Estate
Un percorso davvero suggestivo per l’estate: “Chiese aperte”, una quarantina nel Monregalese. Si tratta della possibilità di visitare – grazie ai “Volontari per l’arte” – chiese, confraternite e cappelle che sono autentici gioielli, testimonianze di un passato che ha molto da dire, in chiave di arte, di convinzioni, di comunicazione religiosa (ascoltando gli… affreschi che parlano ancora), assaporando un mondo di fede per nulla tramontato o banale, anzi. In tempi secolarizzati, non è inutile risalire a queste radici preziose nel passato remoto, quando credenti robusti sapevano esprimersi con capolavori d’arte. Mentre oggi, su questo versante si è piuttosto inariditi
L’estate – è ovvio – cambia un po’ la vita usuale. In specie per chi può prendersi le ferie (magari non più come una volta), per chi riesce a staccare la spina, per chi si ritaglia una sosta dopo tanto stress. E una pausa ci sta tutta. Senza scordarsi di chi vacanze non fa, di chi è malato, anziano, in difficoltà economiche, in servizio perché altri possano riposare… Ed allora proviamo a ragionare su momenti estivi che dovrebbero essere gratificanti, stando coi piedi per terra. Tralasciamo il ventaglio di possibilità che – portafoglio permettendo – si disegnano nel mare magnum delle proposte esotiche, dei viaggi (anche last minute), delle location, dei lidi… assortiti, per respirare la frizzante aria di giorni mitici, lontano da tutto.
Ci mettiamo invece dalla parte di chi non può spostarsi più di tanto, per una opportunità alla portata, magari sorprendente ed intrigante, a conti fatti. E non si tratta della incredibile infilzata di appuntamenti festaioli, folkloristici, danzanti, musicali, gastronomici (soprattutto) di cui la nostra terra è ricchissima (fin troppo) in quantità…
Invece riguarda un percorso davvero suggestivo, toccando quelle che l’iniziativa nostrana chiama “Chiese aperte”, una quarantina nel Monregalese. Cioè la visita – grazie ai “Volontari per l’arte” – appunto di chiese, confraternite e cappelle che sono autentici gioielli, testimonianze di un passato che ha molto da dire, in chiave di arte, di convinzioni, di comunicazione religiosa (ascoltando gli… affreschi che parlano ancora), assaporando un mondo di fede per nulla tramontato o banale, anzi. In tempi secolarizzati, non è inutile risalire a queste radici preziose nel passato remoto, quando credenti robusti sapevano esprimersi con capolavori d’arte. Mentre oggi, su questo versante si è piuttosto inariditi.
(*) direttore “L’Unione Monregalese” (Mondovì)