Festa di san Francesco di Sales
Nel giorno in cui si celebra la memoria liturgica del protettore (24 gennaio), raccontiamo l’impegno del Settore per la catechesi delle persone disabili all’interno dell’Ufficio catechistico nazionale e le iniziative delle Chiese locali, come quelle di Rossano-Cariati, dove ogni mese c’è una Messa in Lis via web, e di Trapani, con il corso di linguaggio dei segni per sacerdoti
È conosciuto soprattutto come patrono dei giornalisti, ma è anche il protettore dei sordi: stiamo parlando di san Francesco di Sales, di cui si ricorda la memoria liturgica il 24 gennaio. “San Francesco di Sales accolse in casa un sordo, Martino, e riconobbe la possibilità di educarlo. Oggi questo fatto è logico, ma nel tempo storico in cui san Francesco di Sales è nato non era per niente scontato. Per questo, è riconosciuto come il protettore dei sordi. Tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600 san Francesco di Sales, infatti, riconoscendone l’educabilità, riuscì a vincere il pregiudizio che le persone sorde non potevano accogliere la fede e a ridare loro dignità”, spiega suor Veronica Amata Donatello, responsabile del Settore per la catechesi delle persone disabili all’interno dell’Ufficio catechistico nazionale (Ucn) della Cei.
Non solo fruitori. “Negli anni – spiega suor Donatello – è cresciuto il numero delle diocesi che hanno organizzato delle attività dove le persone sorde sono coinvolte. Anche l’Ucn da anni collabora direttamente con un gruppo di persone sorde cattoliche per la diffusione e la creazione di strumenti in Lis (Lingua dei segni italiana), con i sottotitoli per accompagnare le persone sorde segnanti e oraliste; l’anno scorso in collaborazione con la diocesi di Milano e il Pio istituto per sordi si è pubblicato il libro ‘Le mie preghiere in Lis’. In varie diocesi sono nati percorsi pastorali di accompagnamento delle coppie di fidanzati, per i sacramenti di Iniziazione cristiana, di cammino per la nullità matrimoniale”. Non solo: “Nel 2009 Papa Benedetto ha detto ai sordi: ‘Non siete solo fruitori del Vangelo, ma siete con noi evangelizzatori’.
Da allora i sordi hanno iniziato a essere catechisti dentro le comunità cristiane, come tutti gli altri credenti”, sottolinea la religiosa.
Inoltre, “l’Ucn ha realizzato e sostenuto le diocesi nella realizzazione dei testi di catechesi non per loro ma con loro e iniziato la traduzione dei Vangeli. Dopo aver completato il Vangelo di Marco, ora stiamo iniziando quello di Luca in collaborazione con l’Apostolato biblico”.
In Italia c’è un fiorire di iniziative, dal Nord al Sud: tra le altre, corsi di Lis e di labiolettura per includere e accogliere persone con disabilità sensoriale sia segnante sia oralista nelle comunità (Roma, Sicilia, Lombardia, Emilia Romagna, Abruzzo-Molise, Puglia); corsi di formazione per i seminaristi e il clero per imparare i segni per confessare e accompagnare le persone sorde; la Messa in Lis via web tramite il canale Facebook della diocesi (Pesaro e Rossano Cariati); catechesi e inclusione nella vita pastorale (Pescara-Penne), formazione del clero e degli operatori pastorali (Abruzzo-Molise, Marche, Calabria, Lazio, Sicilia).
“È bello che ci siano tante iniziative a livello diocesano”, commenta suor Veronica.
Dopo il convegno di ottobre, su inclusione catechesi e persone con disabilità, il Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione promuove da febbraio a maggio 2018 un corso di lingua dei segni e labiolettura rivolto a sacerdoti, consacrati e a chi opera nei contesti di evangelizzazione affinché “l’evangelizzazione non conosca barriere”.
