io credo che i media cristiani debbano essere sale e luce ed essere uno strumento per mostrare alle persone che c’è un motivo per cui sono sulla terra.
Una volta suonavo la tromba e quando suonavo gli spiritual lo facevo per far sentire a tutti che Dio ha un piano per le loro vite, che ama così tanto le persone da aver mandato suo figlio per chi ha il cuore malato, chi vive nell’oscurità o chi è triste. Questo è ciò che vogliamo che le persone sappiano. Il premio ci aiuta a promuovere meglio i nostri programmi e fa conoscere maggiormente Family7 tra la gente”.
Nei Paesi Bassi la religione non pare essere più tanto di moda. Eppure, secondo alcune stime, sarebbero 2,5 milioni le famiglie che guardano i vostri programmi; lo conferma?
“I Paesi Bassi, come molti altri Paesi europei, è una nazione secolarizzata e le persone credono in molte verità, ma non nella Verità. La fede non è più di moda, ma se facciamo al meglio ciò che ci è possibile, Dio renderà possibile l’impossibile. Lo abbiamo visto spesso nei nostri 10 anni di televisione. La tv ha compiuto miracoli, altrimenti non saremmo arrivati fin qui. Sono circa 4,5 milioni le persone che possono ricevere i nostri programmi, ma solo ora abbiamo iniziato a fare verifiche precise sui numeri. Tra i 50 canali digitali esistenti, al momento siamo a metà della lista. A ottobre abbiamo iniziato una programmazione completamente nuova e speriamo di salire nella classifica dei ‘top ten’. Nei nostri format cerchiamo di inserire temi e argomenti che sono vicini a ciò di cui la gente ha bisogno. Con tutti i disastri che stanno accadendo nel mondo abbiamo sentito di dover avviare anche un programma di informazione per guardare le notizie dal punto di vista cristiano. Vogliamo che si sappia che la Bibbia ci mostra che non dobbiamo temere, perché Dio è con noi anche quando arriva la tempesta nelle nostre vite e dobbiamo imparare ad avere fiducia in lui”.
Che significa per voi “proclamare la buona novella”?
“Abbiamo a che fare con così tante culture e persone diverse che non esiste ‘la’ via per evangelizzare. Il Signore usa molti modi per raggiungere i cuori delle persone. Penso che i media cristiani siano uno tra gli strumenti e lo ritengo eccezionale. Una volta, in viaggio verso la Francia mi sono chiesto come avremmo potuto raggiungere le persone con il Vangelo e guardando le antenne sui tetti delle case ho capito che quello era il modo attraverso cui entrare: lì dove le persone si sentono al sicuro. Quando fanno zapping (io lo chiamo ‘cercare’) attraverso i canali, basta una parola o una canzone o un’immagine sullo schermo e Dio può usarlo per toccare il loro cuore. Il governo olandese dice che la fede deve stare oltre la soglia di casa e non più nell’area pubblica. Io non sono affatto d’accordo. Ma oltre la porta di casa è esattamente il luogo dove riusciamo ad arrivare e mostrare alle persone che vale la pena accogliere Gesù Cristo come il loro Salvatore, per ricevere la pace che magari cercano da anni”.