Avvento
Bisognerebbe riuscire a fermarsi, per guardarsi attorno e guardare noi stessi. Prendersi il tempo per viverlo meglio. Fermarsi per andare avanti. Anche in questo tempo di Avvento. Per evitare di correre ad occhi chiusi senza vedere in quale direzione stiamo andando.
Il rapporto con il tempo non è mai facile. Quello che passa troppo velocemente senza che si abbia il tempo, appunto, di riempirlo di vita e allora si preferisce riempire di cose. Ma anche con il tempo che sembra non passare mai quando si è in ansia per una notizia che deve arrivare. Il rapporto con il nostro tempo, che è il tempo che ci è dato e che vorremmo vivere al meglio, e perfino il tempo degli altri che a volte vorremmo un po’ per noi (riesci a trovare un po’ di tempo per me?).
Siamo nel periodo dell’anno in cui si cambia l’agenda. Per chi si è convertito al digitale ormai il passaggio è quasi impercettibile. Si guarda sullo smartphone o sul tablet e senza grossi problemi si appunta una data del nuovo anno per un appuntamento, una ricorrenza, un impegno. Per chi invece è affezionato all’agenda cartacea, il passaggio è più tangibile. C’è da chiudere un libro ed aprirne un altro. O peggio, per qualche settimana far convivere la vecchia e la nuova per segnarsi gli appuntamenti già fissati per il nuovo anno.
Per tutti, nativi digitali o cartacei, in questo periodo più che in altri si fanno i conti con le agende piene. Di cose da fare, di questioni da risolvere e di incombenze, oppure di lieti appuntamenti, che rischiano di passare in secondo piano, sommersi dal tutto. Bisognerebbe riuscire a fermarsi, per guardarsi attorno e guardare noi stessi. Prendersi il tempo per viverlo meglio. Fermarsi per andare avanti. Anche in questo tempo di Avvento. Per evitare di correre ad occhi chiusi senza vedere in quale direzione stiamo andando.
(*) direttore “La Fedeltà” (Fossano)