25 e 27 dicembre

Natale 2015: una grande festività di amore e di misericordia

Celebreremo il 25 dicembre la Nascita di Gesù e il 27 la festa della Santa Famiglia, nella quale Papa Francesco convoca a Roma le famiglie cristiane per celebrare il Giubileo della famiglia: due giorni di festa, una sola grande festività

“Giuda generò Fares e Zara da Tamar… Salmon generò Booz da Racab… Booz generò Obed da Rut… Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria” (Mt 1, 1-6, passim): quattro donne nella genealogia di Gesù narrata da Matteo; la prima genera con l’inganno, la seconda è una prostituta, la terza una straniera, la quarta un’adultera. Ma c’è una quinta donna, subito dopo la genealogia, quella che all’angelo annunciante può dichiarare con totale verità “Non conosco uomo”, aggiungendo “Avvenga di me secondo la tua parola” (Lc 1, 34-38): Maria. Quattro donne e una lunga storia di peccato, di non conoscenza del vero Dio. E la quinta, che tutto ribalta nell’assenza di peccato e nella totale dedizione al Signore.

Ecco la duplice vicenda di Gesù: la sua origine umana nella storia, che si accompagna, si aggiunge, diventando un tutt’uno, alla sua nascita soprannaturale dall’eternità.

Storia divina e storia umana: ecco il Natale, la venuta di Cristo nel mondo, figlio di Dio e Figlio dell’uomo. Cristo nasce dal Padre e da Maria, accogliendo in sé tutta la storia precedente, con i suoi errori, i suoi peccati, i suoi inganni. Per tutto redimere, tutto salvare, tutto innalzare. Cristo non rifiuta il suo passato genealogico, lo assume, trasformando il tutto in misericordia.

Con la nascita di Gesù, la misericordia di Dio trasforma anche il peccato in salvezza:

“Felice colpa, che meritò di avere un così grande redentore!”; lo cantiamo nella Veglia Pasquale, ma vale anche, allo stesso modo, per la Notte di Natale. Assurdo per il pensiero umano, esaltante nella verità soprannaturale di Gesù Cristo.

Il Natale va visto così, come manifestazione altissima, umanamente impensabile, della misericordia di Dio che trasforma il peccato in salvezza, la miseria umana in ricchezza divina.

Con una sottolineatura, che mi sembra doverosa: la storia di peccato da cui anche Gesù deriva, ha toccato primariamente la famiglia: Tamar col marito Giuda e i figli Fares e Zara, Racab con Salmon e il figlio Booz, Rut con Booz e il figlio Obed, la moglie di Uria (Bersabea) con Davide e il figlio Salomone. Quattro famiglie particolari e, in qualche modo, anche irregolari. Superate, redente e trasformate dalla quinta, quella di Maria e di Giuseppe, con Gesù, figlio di Dio, che ha amato con affetto filiale anche il padre “putativo”, sposo fedele di Maria Vergine.

Ecco il Natale vero, indicato dalla Parola di Dio e guidato dall’insegnamento di Papa Francesco: il Natale del Giubileo della misericordia, il Natale che segue di poche settimane il Sinodo sulla vocazione e la missione della famiglia. Due riferimenti imprescindibili per poterlo celebrare nella pienezza della comunione ecclesiale, in profonda sintonia con il vescovo di Roma che, attraverso il confronto tra i vescovi nella grande assise ecclesiale, ha indicato al mondo la necessità di guardare con occhi di misericordia alle difficoltà, alle fragilità, anche agli errori delle famiglie di oggi. Non per tutto giustificare, né per tutto condannare, ma anzitutto, sempre, per annunciare il Vangelo dell’amore, della fedeltà, del perdono, con lo sguardo rivolto alla sacra famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe.

Quante famiglie oggi soffrono le ferite frutto delle fragilità e dei peccati umani; quanti cristiani, nonostante la fede in Cristo nato per noi e per noi risorto, vivono situazioni di disagio, di rottura, d’incomunicabilità, di errore, indotti da una cultura che anziché amare la famiglia, la rende sempre meno amabile, sempre meno appetibile, sostituendovi altre forme di unione che nulla hanno a che vedere con la verità originaria del progetto di Dio.

Per tutti questi motivi, questo Natale diventa in pienezza il Natale della misericordia, il Natale della Famiglia.

Celebreremo il 25 dicembre la Nascita di Gesù e il 27 la festa della Santa Famiglia, nella quale Papa Francesco convoca a Roma le famiglie cristiane per celebrare il Giubileo della famiglia: due giorni di festa, una sola grande festività di amore e di misericordia.