Società
Non possiamo tollerare che ci sia stato qualcuno che si sia appropriato di soldi pubblici, mentre in diverse scuole cittadine gli studenti stavano al freddo per il malfunzionamento di caldaie vecchie o non revisionate
Gli ultimi sviluppi dell’indagine su Asm Pavia aprono scenari allarmanti sulla gestione della municipalizzata pavese. Tra le ipotesi di reato contestate agli ex amministratori e dirigenti finiti sotto la lente della Procura di Pavia, figurano accuse pesanti. Negli avvisi di garanzia inviati agli indagati, si parla di peculato, turbata libertà degli incanti, atti contrari ai doveri di ufficio, truffa aggravata, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e anche di tentata concussione. Come è giusto fare davanti ad ogni inchiesta, è bene attendere il completamento dell’iter giudiziario prima di esprimere giudizi definitivi. Ma già da adesso qualche considerazione merita di essere fatta, anche perché alcuni dati appaiono incontestabili. Ci riferiamo, ad esempio, al milione e 800mila euro spariti dalle casse di Asm.
È sconfortante anche pensare che gli illeciti interessi privati siano avvenuti in attività che toccano da vicino la vita delle famiglie pavesi, come la gestione del riscaldamento in edifici pubblici e la raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Non possiamo tollerare che ci sia stato qualcuno che si sia appropriato di soldi pubblici, mentre in diverse scuole cittadine gli studenti stavano al freddo per il malfunzionamento di caldaie vecchie o non revisionate. E fa ulteriormente crescere l’indignazione vedere in che stato è ridotta la città, con un degrado crescente e ormai non più tollerabile. Di fronte a certe notizie l’unico commento possibile è che Pavia ha un’immagine da ripulire, dentro e fuori dai palazzi della pubblica amministrazione.
(*) direttore “Il Ticino” (Pavia)