Scheda
Istituita 25 anni fa da Giovanni Paolo II con sei obiettivi, la Giornata mondiale del malato torna per la terza volta a Lourdes. Da Papa Francesco l’auspicio di un nuovo slancio nella “diffusione di una cultura rispettosa della vita, della salute e dell’ambiente” e di un “rinnovato impulso a lottare per il rispetto dell’integralità e della dignità delle persone”
Con una lettera al cardinale Fiorenzo Angelini, allora presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per gli operatori sanitari, il 13 maggio 1992 Giovanni Paolo II istitutiva la Giornata mondiale del malato da celebrarsi ogni anno l’11 febbraio – memoria liturgica della Beata Maria Vergine di Lourdes – e giunta quest’anno alla XXV edizione. Obiettivi della Giornata, scriveva Wojtyla, “sensibilizzare il popolo di Dio e, di conseguenza, le molteplici istituzioni sanitarie cattoliche e la stessa società civile, alla necessità di assicurare la migliore assistenza agli infermi; aiutare chi è ammalato a valorizzare, sul piano umano e soprattutto su quello soprannaturale, la sofferenza; coinvolgere in maniera particolare le diocesi, le comunità cristiane, le famiglie religiose nella pastorale sanitaria; favorire l’impegno sempre più prezioso del volontariato; richiamare l’importanza della formazione spirituale e morale degli operatori sanitari” e “far meglio comprendere l’importanza dell’assistenza religiosa agli infermi”. Sempre l’11 febbraio Giovanni Paolo II, con grande sensibilità verso il mondo della sofferenza e dei malati, aveva pubblicato la lettera apostolica Salvifici doloris (1984) e istituito il Pontificio Consiglio della pastorale per gli operatori sanitari (1985), confluito dallo scorso 1° gennaio nel nuovo Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale istituito da Papa Francesco.
Come la prima edizione del 1993 e la XII del 2004, anche la XXV Giornata si svolgerà in edizione solenne a Lourdes sul tema “Stupore per quanto Dio compie: ‘Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente…'”. Nel suo Messaggio, Papa Francesco ricorda che “ogni malato è e rimane sempre un essere umano, e come tale va trattato”, e auspica che la ricorrenza sia occasione per un nuovo slancio nella “diffusione di una cultura rispettosa della vita, della salute e dell’ambiente”, e di “rinnovato impulso a lottare per il rispetto dell’integralità e della dignità delle persone, anche attraverso un corretto approccio alle questioni bioetiche, alla tutela dei più deboli e alla cura dell’ambiente”.
Per l’occasione, si terrà dal 10 al 13 febbraio nella cittadina mariana il Colloquio internazionale “Il Magnificat, cantico della speranza” al quale parteciperanno tra gli altri il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato e legato del Papa per la celebrazione della Giornata; il cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale; don Carmine Arice, direttore Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei.
In tutto il mondo. Oltre a Lourdes, sede delle Giornate sono state negli anni Czestochowa (Polonia), Yamoussoukro (Costa d’Avorio), Città del Messico, Fatima (Portogallo), Loreto, Beirut (Libano); Roma, Sidney (Australia), Vailankanny (India), Washington. Yaoundé (Camerun), Adelaide (Australia), Seul (Corea del Sud), Altötting (Baviera). L’edizione 2016 si è svolta a Nazareth.