L'appello

Aiutiamo i nostri ragazzi

Viviamo in un mondo di genitori sempre più “assenti”, presi solo dai loro interessi, papà e mamme che si disinteressano di figli che crescono tra telefonini, un utilizzo distorto dei social ed esempi negativi. Aiutiamo i nostri ragazzi

È la cronaca degli ultimi giorni. Lunedì 6 marzo: arrestati 4 minorenni (due 14enni, un 16enne e un 17enne) accusati di aver rubato un’auto a Pavia e di aver tentato di mettere a segno un furto a Belgioioso. Sabato 11 marzo: arrestato un 17enne di Inverno, responsabile di una tentata rapina ai danni di una dottoressa di Gropello Cairoli. Domenica 12 marzo: un gruppo di giovani ubriachi (tra cui alcuni minorenni), devasta di notte il treno regionale Voghera-Milano e aziona il freno di emergenza vicino a Borgarello. Martedì 14 marzo: sgominata dai carabinieri a Vigevano la baby gang delle stazioni ferroviarie, bulli 15enni picchiavano e violentavano loro coetanei, 4 arresti e 6 denunce.

Uno scenario da brividi. Perché un giovane arriva a compiere atti di tale gravità? Prima di tutto per l’assenza di una famiglia che lo segua, che gli voglia bene, che lo sappia rimproverare quando serve. Viviamo in un mondo di genitori sempre più “assenti”, presi solo dai loro interessi, papà e mamme che si disinteressano di figli che crescono tra telefonini, un utilizzo distorto dei social ed esempi negativi. Aiutiamo i nostri ragazzi. Anche la Chiesa, intesa come comunità di religiosi e laici, può fare tanto per non lasciarli soli, coinvolgendo famiglie oggi troppo isolate.

(*) direttore “Il Ticino” (Pavia)