Le scelte dei turisti
L’effetto dei drammatici episodi di terrorismo internazionale condizionano quest’anno le mete delle vacanze di più di un italiano su quattro (27%). È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè. Questa percentuale sale di più, arrivando al 41%, se consideriamo la fascia di età di giovani tra i 18 e i 24 anni, più orientati, solitamente, a spostarsi e andare all’estero durante le vacanze. Questa tendenza di prediligere l’Italia come meta di vacanze non è appannaggio solo dei nostri connazionali, con una crescita dell’1,8% dei turisti stranieri che vengono da noi: si tratta soprattutto di tedeschi, americani e francesi
Estate, tempo di vacanza e riposo, almeno per chi se lo può permettere. Nei giorni freddi e di pioggia chi non sogna una bella vacanza estiva? Eppure, l’effetto dei drammatici episodi di terrorismo internazionale condizionano quest’anno le mete delle vacanze di più di un italiano su quattro (27%). È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè. “Un italiano su quattro è stato condizionato nelle sue scelte per le vacanze dagli avvenimenti di quest’ultimo periodo – chiarisce Lorenzo Bazzana, responsabile economico della Coldiretti -. Questa percentuale sale di più, arrivando al 41%, se consideriamo la fascia di età di giovani tra i 18 e i 24 anni, più orientati, solitamente, a spostarsi e andare all’estero durante le vacanze. Sicuramente, dunque, una parte degli italiani è stata o sarà condizionata dalla paura di attentati”. “Che episodi di questo tipo influenzino le scelte è normale”, concorda Giovanni Bastianelli, direttore esecutivo dell’Enit (Agenzia nazionale del turismo). Anche da un’indagine del Centro studi del Touring Club italiano, svolta tra il 10 e il 17 giugno, sulle intenzioni di viaggio della community Touring, emerge che l’Italia sarà la destinazione preferita per le vacanze estive degli italiani; le regioni preferite sono Trentino-Alto Adige, Toscana, Sardegna e Puglia. Il mezzo più utilizzato per spostarsi verso le località di vacanza sarà l’auto, seguito dall’aereo e dalla nave.
Bene l’Italia. Sono oltre 15 milioni gli italiani in vacanza a luglio con un aumento del 25% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per effetto di una ripresa generale del turismo ma anche del clima favorevole. “Si accentua quest’anno la tendenza a concentrare le vacanze a luglio e soprattutto agosto dopo il tempo incerto di giugno che – sottolinea la Coldiretti – ha ritardato le partenze”. Ad incidere anche “la netta preferenza verso le mete nazionali con solo il 27% di quelli in vacanza estiva che infatti – precisa Bazzana – ha scelto di trascorrere qualche giorno in un paese europeo e il 9 % negli altri continenti, soprattutto negli Usa e in Asia. Dalla ricerca emerge che
il restante 64% avrebbe scelto di restare in Italia”.
Tra i nostri connazionali, la meta prediletta nel Bel Paese è “il mare che fa la parte del leone per 7 italiani su 10 seguito dalla montagna con il 24%, ma non mancano scelte alternative con il raddoppio delle presenze in campagna che è scelta dal 9% dei vacanzieri, dato addirittura raddoppiato rispetto all’anno scorso. Una tendenza che premia l’agriturismo perché garantisce un ottimo rapporto prezzo qualità, ma anche che garantisce luoghi considerati più tranquilli e, quindi, meno pericolosi”. Bazzana sottolinea anche come la ricerca di Coldiretti/Ixè è stata realizzata dopo la strage di Nizza, ma prima degli ultimi drammatici avvenimenti in Germania e in Francia: “Probabilmente, se fosse realizzata oggi, avremmo una percentuale ancora più elevata di italiani che sceglierebbero mete italiane ritenute più sicure. Infatti, il nostro Paese ad oggi sembra una meta più appetibile di altre, non essendo stato coinvolto per il momento in fatti rilevanti dal punto di vista della sicurezza”. Questa tendenza di prediligere l’Italia come meta di vacanze non è appannaggio solo dei nostri connazionali: “Nello stesso periodo dell’anno scorso, si osserva una crescita dell’1,8% dei turisti stranieri che vengono da noi – afferma Bazzana -: si tratta soprattutto di vacanzieri che vengono da Germania, Stati Uniti, Francia.
Dall’indagine emerge anche una tendenza a evitare i luoghi più affollati, a favore di quelli più tranquilli”.
Gli effetti della paura. “Dal punto di vista delle presenze – racconta Bastianelli – l’Italia sta andando bene sia per i turisti italiani sia per quelli stranieri. Dal monitoraggio che abbiamo fatto presso i principali tour operator dei mercati europei e oltreoceano emerge che la programmazione dei viaggi in Italia è stata superiore agli anni passati.
La paura del terrorismo induce le persone a restare all’interno del proprio Paese e ad affrontare viaggi meno impegnativi”.
O anche a spostarsi, come avviene per i turisti europei, evitando mete considerate oramai a rischio: “. Ci sono casi limite, come la Turchia, che è stata più volte da attentati terroristici e ora è stata segnata anche dal golpe e dal contro golpe. O l’Egitto e altri Paesi del Nord Africa che vengono esclusi a priori dalle mete turistiche”. Per l’Enit sono “buone le prospettive pure per i mercati più lontani: Usa, Argentina, Emirati Arabi, India, Corea del Sud e Australia”. In Italia, precisa Bastianelli, “soprattutto le destinazioni turistiche estive – chiaramente non tutte allo stesso modo – stanno andando abbastanza bene, sicuramente meglio dell’anno scorso”. In particolare, “sono prescelte le località balneari, specialmente del Mezzogiorno. Anche la montagna è una destinazione molto importante e c’è una riscoperta dei borghi, dei paesaggi rurali e della natura. Una vacanza tranquilla e l’enogastronomia sono molto ricercate dagli italiani, ma soprattutto dai turisti europei, in particolare del Nord. Europa”.
E le grandi città, Roma su tutte? “In estate nelle grandi città è bassa stagione – risponde il direttore esecutivo di Enit -. A Roma, c’è stata un po’ di fatica all’inizio dell’anno, all’inizio del Giubileo, poi si è ripresa abbastanza bene. Soprattutto il rilancio è stato molto forte a cavallo tra alta stagione e periodo estivo. A maggio e giugno gli alberghi erano pieni, probabilmente per una politica di anticipo dei prezzi bassi. Nonostante la pressione psicologica legata al Giubileo e alla paura del terrorismo, sulla quale i media hanno abbastanza insistito”.