Solidarietà

Buone vacanze con …il fratello che ci sta accanto

Proviamo per un momento a spegnere il televisore, a chiudere internet, spegnere il cellulare, chiudere gli occhi e verificare per pochi momenti quello che siamo e dove pensiamo di andare. Con calma e decisione. Al momento di riaprire gli occhi forse prenderemo coscienza della necessità di cambiare rotta, di essere presenti, di socializzare, di condividere, di partecipare… di ridare al fratello che ci sta accanto la possibilità di riconquistare la sua dignità

Anche quest’anno il periodo delle vacanze è giunto. Annunciato con largo anticipo da un clima decisamente caldo, fuori dalla norma. Tutti i ragazzi e i giovani sono liberi da impegni scolastici, a partire dalla scuola dell’infanzia fino all’università. Arriva il tempo di riposo, di sosta, di relax per riprendere le energie. Tempo anche di sosta dall’abituale corsa, tempo di riflessione. Anche L’Araldo fa la sua abituale sosta. Con questo numero, infatti, le pubblicazioni sono sospese e riprenderanno con il numero che vedrà la luce domenica 10 settembre. Abbiamo evidenziato come il periodo di pausa dal lavoro non può e non deve essere soltanto evasione libera e piena. Quando ci si ferma occorre anche porre solide basi per poter poi riprendere. La riflessione, pertanto, è d’obbligo.

La realtà che viviamo si fa sempre più complessa: siamo in un mare le cui onde a volte improvvisamente si gonfiano e trascinano il tutto in posti impensati. Molto difficile a volte tenere fermo il timone per non perdere la rotta. Sono tante e troppe le sirene del nostro mondo affaristico e politico che sempre più spesso ci attirano verso lidi sterili, disumanizzanti. Tutti parlano sempre più spesso di bene comune, ma la realtà del quotidiano ci conduce a letture ben diverse. La tecnologia con i grandi comunicatori, la rete internet e i social in genere ci immergono in un oceano all’interno del quale il discernimento si fa sempre più difficile. Se non si trova la forza di reagire, la persona con la sua dignità rischia di affogare. Sempre più, infatti, aumenta la forza di chi spregiudicatamente resta a galla con un numero sempre maggiore di quelli che la forza non hanno più e rischiano di affogare. Papa Francesco in tutte le lingue ed in ogni occasione denuncia le nuove povertà che affliggono l’umanità di oggi. Povertà spirituali, materiali, economiche, culturali… una informazione piatta che rende muta ogni voce, una forza economica non sempre visibile che impoverisce sempre più la quasi totalità del contesto sociale.

Abbiamo augurato a tutti buone vacanze, ma sappiamo benissimo che sono tanti che non fanno le meritate vacanze perché non possono permetterselo. E tutto ciò certamente rende meno umana la persona. A voce alta ha ribadito il nostro Papa che non occorre più reddito: occorre più lavoro. Con il lavoro onesto l’uomo riacquista la sua dignità di persona. Proviamo per un momento a spegnere il televisore, a chiudere internet, spegnere il cellulare, chiudere gli occhi e verificare per pochi momenti quello che siamo e dove pensiamo di andare. Con calma e decisione. Al momento di riaprire gli occhi forse prenderemo coscienza della necessità di cambiare rotta, di essere presenti, di socializzare, di condividere, di partecipare… di ridare al fratello che ci sta accanto la possibilità di riconquistare la sua dignità.

(*) direttore L’Araldo Abruzzese (Teramo-Atri)