Doni fuori dal comune

Caritas Austria: Natale solidale con il negozio on line. Regali per i poveri del pianeta

Un invito a “farsi prossimo” di chi è vittima di fame, migrazioni forzate o mancanza di istruzione in ogni angolo del pianeta. Basta un clic per mettere a disposizione il sacco a pelo per un senzatetto europeo, una capretta per i profughi siriani, un anno di scuola per un bambino africano. La fantasia non manca

Una coperta, un pacco viveri o, addirittura, una capra o un asinello. Si può essere originali, oltre che utili, con i regali di Natale, ed è esattamente la proposta che arriva dalla Caritas austriaca. Con il negozio on line www.schenkenmitsinn.at si vorrebbero “aprire i cuori e la mente”, rendendo “il Natale più bello”. Si viene invitati a “diventare operatori di giustizia con un regalo che sia rispettoso del senso della nascita di Gesù e che dia una gioia condivisa”; “regali che danno risposte” e che vorrebbero realizzare “qualcosa di concreto” per chi è in difficoltà.

Solidarietà, dal Burundi all’Etiopia. Il web-negozio di Caritas Austria (molto attiva sia sul versante nazionale che sugli scenari internazionali) offre, ad esempio, la possibilità di comprare un asino per le donne in Etiopia, un sacco a pelo per un senza fissa dimora o un pacchetto di aiuti per i bambini siriani nei campi profughi. Si può quindi instaurare una comunicazione con le persone o le comunità cui è indirizzato il dono attraverso un biglietto d’accompagnamento che verrà recapitato assieme al regalo. Quest’ultimo può essere inoltre effettuato a nome di amici o parenti, ai quali si può ulteriormente donare una t-shirt con una allegra immagine del dono stesso. Con 50 euro, e la concretezza di un grugnito, si può regalare un maiale a una famiglia bisognosa del Burundi, il Paese più povero del mondo con il 43% degli abitanti sulla linea della morte per fame.

Fame che è conseguenza della guerra, dello sfruttamento rapace dei terreni, dell’estrema densità della popolazione.

Con un maiale una famiglia può invece sfamarsi e produrre eccedenze per il villaggio. Con 45 euro – il valore di un asino – si tende invece la mano alle donne della comunità Meja Lalu (Etiopia), che potranno raccogliere legna e acqua per il fabbisogno familiare, utilizzando poi l’animale per il lavoro nei campi o nel villaggio, riducendo le fatiche, per lo più a carico della componente femminile della popolazione, e i tempi di trasporto.

Mano tesa ai piccoli profughi siriani. Per un mese di cibo e assistenza per i bambini siriani bastano, chiarisce ancora il sito Caritas, 30 euro: “Assicurare un mese di cibo, cure mediche, acqua potabile e articoli per l’igiene per i bambini” costretti a vivere nei campi profughi per siriani in Turchia, Libano e Giordania, dove la Caritas austriaca ha molti progetti, “diviene urgente con l’inverno che peggiora le condizioni di vita” di centinaia di migliaia di bambini resi orfani dalla guerra. Ugualmente è possibile donare una capra, che con altre creerà delle greggi fondamentali per la sussistenza dei profughi.

Verso le “periferie” del mondo. Korogocho è la terza più grande baraccopoli di Nairobi. Circa 150mila persone vivono solo grazie alla raccolta dei rifiuti, a qualche occupazione temporanea come braccianti o anche di ciò che è disponibile per le strade della capitale del Kenya.

Le situazione del campo è uguale a quella di tutte le “periferie esistenziali”, di tutti i luoghi dello “scarto” di cui parla Papa Francesco:

fogne a cielo aperto, violenza, disperazione, assenza di futuro. Con il progetto scolastico “Lernbox”, 25 euro sono sufficienti per consentire a un bambino di frequentare per un anno una delle scuole gestite dai tanti ordini missionari che operano a Korogocho, dove potranno studiare, avere i libri e i quaderni e un pasto caldo, preparandosi a un futuro migliore.

Frutteto in Senegal, pasti caldi in Ucraina. Anche un frutteto di dieci alberi costa 25 euro, e permette alle famiglie del Senegal di avere un reddito, operando fra l’altro per la salvaguardia dell’ambiente. In particolare le famiglie povere riceveranno dieci piantine di alberi come mango, anacardi, moringa o neem: gli alberi aiutano a “legare” l’acqua nel terreno, fornire ombra per la coltivazione di ortaggi e contribuiscono con i frutti e le foglie a una migliore alimentazione delle famiglie. Le eccedenze sono vendute nei mercati locali offrendo la possibilità di un reddito supplementare. Il sito – con la garanzia che la Caritas si farà direttamente carico di questi microprogetti – comprende anche la possibilità di regalare dieci galline e un gallo, oppure pasti caldi per un mese a un bambino ospite degli orfanotrofi in Ucraina. Le opportunità non mancano: l’invito è a una visita generosa del negozio on line.