L'iniziativa

Egitto: Governo impegnato a promuovere i pellegrinaggi sul cammino della Sacra Famiglia

Incontro tra il ministro del turismo egiziano, Rania Al-Mashat, prima donna a ricoprire questo incarico, e una delegazione dell’Unitalsi. Scopo della riunione l’organizzazione e il rilancio dei pellegrinaggi sul cammino della Sacra Famiglia in Egitto. Il ministro ha ribadito la più ampia collaborazione. Le prime possibili partenze sono previste già prima dell’estate.

Il ministro del turismo egiziano, Rania Al-Mashat (al centro) (Foto Sir/Rocchi)

(dal Cairo) Si è svolto ieri, al Cairo, un incontro tra il ministro del turismo egiziano, Rania Al-Mashat, prima donna a ricoprire questo incarico, e una delegazione dell’Unitalsi, Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali, guidata da Preziosa Terrinoni e don Gianni Toni, rispettivamente presidente e assistente ecclesiastico della sezione romana-laziale. Scopo della riunione l’organizzazione e il rilancio dei pellegrinaggi sul cammino della Sacra Famiglia nella terra che, secondo la tradizione, ha ospitato per oltre tre anni Gesù, Giuseppe e Maria in fuga da Erode.

L’Unitalsi si è impegnata a collaborare nell’organizzazione di due pellegrinaggi con la diocesi di Viterbo e con la Sib (Società italiana di beneficenza) del presidente Eugenio Benedetti Gallo. Nel corso del colloquio il ministro del Turismo e la delegazione Unitalsi hanno ribadito il loro impegno nel promuovere i pellegrinaggi che dovrebbero partire già nella prossima estate su itinerari da definire nei dettagli. A margine della riunione il ministro Al-Mashat ha rilasciato un’intervista ai giornalisti al seguito della delegazione Unitalsi, che nella serata di oggi è attesa in Italia.

Ministro Al-Mashat, il pellegrinaggio sulle orme della Sacra Famiglia è un frutto della visita di Papa Francesco in Egitto dello scorso anno? E perché un sostegno così forte da parte del Governo?

Il cammino della Sacra Famiglia ci aiuta a diffondere messaggi di tolleranza

di convivenza e in particolare di dialogo tra le religioni. Si tratta di un progetto che nasce con la visita nel nostro Paese di Papa Francesco, nell’aprile del 2017, e reso possibile grazie al presidente Al Sisi. Con questa iniziativa si vuole ribadire che l’Egitto è un Paese in cui si incontrano tutte le fedi. Siamo pronti ad accogliere i pellegrini che arriveranno da tutto il mondo e soprattutto quelli italiani. L’Italia è e resta un Paese di riferimento per l’Egitto.

(Foto: Vatican Media)

Il “caso Regeni”, tuttavia, potrebbe pesare non poco sulla scelta degli italiani di venire in Egitto…

Speriamo di superare questa crisi.

Il rapporto tra Egitto e Italia è antichissimo, come testimoniano i resti archeologici di epoca romana sparsi nel nostro Paese. Le nostre relazioni affondano le loro radici anche in altri campi come la cultura e l’economia. Gli egiziani nutrono verso gli italiani sentimenti di grande amicizia.

Se c’è un popolo cui gli egiziani dicono di somigliare questo è proprio l’italiano. Per questi motivi pensiamo di far tornare gli arrivi dall’Italia ai fasti di un tempo. I dati sembrano andare in questa direzione.

La presenza italiana, secondo l’Ente del Turismo egiziano, nel 2017 è aumentata del 94% rispetto al 2016. Sono segnali molto positivi che fanno ben sperare per il futuro anche per le altre relazioni, come quelle economiche, che traggono spinta dalla scoperta dell’Eni di importanti giacimenti di gas a largo delle coste egiziane.

Quali sono le strategie che il Governo intende mettere in campo per garantire la sicurezza dei pellegrini? La paura di attentati è viva…
Rendere sicuro il soggiorno in Egitto di turisti e pellegrini è compito primario del nostro Governo. Il cammino della Sacra Famiglia ha per noi un valore speciale e dunque prioritario.

Per questo motivo, come ministero del Turismo, agiremo in stretta e costante collaborazione con tutte le altre autorità preposte alla sicurezza per assolvere a questo compito.

Uno dei possibili itinerari del Cammino della Sacra Famiglia prevede anche il passaggio nella penisola del Sinai, dove è situato il monastero di santa Caterina. Si tratta, come è noto, di un’area segnata da forti tensioni anche per la presenza di cellule jihadiste. In questo caso potreste adottare misure particolari?
Stiamo collaborando con la Provincia del Sud Sinai, nel cui territorio si trova santa Caterina, per adottare misure sempre più efficaci di sicurezza. Queste riguarderanno anche i siti archeologici della zona. Santa Caterina, nello specifico, non fa parte dell’itinerario della Sacra Famiglia ma rientra in quello dell’Esodo. La speranza è che i pellegrini possano visitare anche questo famoso monastero.

L’Unitalsi intende organizzare pellegrinaggi con malati e disabili sul cammino della Sacra Famiglia. Siete pronti ad accogliere anche pellegrini con bisogni speciali?
Siamo pronti ad accogliere tutti i pellegrini e a venire incontro ai loro bisogni. Ne abbiamo parlato con l’Unitalsi. Il 2018, in Egitto, è stato dichiarato “Anno del disabile” e, per questo, siamo ancora più risoluti a portare avanti questa sinergia per recepire ogni elemento utile al migliore svolgimento dei pellegrinaggi.

Con la sua recente nomina a ministro del Turismo le donne impegnate nel Governo sono salite a sei. Cosa significa questo per l’Egitto?
La presenza delle donne nei ruoli pubblici non è affatto una cosa nuova per l’Egitto. Lo provano gli affreschi degli antichi egizi rinvenuti ad Assuan e a Luxor. Oggi le donne nel governo si occupano di turismo, migrazioni, pianificazione, solidarietà e cooperazione, cultura e investimenti. Non è un caso che il presidente al-Sisi ha voluto che il 2017 fosse l’anno dedicato alle donne.

Lei è una protagonista della vita culturale e politica del suo Paese. Come donna cosa le ispira la figura di Maria di Nazaret, intorno alla quale ruota il cammino della Sacra Famiglia?
La figura della Vergine Maria gode tra gli egiziani, musulmani e non, di una grande venerazione. Nel Corano è possibile leggere una sura, un capitolo intero, dedicato alla Madre di Gesù. La sua storia, che l’ha vista passare momenti di grande difficoltà e sofferenza, è ben nota agli egiziani. Il ruolo della Vergine è importante e ci offre

un esempio da seguire per la costruzione della famiglia

che sta molto a cuore agli egiziani. Dio ha dato alla donna un ruolo importante e per noi la Vergine è un esempio da seguire di unità, di forza e di coraggio”.