Nuove emergenze
Il 14 settembre 2016 è entrata in vigore la legge n.166/16, o “legge Gadda”, contro gli sprechi alimentari e farmaceutici. Domenica 19 novembre si è tenuta la prima Giornata mondiale dei poveri. Oggi, 25 novembre, si svolge in tutta Italia la 21ª Giornata nazionale della colletta alimentare. A poco più di un anno dalla legge vediamo che cosa è cambiato nel nostro Paese
“Occorre adottare stili di vita diversi: occorre reagire alla cultura dello scarto e dello spreco facendo propria la cultura dell’incontro, dell’andare verso coloro che hanno bisogno”. Lo ha affermato domenica 19 novembre, prima Giornata mondiale dei poveri, il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, durante la celebrazione eucaristica in una comunità di periferia. Inaugurando il centro parrocchiale per anziani “Madre Teresa di Calcutta” a San Biagio della Valle, nel comune di Marsciano, Bassetti ha richiamato l’invito di Papa Francesco, in occasione della Giornata dei poveri, a superare una carità episodica, non coinvolgente, in favore di un impegno fattivo e costante. E del Pontefice è ancora viva l’eco delle parole pronunciate il 5 giugno 2013:
“Il cibo che si butta via è come se venisse rubato dalla mensa di chi è povero, di chi ha fame!”,
eppure in Italia perdura uno strano paradosso: la povertà avanza inesorabilmente ma, secondo la Fondazione Banco alimentare onlus,
sono 5,6 milioni le tonnellate di cibo prodotte in eccedenza ogni anno (intese come cibo che viene realizzato, trasformato, distribuito o preparato per il servizio ma che per varie ragioni non viene venduto o consumato, e potrebbe essere recuperato) dai campi al consumatore finale.
Di queste il 57% sono nella filiera degli attori economici da cui Banco recupera, il 43% dai consumatori. Di queste eccedenze la gran parte viene sprecata, 5,1 milioni di tonnellate di cibo (ciò che poteva essere recuperato ma che in realtà viene buttato).
“Il costo dello spreco alimentare – spiega l’associazione – non è solo sociale ma anche economico ed ambientale. Insieme al prodotto alimentare vengono sprecate le risorse utilizzate per produrlo, nel complesso in Italia sono così persi 12,6 miliardi di euro all’anno ed emesse 13 milioni di tonnellate di CO2 equivalente.
Il 14 settembre 2016 è entrata in vigore la legge n.166/16 o “legge Gadda” contro gli sprechi alimentari e farmaceutici che, spiega Marco Lucchini, segretario generale della Fondazione, “riorganizza il quadro normativo di riferimento che regola le donazioni degli alimenti invenduti con misure di semplificazione, armonizzazione e incentivazione, ma soprattutto stabilisce la priorità del recupero di cibo da donare alle persone più povere del nostro Paese”. A poco più di un anno e all’indomani della Giornata mondiale dei poveri, Lucchini informa che
“grazie anche all’entrata in vigore della legge abbiamo avuto un aumento del 20% del recupero di eccedenze dalla distribuzione grazie ad un aumento dei volumi delle donazioni e una crescita dei punti vendita della Grande distribuzione organizzata (Gdo).
Prima della legge, nel periodo ottobre 2015 – giugno 2016, il Banco alimentare informa di avere recuperato dalla Gdo oltre tre tonnellate e mezzo di cibo (3.500.545 Kg). Nei mesi successivi all’entrata in vigore del provvedimento (ottobre 2016 – giugno 2017) sono stati recuperati dalla Gdo oltre quattro tonnellate (4.149.860 Kg).
Come prima attuazione della legge, il Banco alimentare ha stipulato un accordo con Costa crociere per il ritiro di cibo dalle cucine della grande nave Diadema, al momento dell’attracco a Savona. Per 18 sabati dal 20 luglio ad oggi, si sono recuperati circa 80kg a volta di cibo di grande qualità e pregio (carni, importanti primi piatti, verdure, dessert), consegnati alla Fondazione “L’Ancora” di Varazze, più di 1.500 kg totali. Il 1° dicembre partirà il recupero dal porto di Civitavecchia, successivamente da Palermo e Venezia. Oltre ad accordi specifici con altri enti, si assiste ad un cambio di mentalità anche nell’organizzazione di grandi eventi. Complessivamente, nel 2016 il Banco alimentare ha distribuito 66.478 tonnellate di alimenti a 8.035 strutture caritative che aiutano 1.585.373 persone.
Positivo il bilancio del presidente Andrea Giussani:
“La Rete Banco alimentare, dopo la legge 166, ha beneficiato soprattutto di un progressivo cambio di cultura degli operatori della filiera, concretamente testimoniato nell’aumento di punti di vendita disponibili e per quantità di alimenti recuperati, cresciuti in tutta Italia”.
“Dalle richieste e dai numerosissimi nuovi contatti aperti – prosegue Giussani – si vede che una forte crescita delle donazioni poggia sull’incremento dei Comuni – oggi limitati e prevalentemente piccoli – che applichino riduzioni sulle tasse dei rifiuti. Il Banco alimentare si impegna ad aprire fronti nuovi di recupero, soprattutto di alimenti freschi pronto a sperimentare partnership industriali per la trasformazione delle eccedenze agricole”.