Giubileo

Empori e poliambulatori tra le “opere di misericordia strutturali” chieste dal Papa nelle diocesi

Piccolo viaggio tra le “opere strutturali di misericordia” chieste da Papa Francesco come segno stabile e concreto dell’Anno straordinario della Misericordia. Le risposte delle diocesi di Chioggia, Perugia- Città della Pieve, Fossano, Assisi, Agrigento, San Benedetto-Ripatransone-Montalto

“Che bello sarebbe che come un ricordo, diciamo, un ‘monumento’ di quest’Anno della Misericordia, ci fosse in ogni diocesi un’opera strutturale di misericordia”. È l’appello rivolto dal Papa alle diocesi, durante la Veglia di preghiera in occasione del Giubileo della Divina Misericordia, il 2 aprile. Pronta la risposta delle Chiese locali: ecco alcune delle iniziative in atto, o progettate, nelle diocesi.

Sarà l’Emporio della Solidarietà il gesto di carità che la Diocesi di Chioggia porrà nel territorio della Chiesa locale come segno concreto del Giubileo della Misericordia. “Uno spazio dove ripensare al nostro rapporto con il cibo; un luogo di educazione all’alimentazione, anche nei confronti delle fasce più deboli della popolazione; uno strumento con il quale relazionarsi con il territorio e con i servizi alla persona”. È l’identikit che ne fornisce la Caritas diocesana, che attraverso questo segno stabile e concreto ha voluto “raccordare” in forme più strutturate le raccolte di viveri e la relativa distribuzione garantite in questi anni di crisi dalle parrocchie, articolando gli aiuti alle famiglie in difficoltà nelle diverse vicarie o zone pastorali della diocesi. In questi ultimi due anni – racconta il direttore, don Marino Callegari – la Caritas diocesana ha iniziato la raccolta e la redistribuzione diretta a mense e comunità delle eccedenze alimentari di diversi supermercati presenti nel territorio diocesano:

“Così borse-spesa, card, buoni acquisto, spese prepagate, liste della spesa predefinite e piccoli bonus da spendere sono diventate modalità plurali dell’aiuto e del ciclo alimentare”.

I Centri di Ascolto della Caritas, in collaborazione con i Servizi Sociali delle Municipalità, saranno i soggetti invianti alla struttura dell’Emporio che “diverrà un servizio pubblico, ma non aperto a tutto il pubblico, come un normale supermercato”, tiene a precisare il direttore della Caritas, informando che “la diocesi ha acquistato i locali di un supermercato in disuso e la Caritas diocesana con fondi propri e dell’otto per mille di Caritas Italiana li sta ristrutturando”. Tutto questo per diventare operativi già all’inizio dell’estate e per partire in forma più strutturata da settembre in poi, all’inizio del nuovo anno pastorale.

“Questo Emporio, come gli altri già operativi, sarà non solo un’opera della Chiesa per le persone in difficoltà, ma un’opera di tutti, perché tutti possano essere più attenti agli altri per costruire quella società solidale che è nel progetto di Dio in cui tutti si prendono cura degli altri”. Lo ha affermato il vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, monsignor Paolo Giulietti, in occasione dell’inaugurazione dell’Emporio “Betlemme” (Casa del Pane), nel complesso parrocchiale Sant’Orsola in Schiavo di Marsciano. L’Emporio “Betlemme” – il terzo “che la Caritas diocesana attiva in meno di due anni, dopo quelli del “Villaggio della Carità” a Perugia e della “Divina Misericordia” a San Sisto – rappresenta l’opera segno diocesana voluta dal cardinale Gualtiero Bassetti per il Giubileo. L’Emporio sarà operativo dal 4 maggio, grazie alla disponibilità di 40 volontari, e inizialmente sarà punto di riferimento per 80 famiglie in difficoltà, per complessive 260 persone, residenti nell’unità pastorale del Marscianese.

“Officina del possibile”, sottotitolo: “Storie di persone e cose in cerca di nuove strade”.

Si chiama così, ed il titolo ed il sottotitolo sono certamente evocativi, l’Emporio che nei giorni scorsi è stato aperto in diocesi di Fossano. Si tratta – spiega Carlo Barolo, vicedirettore del settimanale, “La fedeltà” – di una realtà ricca e articolata che raccoglie – in un grande spazio di oltre 500 metri – un negozio di abbigliamento e oggettistica di capi usati e rigenerati, un laboratorio artigianale di falegnameria che si occupa di riciclo e ripristino, un punto Caritas per la distribuzione delle borse alimentari e una libreria. E’ il frutto del lavoro congiunto di varie associazioni di volontariato e altre realtà locali, oltre appunto alla Caritas diocesana.

Erano in tanti, il 10 aprile, all’inaugurazione dell’Emporio solidale “7 ceste”, situato in via Gabriele d’Annunzio n. 8 a Santa Maria degli Angeli, nato dalla collaborazione tra il Comune di Assisi e la Caritas diocesana. L’Emporio, nato da un sogno del direttore della Caritas, suor Elisa Carta, è diventato l’opera-segno del Giubileo grazie anche all’ingente donazione di ventimila euro pervenuta dalla maratona di beneficenza “Con il cuore, nel nome di Francesco” presentata da Carlo Conti e organizzata dai frati di San Francesco. Il vescovo Domenico Sorrentino, nell’illustrare l’Emporio ha fatto riferimento a uno dei capitoli del “libro del Sinodo” che consegnerà il 14 maggio nella cattedrale di San Rufino. Precisamente a quello che riguarda la carità, intitolato “Ne ebbe compassione” e sottotitolato “Dall’elemosina, alla condivisione, alla carità politica”.

L’appello del Papa “non coglie impreparata” la diocesi di Agrigento. Ad assicurarlo è don Carmelo Petrone, direttore del settimanale, “L’Amico del popolo” : “Proprio nei mesi scorsi è stato avviato un discernimento, ormai quasi giunto a conclusione, per realizzare in città ‘un’opera segno’ al termine del Giubileo della Misericordia, come premura di una chiesa attenta ai bisogno degli ultimi e ai fragili della nostra società e che sarà per tanti volontari della diocesi una palestra di carità”. Ha già scaldato i motori ed è ai nastri di partenza, invece, il Poliambulatorio scelto come “opera-segno” del Giubileo della Misericordia in diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto. L’inaugurazione è avvenuta  il 15 aprile, con la partecipazione – tra gli altri – del vescovo, monsignor Carlo Bresciani.