La cronaca e la storia

Le lacrime di Michelle Obama e quelle di una donna anziana, sola, morta in una clinica

Ci sono lacrime e lacrime… Ma a fare la storia sono quelle di madri, donne, spose, che non occupano e non trovano spazio nelle pagine della cronaca; sono lacrime versate tante volte nel silenzio, nel chiuso di una stanza, che esprimono dolore, impotenza, solitudine, abbandono e preghiera urlata a Dio, così come dice spesso papa Francesco

L’ultimo discorso di commiato dalla Casa Bianca di Michelle Obama, accompagnato da lacrime di commozione, ha fatto “naturalmente” il giro del mondo e occupato gli spazi della cronaca dei grandi media. Sono state sicuramente lacrime reali per una scelta di vita e un impegno che ha caratterizzato gli anni della presenza discreta accanto al presidente Barack Obama, l’uomo più potente del mondo, il presidente degli Stati uniti d’America.

Non vogliamo assolutamente giudicare il commiato della first lady, cadremmo nella tentazione del gossip o della critica facilona. Non possiamo mai sapere ciò che passa nel cuore dell’uomo, di una persona. Ma certo sono le lacrime di una donna che lascia la casa bianca, lascia un luogo e un pezzo di potere e notorietà.

L’occasione delle esequie di una donna anziana, sola, ricoverata in una clinica per malati mentali da oltre trent’anni mi ha fatto venire in mente, invece, le tante lacrime di madri, di donne, di spose, che non occupano e non trovano spazio nelle pagine della cronaca; sono lacrime versate tante volte nel silenzio, nel chiuso di una stanza, che esprimono dolore, impotenza, solitudine, abbandono e preghiera urlata a Dio, così come dice spesso papa Francesco.

Queste però non interessano i rotocalchi o i talk show pomeridiani, sono queste lacrime che fanno la storia, che fecondano la storia silenziosamente, così come la pioggia leggera, la terra e i cuori degli uomini.

Sono le lacrime che salvano le famiglie, trasformano vite, compiono miracoli in tanti cuori induriti. Sono le lacrime che commuovono Dio, che lui stesso raccoglie nel suo otre e la consolazione è che nessuna di essa andrà mai perduta.

Ci sono lacrime che aprono i Tg e ci sono lacrime che invece aprono il Cielo.

(*) direttore “Parola di Vita” (Cosenza-Bisignano)