Olimpiadi invernali / 4

Lettere da PyeongChang. Carissimi Anna e Luca, quanta “verità” nella vostra danza sul ghiaccio

Anna Cappellini e Luca Lanotte, coppia di danza sul ghiaccio, sono i quarti destinatari delle “Lettere da PyeongChang” del direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale del tempo libero, turismo e sport. “Guardando dal vivo la loro gara – spiega don Gionatan in un’intervista al Sir – mi sono sentito accarezzare la vita e ho sentito un forte brivido… emotivo…”

(Foto d'archivio)

PyeongChang, 12 febbraio 2018

È il quarto giorno di Giochi olimpici a PyeongChang. Chiediamo a don Gionatan a chi vorrebbe scrivere oggi la sua lettera.

Oggi ho deciso di scrivere ad una delle coppie di danza sul ghiaccio, Anna Cappellini e Luca Lanotte. Guardando dal vivo la loro gara mi sono sentito accarezzare la vita e ho sentito un forte brivido… emotivo… visto che non mancano anche quelli per il freddo!

Dicci cosa scriveresti ad Anna e Luca…

Carissimi Anna e Luca (*),

che meraviglia vedervi danzare questa mattina nell’Ice Arena di Gangenau! Che emozione seguire i vostri passi sulle note de La vita è bella di Piovani! Che gioia nel vedervi catturati dalla musica tanto che sembravate esservi entrati dentro! Forse è per tutto questo mare di vita in cui mi avete fatto entrare che ho scelto di scrivere a voi oggi.

Chissà quanta fatica dietro a quei cinque minuti di visibilità! Fatica vissuta nel nascondimento, tensioni vissute tra di voi, battiti che si incrociano e si confondono… Tutto per eseguire davanti ad un pubblico stupito una danza che scivola sul ghiaccio come carezza di bellezza e di luce! Ma quanta verità c’è dietro a quell’opera d’arte che mettete in vita! Quanta verità…

La verità di quanto è importante scegliere il brano da eseguire. Un brano che vi si deve da subito appiccicare addosso, che dovete sentire da subito vostro, capace di esprimervi in tutto ciò che portate dentro.

Ma è così anche nella vita: quanto è importante scegliere ciò che si vuole realizzare, ciò per cui ci si sente chiamati da sempre, ciò che sembra pensato su misura per ciascuno.

La verità di quanto è importante affidarsi ad un coreografo. Un esperto che alla musica dà un’espressione, che al ritmo trova un’esplosione, che riesce a trovare la via migliore per incanalare le emozioni.

Ma è così anche nella vita: quanto è importante trovare il Maestro che detta il passo e i gesti giusti, che suggerisce le movenze o le acrobazie per esprimere al meglio i talenti, che ci aiuta a mettere l’anima alla danza del nostro essere venuti alla luce.

La verità di quanto è importante entrare nella musica. Essere capaci di ascoltarla con lo stomaco, per capirla e per lasciarsi muovere da lei, con la leggerezza di note che si dissolvono una dopo l’altra e lasciano un pizzico di meraviglia lì dove si posano.

Ma è così anche nella vita: quanto è importante voler entrare nel Mistero che ci dà forma, riuscire ad entrare nel Mistero che ci avvolge e ci alimenta, e – una volta entrati – dimorare nel Mistero che ci dona la leggerezza di chi ha imparato a volare come un gabbiano all’ebbrezza del vento.

Grazie, Anna e Luca, per averci fatto sperimentare il gusto di danzare come voi e per aver provato a convincerci che non c’è modo più bello di vivere la vita… che danzandola! Così come avete raccontato con i due brani eseguiti fino ad oggi.

Nel vostro debutto a PyeongChang con Magnificat, composto da don Marco Frisina e cantato da Mina, ci avete raccontato la profonda gratitudine che sgorga nel cuore di chi si sorprende per tutto ciò che vive e che gli accade. Una gratitudine che si fa riconoscenza nel sentirsi spinti a diventare a propria volta sorpresa per qualcuno.

E questa mattina con La vita è bella, composta da Nicola Piovani, ci avete raccontato quanto sia bella la vita, anche se ferita da infinite schegge di mortaio che siamo talmente bravi a procurarci da soli o che ci procurano gli altri. Una vita che è bella sempre, anche quando cade, e vale sempre la pena essere vissuta in pienezza… fino in fondo, fino alla fine. Una vita che è bella sempre, perché – come canterebbe Fiorella Mannoia – “per quanto assurda e complessa ci sembri la vita è perfetta, per quanto sembri incoerente e testarda se cadi ti aspetta. Siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta. Quante volte condanniamo questa vita, illudendoci d’averla già capita. Non basta, non basta! Che sia benedetta!”.
La vostra, Anna e Luca… come anche la nostra!

(*) Anna Cappellini e Luca Lanotte, dal 2005 coppia di danza sul ghiaccio