Visita pastorale

Papa a Genova. Viene a confermarci nella fede

Settantamila persone si sono iscritte alla celebrazione conclusiva della visita nell’area Fiera di Genova e molte altre lo aspetteranno lungo le strade che percorrerà. Papa Francesco incontrerà inoltre 3.500 lavoratori allo stabilimento Ilva; 1.900 tra sacerdoti diocesani, religiosi e religiose in cattedrale; 2.700 giovani al Santuario Nostra Signora della Guardia; pranzerà con 130 tra immigrati, senza dimora e detenuti; sarà accanto a diverse famiglie di bambini ricoverati all’ospedale Gaslini

Sabato 27 maggio 2017: un’altra data storica per la nostra Chiesa! Dopo le visite di Giovanni Paolo II nel 1985 e nel 1990 e di Benedetto XVI nel 2008, ecco Francesco. “Il Papa – ha scritto il cardinale arcivescovo Angelo Bagnasco in una lettera indirizzata alla diocesi – viene per incontrare Genova, cioè tutti noi. Il dono è grande: vogliamo che senta il calore del nostro abbraccio di popolo, che veda la nostra gioia di incontrarlo, di ascoltare le sue parole, di pregare insieme a lui per noi, la Chiesa, il lavoro, la famiglia, il mondo. Ognuno desideri di poter dire: io c’ero!”.

Sarà davvero un grande abbraccio!

70.000 persone si sono iscritte alla celebrazione conclusiva della visita nell’area Fiera di Genova e molte altre lo aspetteranno lungo le strade che percorrerà quel giorno.
Papa Francesco incontrerà inoltre 3.500 lavoratori allo stabilimento Ilva; 1.900 tra sacerdoti diocesani, religiosi e religiose in cattedrale; 2.700 giovani al Santuario Nostra Signora della Guardia; pranzerà con 130 tra immigrati, senza dimora e detenuti; sarà accanto a diverse famiglie di bambini ricoverati all’ospedale Gaslini.
Riceverà l’abbraccio dei vescovi liguri, i quali accompagneranno dalle loro diocesi tanti sacerdoti, persone consacrate e migliaia di laici provenienti da tutta la regione.

Impegnativa e complessa è stata l’organizzazione perché questo abbraccio si realizzi nel migliore dei modi. Migliaia di persone, sotto la regia del Comitato presieduto da mons. Marco Doldi, vicario generale, si sono adoperate per l’accoglienza del Papa. Un compito facilitato dalla disponibilità puntuale e generosa degli enti civili con i quali il Comitato ha lavorato con pronta sinergia, così come è avvenuto con le competenti istituzioni vaticane a servizio dei viaggi papali.
L’abbraccio che riceverà Francesco non nasce soltanto dall’ammirazione verso la più importante guida morale del mondo. Soprattutto per i credenti, ma non solo, quell’abbraccio, infatti, sarà il frutto di un’intensa preparazione spirituale e culturale all’evento; la preghiera e la catechesi sulla figura del Pontefice hanno contribuito a cogliere il senso vero della sua presenza tra noi, così sintetizzato dall’arcivescovo: “Il Successore di San Pietro, Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa Universale, viene per conoscerci da vicino, per confermarci nella fede e incoraggiarci nella carità. Viene per sostenere l’impegno missionario di portare la gioia del Vangelo in qualunque ambiente di vita”.

Quale Chiesa troverà Papa Francesco?

Il card. Bagnasco nei dieci anni di presidenza Cei, che si sono conclusi in questi giorni, ha avuto modo di far conoscere al Papa la nostra Chiesa.
“A Genova – ha detto nella recente conferenza stampa per la presentazione ufficiale della visita – il Santo Padre troverà una Chiesa umile e laboriosa come è il carattere dei genovesi, ossia riservato, a volte fin troppo, ma che opera generosamente e in spirito di comunione. Spesso siamo individualisti, ma nonostante i nostri limiti e i nostri difetti cerchiamo di camminare sempre più insieme”.

Papa Francesco potrà incontrare una Chiesa che, unitamente alle altre Chiese liguri, ama il Papa e fa dell’obbedienza il proprio vanto.

L’Annuario diocesano, che è stato aggiornato in vista del 27 maggio, presenta a lui e alla città una Chiesa più avanti negli anni per quanto riguarda il clero e le persone consacrate, ma che conserva l’entusiasmo e la giovinezza dello spirito; accanto a loro continua la missione del laicato con un ruolo crescente nei diversi ambiti di partecipazione e responsabilità.
Troverà le parrocchie, i vicariati e il variegato mondo delle aggregazioni laicali che si confrontano quotidianamente con una società che cambia e alla quale continuano ad annunciare e testimoniare il Vangelo.
Potrà vedere, come da antichissima tradizione, una Chiesa che non viene meno alla sua missione di interprete dell’amore del Signore nei confronti degli ammalati e dei bisognosi, vigilante nel cogliere le nuove povertà.

Specie nell’incontro con gli operai all’Ilva potrà cogliere la storica vicinanza della diocesi genovese al mondo del lavoro.

Incontrerà una comunità diocesana che nei confronti delle istituzioni civili sa rapportarsi in spirito di dialogo e che sa collaborare concretamente specie nel campo sociale.
Il Santo Padre incontrerà poi tantissime persone, credenti e no, che cercheranno anche soltanto di vederlo passare per le nostre strade, così come aveva cercato di fare quel tale Zaccheo, il quale, come narra il Vangelo di Luca, per le vie di Gerico cercava di vedere Gesù e dal quale ha ricevuto queste parole: “Oggi devo fermarmi a casa tua”.

Anche a Genova c’è tanta gente che cerca e vuole vedere Gesù. Tante persone la cui vita è come una “canna sbattuta dal vento” o come un “lumicino fumigante” di cui parla la Sacra Scrittura. Sabato 27 maggio: ecco l’occasione per vedere Gesù! Che irrobustirà la “canna sbattuta dal vento” e alimenterà il “lumicino fumigante” della fede di quanti hanno bisogno di sentirsi abbracciare da lui.

(*) direttore “Il Cittadino” (Genova)