La voce dei territori. “Da ottobre, una volta al mese, la celebrazione eucaristica tradotta in lingua Lis è trasmessa in streaming per sensibilizzare al mondo della disabilità chi partecipa a quella celebrazione e per essere un aiuto concreto per le persone sorde, che apprezzano molto l’iniziativa. A loro sono rivolti anche percorsi di catechesi”, racconta mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Rossano-Satriano. “Queste iniziative – aggiunge – rientrano in un’attenzione crescente in diocesi verso il mondo della disabilità in generale, per esempio anche verso i ciechi. Da quando sono arrivato in diocesi ho colto l’esigenza di far maturare una vicinanza a questo mondo più fattiva e concreta. Per molti ancora oggi la disabilità è una realtà difficile, che inquieta. Anche nel mondo della catechesi di fatto c’è questa fatica”. Mons. Satriano ha chiesto anche al sacerdote assistente dell’Unitalsi di visitare associazioni e realtà legate alla disabilità per “mettere insieme queste associazioni sul territorio e fare squadra”. “La nostra – evidenzia – è una diocesi povera dal punto di vista di centri riabilitativi significativi. Il nostro vuole essere un segno di speranza per questo mondo. Le iniziative per gli amici sordi sono state accolte con molta gioia.
Noi vogliamo far sì che le comunità comprendano l’urgenza di includere queste persone”.
Dopo questa fase di partenza, “vogliamo individuare degli animatori dove la presenza dei sordi è più concentrata e stiamo progettando un corso di lingua Lis per gli animatori che vorremmo trovare all’interno delle comunità”. Don Agostino Stasi, il giovane sacerdote che si occupa in diocesi del settore per l’Ufficio catechistico diocesano, sta imparando la lingua dei segni. “Il 28 gennaio si celebrerà la quarta Messa in lingua Lis via web – ci dice -. Le visualizzazioni dello streaming per ogni Messa sono circa duemila sulla pagina Facebook della diocesi, ma in questo numero non comprendiamo ulteriori condivisioni, fatte ad esempio da membri dell’Ens (Ente nazionale sordi) sparsi per la Calabria. Il nostro è un servizio che va al di là dei confini diocesani”. Oltre alla Messa in streaming nell’ultima domenica del mese, la diocesi “mette in campo, al circolo Ens di Rossano, anche una catechesi mensile per sordi”, curata proprio da don Agostino, che ha chiesto a una ragazza sorda di affiancarsi al progetto affinché “possa essere una referente catechista per i sordi”.
Grande attenzione. “Quando sono arrivato a Trapani quattro anni fa ho trovato un’attenzione verso il mondo dei sordi. In particolare, nella parrocchia di Nostra Signora di Lourdes si facevano celebrazioni con l’interprete Lis”, afferma mons. Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Trapani. “Due anni fa – continua il presule – abbiamo promosso un primo corso di linguaggio dei segni per sacerdoti. Quest’anno ripeteremo il corso con l’obiettivo di proporre una liturgia della riconciliazione verso Pentecoste”. L’appuntamento per le prime confessioni, ricorda Ubaldo Augugliaro, collaboratore dell’Ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro, “sarà il 30 maggio”. Inoltre, dichiara il vescovo, “noi vogliamo valorizzare la festa di San Francesco di Sales: la comunità dei sordi non solo della diocesi di Trapani, ma di tutta la provincia, si è organizzata per la partecipazione a una Messa alla Matrice di Alcamo, cui seguirà un incontro con un catechista e docente sordo, Luca Lamano, che ha collaborato alla realizzazione di sussidi per la preghiera dei sordi e, in particolare, quello sul Padre Nostro”. “All’iniziativa, che si svolgerà domenica 28 gennaio – rammenta Augugliaro –, parteciperanno un’ottantina di persone. In tutto, in provincia di Trapani ci sono circa 500 sordi. La celebrazione sarà presieduta da mons. Fragnelli”. Esperti nazionali “verranno anche per alcune lezioni del corso per sacerdoti che partirà a febbraio e si concluderà a maggio. Nella nostra diocesi c’è una grande attenzione per le persone con disabilità sia sordi sia ciechi”, precisa Augugliaro, che ricorda “un’iniziativa emozionante nella parrocchia di Nostra Signora di Lourdes a Trapani: il vecchio parroco ha fatto leggere le letture domenicali a un sordo oralista e segnante e a un cieco in braille. Un riconoscimento della loro presenza vitale in chiesa”.