Film per l'estate /3

Stagione cinematografica 2016/17: racconti di fede e speranza

Quattro film dalla stagione 2016-17 dedicati a storie di testimonianza e misericordia. Da recuperare in Dvd secondo la Commissione valutazione film Cei

Prosegue la riflessione della Commissione nazionale valutazione film Cei con il Sir dedicata ai titoli più interessanti della stagione cinema 2016-2017. Questo nuovo approfondimento è incentrato sul tema della testimonianza e della misericordia, attraverso quattro film disponibili ora in Dvd o nelle sale estive.

“Vedete, sono uno di voi”

Ermanno Olmi ha firmato opere come “L’albero degli zoccoli” (1978), “La leggenda del santo bevitore” (1988) e “Il villaggio di cartone” (2011). Nel febbraio 2017 il regista bergamasco ha presentato al Duomo di Milano e in Filmoteca Vaticana il suo film dedicato alla memoria del card. Carlo Maria Martini, “Vedete, sono uno di voi”. “Per papà – ha sottolineato la figlia Elisabetta – il documentario è un po’ come un testamento artistico”. Sceneggiato insieme a Marco Garzonio, il film di Olmi ripercorre le tappe della vita del gesuita piemontese, dalla sua infanzia sino alla guida della Chiesa di Milano. In mezzo, pagine di storia italiana, ricostruite grazie all’archivio dell’Istituto Luce-Cinecittà e ad altri fondi di documentazione. Il film si snoda tra ricordo pubblico e memoria privata, il Martini raccontato in prima persona da Ermanno Olmi. Non a caso il regista offre la sua voce per impersonare il cardinale. Opera bella, forte, provocatoria, da valorizzare in ambito educativo. Dal punto di vista pastorale è senza dubbio raccomandabile, realistico e adatto per dibattiti.

“Il sogno di Francesco”

Coproduzione tra Italia, Francia e Belgio, “Il sogno di Francesco” (“L’ami. François d’Assise et ses frères”) di Renaud Fély e Arnaud Louvet, con Elio Germano, è il racconto della vita del Santo di Assisi all’inizio del 1200. Il film, in particolare, si concentra sul rapporto di amicizia-scontro con il confratello Elia da Cortona (Jérémie Renier). L’approccio scelto dagli autori tende a evidenziare principalmente il carisma spirituale di Francesco, in contrapposizione alla comunità che lo circonda, resa dal conflitto con Elia. Lontano da facili stereotipi, da una formula agiografica già vista – tanti i film e le fiction dedicate al Santo -, il film trova il punto di forza nell’interpretazione di Germano; si riscontrano anche debolezze e ingenuità narrative. Nell’insieme, dal punto di vista pastorale, “Il sogno di Francesco” è consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

“Silence”

Era dal 1988 che Martin Scorsese pensava di portare sullo schermo “Silence”, il romanzo dello scrittore giapponese Shūsaku Endō, dedicato ai cristiani vittime di torture nel Giappone del ‘600. Il regista ricostruisce la vicenda attraverso la storia di due padri gesuiti europei, Sebastian Rodrigues (Andrew Garfield) e Francisco Garupe (Adam Driver), che giungono di nascosto in Giappone nel 1643, per trovare notizie su un loro confratello e per proseguire nell’annuncio del Vangelo. I due si esporranno al rischio di testimoniare la fede in un contesto ostile – l’epoca Edo -, andando incontro a torture di ogni sorta. “Silence” è una storia spinosa e sofferta, il racconto di testimoni di fede uccisi per non rinunciare a Cristo, ma anche il racconto di sacerdoti “caduti”, che hanno abbandonato la fede, incapaci di sopportare il peso della barbarie. Scorsese è attento a entrare nelle pieghe del tema, focalizzando l’attenzione sugli accadimenti, ma soprattutto sulla dimensione interiore del protagonista, padre Sebastian, sul dramma che divampa nel cuore del gesuita. “Silence” si muove dunque tra racconto storico e prospettive di misericordia. Il film è da valutare come complesso, problematico e da affidare a dibattiti.

“Piena di grazia”

“Piena di grazia” (“Full of Grace”) di Andrew Hyatt è un film del 2015, uscito nelle nostre sale a ridosso della Pasqua 2017. L’opera affronta gli ultimi anni della vita di Maria (Bahia Haifi), dopo la morte di Gesù, il suo impegno con gli apostoli, il suo invito a respingere le eresie avanzanti e a tornare alla semplice Parola evangelica. È dunque un racconto diretto, teso a mostrare un ritratto cinematografico abbastanza inedito della figura di Maria. “Credo fermamente – ha dichiarato il regista – che ‘Full of Grace’ sia un film diverso. È più come guardare una preghiera, e meno come guardare un film”. Influenzato da un approccio storico-culturale di chiara matrice statunitense, il film si rivela un’opera interessante e valida, adatta per riflessioni e dibattiti. Lo stile narrativo appare quindi semplice, mancando un po’ di originalità. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e problematico.

“Arrival”

In Concorso alla 73ª Mostra del Cinema di Venezia, “Arrival” di Denis Villeneuve è una feconda riflessione sull’incontro e la capacità di dialogo con l’altro, rivestito da una cornice tra thriller e fantascienza. Prendendo le mosse da “Storia della tua vita” di Ted Chiang, il film presenta un clima apocalittico dove la Terra è minacciata da una misteriosa presenza aliena, che si manifesta con degli enormi monoliti neri. Attraverso l’esperta Louise Banks (la brava Amy Adams), emerge invece un quadro differente. Tenendosi lontano da una soluzione narrativa banale o prevedibile, il regista canadese offre una suggestione sull’importanza del dialogo tra gli individui. Sottolinea l’urgenza di mettersi in gioco a favore della pace e della speranza. “Arrival”, inoltre, evidenzia il tema della tutela della vita. Dal punto di vista pastorale, il film è consigliabile-problematico e adatto per dibattiti.

(*) Commissione nazionale valutazione film Cei